L’avvio del Bonus Elettrodomestici 2025 segna un’evoluzione significativa nelle politiche italiane di contrasto all'obsolescenza tecnologica e di promozione dell’efficienza energetica domestica. Con la Legge di Bilancio 2025 e i successivi adeguamenti normativi sanciti dal cosiddetto Decreto Bollette, il legislatore introduce un beneficio nuovo, rivolto ai cittadini che intendono sostituire i loro grandi elettrodomestici energivori. Questa misura si distingue dalle versioni precedenti grazie all’introduzione di uno sconto diretto in fattura fino a 200 euro, in base al profilo ISEE e nel rispetto di rigorosi requisiti tecnici e di sostenibilità.
Il nuovo quadro normativo prevede procedure digitali, modulando il beneficio in funzione della composizione familiare e della classe energetica dei prodotti, e allineando la normativa nazionale agli standard europei sulle prestazioni ambientali degli apparecchi.
La posizione degli operatori economici viene ridefinita, conferendo nuovi obblighi in tema di rottamazione, tracciabilità e smaltimento RAEE. Tutto ciò avviene in un contesto di risorse finanziarie limitate, alimentando l’urgenza di una gestione tempestiva e informata delle domande tramite piattaforma telematica.
Il Bonus Elettrodomestici 2025 rappresenta una misura di incentivo statale per favorire la sostituzione di grandi elettrodomestici datati con apparecchi più efficienti e a basso impatto energetico, secondo quanto stabilito dalla recente legislazione. L’obiettivo prioritario è ridurre i consumi complessivi delle abitazioni italiane e promuovere una maggiore tutela dell’ambiente, anche attraverso la rottamazione responsabile dei prodotti obsoleti.
La cornice normativa prende forma con l’articolo specifico inserito nella Legge di Bilancio 2025, ulteriormente regolamentata tramite decreto interministeriale che ne disciplina le modalità operative, i requisiti tecnici e i criteri di accesso. Il bonus erogato sotto forma di sconto diretto in fattura , differisce dalle precedenti detrazioni fiscali IRPEF perché offre un contributo immediato, senza tempi di recupero tramite dichiarazione dei redditi.
Il dispositivo normativo stabilisce una dotazione finanziaria limitata, l’obbligo di coinvolgimento della filiera nazionale ed europea nelle forniture e la verifica sistematica dei requisiti, incrociando dati anagrafici e fiscali dei richiedenti mediante piattaforma certificata. La disciplina aggiornata integra vari obiettivi combinati: efficienza energetica, innovazione tecnologica, decarbonizzazione e rafforzamento del tessuto produttivo europeo. Le tipologie di elettrodomestici agevolati e i relativi standard vengono definiti da elenchi ufficiali, pubblicati e aggiornati periodicamente dalle autorità competenti.
Possono accedere all’incentivo tutte le persone fisiche residenti in Italia, senza restrizioni legate alla proprietà dell’immobile o all’età, fatta salva la presentazione di una richiesta conforme alle modalità prescritte. Le famiglie anagrafiche rappresentano il soggetto di riferimento; ogni nucleo può usufruire del contributo solo per uno specifico elettrodomestico, nell’arco temporale definito per l’operatività dell’iniziativa.
L’accesso alla misura richiede in modo imprescindibile l’acquisto di un grande elettrodomestico nuovo, destinato ad uso domestico e prodotto in uno stabilimento situato all’interno dell’Unione Europea, secondo quanto indicato dalla normativa vigente. Un’ulteriore condizione essenziale risiede nella necessità di provvedere, contestualmente all’acquisto agevolato, alla rottamazione di un apparecchio della stessa tipologia, caratterizzato da una classe energetica inferiore rispetto a quella del bene da acquistare.
È richiesto che il richiedente sia in possesso dell’attestazione ISEE aggiornata, in quanto tale parametro condiziona l’eventuale accesso al beneficio di importo maggiorato. Sono inoltre necessari:
Non possono beneficiare dell’incentivo coloro che acquistano dispositivi usati, ricondizionati o privi di commercio regolare e trasparente. Le istanze vengono accolte in ordine cronologico, fino a esaurimento del plafond stanziato annualmente, e decadono in caso di dichiarazioni non veritiere o incomplete.
L’ammontare dell’agevolazione varia a seconda dell’indicatore ISEE del nucleo familiare che presenta la domanda. Il valore ordinario dello sconto corrisponde al 30% del prezzo di vendita dell’elettrodomestico scelto, con un tetto massimo fissato a 100 euro per ogni unità acquistata. Tuttavia, per i nuclei con un ISEE non superiore a 25.000 euro, il plafond sale fino a 200 euro, rappresentando così un meccanismo di aiuto maggiorato rivolto ai soggetti economicamente più svantaggiati.
All’interno di questa disciplina, sono previste soglie minime di spesa per poter accedere allo sconto: il costo dell’elettrodomestico deve essere pari almeno a 333 euro, affinché lo sconto risulti applicabile nella misura piena. Il meccanismo impone l’applicazione diretta dello sconto in fattura da parte del venditore abilitato, senza necessità di attendere rimborsi o detrazioni future.
Lo schema seguente sintetizza le principali regole:
ISEE nucleo familiare | Sconto massimo |
Superiore a 25.000 € | 100 € |
Non superiore a 25.000 € | 200 € |
Lo sconto può essere richiesto per un solo elettrodomestico per ciascun nucleo nell’anno di riferimento. In ogni caso, il contributo viene erogato fino ad esaurimento delle risorse disponibili e non è cumulabile con altre agevolazioni relative alla stessa spesa.
Il perimetro dell’incentivo comprende esclusivamente i grandi elettrodomestici nuovi, destinati all’uso domestico e realizzati in stabilimenti situati all’interno dell’Unione Europea. Vengono esclusi espressamente i piccoli elettrodomestici. L’elenco dei prodotti agevolabili è stabilito dai provvedimenti attuativi ed è soggetto ad aggiornamenti periodici, in base all’evoluzione tecnologica e all’obiettivo di rafforzare il mercato UE.
Le categorie attualmente incluse sono:
La scelta di innalzare la soglia minima di efficienza energetica per ciascuna categoria punta a incentivare il passaggio verso modelli caratterizzati da consumi inferiori e prestazioni superiori, riducendo le emissioni e i costi in bolletta.
Ogni elettrodomestico ammesso deve essere integralmente nuovo, commercializzato regolarmente e provvisto di dichiarazione del produttore che ne certifica la classe di efficienza e la provenienza UE. I produttori devono inoltre registrare i prodotti idonei su una piattaforma dedicata, garantendo trasparenza nelle informazioni tecniche messe a disposizione del consumatore.
Gli standard variano, quindi, in funzione della categoria merceologica, con un aggiornamento continuo delle specifiche pubblicate nei decreti attuativi e consultabili online, che rappresentano il riferimento ufficiale sia in fase di acquisto sia per eventuali controlli successivi.
Il beneficio per l’acquisto di un nuovo apparecchio ad alta efficienza è vincolato al conferimento a rottamazione di un elettrodomestico della stessa tipologia, caratterizzato da classe energetica inferiore. Questa disposizione nasce dall’esigenza di accelerare il rinnovo del parco domestico italiano, favorendo la progressiva eliminazione di dispositivi ad alto consumo e impatto ambientale.
L’operazione di rottamazione deve essere certificata, mediante presentazione di idonea documentazione che comprovi l’avvenuto smaltimento presso centri autorizzati al trattamento dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). Nel dettaglio, la normativa richiede che il vecchio elettrodomestico sia effettivamente avviato a riciclo o a corretto smaltimento, evitando accumulo o dispersione nell’ambiente di sostanze pericolose o nocive.
La consegna dell’apparecchio fuori uso avviene generalmente in modalità uno contro uno, ossia al momento della fornitura del nuovo prodotto. I dati relativi alla rottamazione devono essere inseriti sulla piattaforma digitale al fine di garantire la massima tracciabilità delle operazioni, fungendo anche da elemento di controllo per l’accesso al contributo.
Per ottenere il beneficio previsto, è necessario seguire una procedura digitalizzata che si svolge attraverso la piattaforma PagoPa. Al richiedente viene richiesto di accedere al portale utilizzando le proprie credenziali digitali (ad esempio, SPID o Carta d’Identità Elettronica), selezionare la tipologia di elettrodomestico che intende acquistare e compilare i campi previsti con i dati identificativi del nucleo familiare e l’attestazione ISEE aggiornata se si desidera accedere all’agevolazione maggiorata.
Durante la fase di richiesta dovrà essere caricata anche la documentazione comprovante la futura rottamazione dell’apparecchio dismesso. Una volta validata la domanda, la piattaforma genera un voucher nominativo associato al codice fiscale dell’intestatario che consente di bloccare la cifra spettante entro i limiti stanziati per l’anno.
Il voucher ha una durata temporale predefinita: se non viene utilizzato entro la scadenza indicata sul documento digitale, decade e le risorse tornano disponibili per nuovi richiedenti. Al momento dell’acquisto, è sufficiente presentare il voucher al venditore autorizzato, il quale applica direttamente lo sconto previsto in fattura e gestisce la pratica anche ai fini dei rimborsi fiscali tramite la medesima piattaforma.
Il processo è pensato per garantire tempi rapidi e la massima trasparenza, grazie all’incrocio delle banche dati fiscali e anagrafiche, e alla tracciabilità integrale della richiesta fino all’effettivo utilizzo del contributo.
L’accesso alla misura è possibile a partire dalla pubblicazione del decreto attuativo e dall’attivazione della piattaforma telematica dedicata. Le tempistiche sono state pensate in modo da assicurare una rapida assegnazione dei fondi, anche in considerazione delle risorse limitate disponibili. L’apertura delle domande segue criteri di ordine cronologico e ogni voucher genera un vincolo temporale: la validità risulta limitata, tipicamente alcuni giorni o poche settimane dalla data di emissione.
Ciò mira a prevenire accumuli e “click-day” artificiali, favorendo la rotazione delle risorse a chi ha reale intenzione di effettuare l’acquisto entro breve termine. In caso di mancato utilizzo entro la scadenza, il voucher decade e la quota viene rimessa a disposizione dei successivi richiedenti.
La finestra temporale per il programma copre, indicativamente, tutto il 2025 sulla base degli stanziamenti previsti. Ulteriori dettagli sulle date effettive e sulla durata operativa del sistema sono dettati dai decreti direttoriali di prossima emanazione, che aggiorneranno anche l’elenco dei prodotti ammessi e delle condizioni operative annuali.
I punti vendita fisici ed ecommerce che intendono aderire all’iniziativa devono registrarsi tramite la piattaforma digitale predisposta dalle autorità competenti, dichiarando il codice ATECO di appartenenza e attestando l’iscrizione al portale nazionale per la gestione dei RAEE. Questa operazione inserisce automaticamente il venditore in un elenco pubblico consultabile dai consumatori e necessario per la validità delle operazioni scontistiche.
Al momento della vendita, il rivenditore è tenuto a verificare la validità e l’intestatario del voucher digitale e ad applicare lo sconto direttamente in fattura esclusivamente sull’elettrodomestico idoneo. Successivamente, dovrà emettere una fattura che riporti sia il prezzo originario sia l’entità dell’agevolazione concessa.
Ulteriori obblighi riguardano la corretta gestione della documentazione relativa all’acquisto, alla rottamazione dell’apparecchio sostituito e al diritto di recesso del consumatore. I dati relativi alle transazioni e allo smaltimento dovranno essere caricati nella piattaforma per i successivi controlli e per il rimborso tramite credito d’imposta.
Nel caso di vendita online, il meccanismo mantiene gli stessi vincoli in termini di controllo dell’identità del beneficiario, prove di smaltimento e conservazione digitale di tutta la documentazione, garantendo la tracciabilità anche in caso di acquisti a distanza.
Due strumenti agevolativi di natura diversa intervengono sugli acquisti per la casa, ma presentano caratteristiche operative e modalità di accesso profondamente differenti. Il contributo destinato agli elettrodomestici, strutturato come sconto immediato al momento dell’acquisto e non collegato a ristrutturazioni edilizie, si distingue radicalmente dalle modalità del sostegno fiscale previsto per i mobili. Quest’ultimo, infatti, è configurato come una detrazione IRPEF da indicare nella dichiarazione dei redditi, ripartita in dieci rate annuali su una spesa massima di 5.000 euro per l’anno 2025.
La tabella di seguito sintetizza le principali differenze:
Caratteristica | Incentivo elettrodomestici | Bonus Mobili |
Modalità di erogazione | Sconto immediato | Detrazione fiscale 50% |
Vincolo a ristrutturazione | Non richiesto | Obbligatorio |
Tipologie di beni | Elettrodomestici grandi UE | Mobili e grandi elettrodomestici |
Limiti di spesa | 100/200 € a seconda dell’ISEE | Fino a 5.000 € |
Il Bonus Mobili, inoltre, copre anche l’acquisto di vari arredi (letti, cucine, armadi), mentre lo sconto per elettrodomestici è focalizzato solo su alcuni prodotti a elevata efficienza energetica e non prevede una detrazione pluriennale, ma un vantaggio finanziario concreto e diretto.
La regolamentazione in vigore prevede la non cumulabilità tra lo sconto per elettrodomestici a basso impatto energetico e altre misure di sostegno relative ai medesimi costi ammissibili. In concreto, chi beneficia dell’incentivo mediante sconto in fattura per l’acquisto di un nuovo apparecchio non può sommare il medesimo acquisto alle detrazioni fiscali riconosciute, ad esempio, dal Bonus Mobili applicato per ristrutturazioni edilizie.
Restano invece accessibili altre agevolazioni fiscali o contributi, purché siano riferiti a diversi interventi o beni, come i bonus per l’efficientamento energetico di infissi, impianti di climatizzazione o pannelli solari, secondo quanto disposto dai regolamenti settoriali. È necessario quindi verificare caso per caso la compatibilità tra diversi incentivi, tenendo conto delle loro specifiche condizioni di ammissibilità e delle eventuali esclusioni.
L’adozione di apparecchiature con elevate performance energetiche comporta una molteplicità di vantaggi sia sul piano ambientale sia su quello economico familiare. La sostituzione di elettrodomestici obsoleti con prodotti di categoria superiore comporta una sensibile riduzione dei consumi elettrici: si stima che una lavatrice, un frigorifero o una lavastoviglie appartenenti a classi di efficienza A o B possano determinare risparmi dal 20% al 40% sui consumi annui rispetto ai modelli di vecchia generazione.
L’effetto aggregato di un ricambio generalizzato permette una contrazione della domanda energetica domestica nazionale e contribuisce alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e altri inquinanti, in linea con le politiche europee di sostenibilità. Il meccanismo incentiva inoltre pratiche virtuose di economia circolare, grazie all’obbligatorietà della rottamazione con smaltimento presso centri RAEE, minimizzando gli impatti ambientali del fine vita degli apparecchi e promuovendo la valorizzazione dei materiali riciclati.
Sul piano domestico, il risparmio in bolletta diventa immediato e misurabile, e si accompagna a una maggiore affidabilità operativa degli elettrodomestici scelti, spesso arricchiti da sistemi di gestione smart e monitoraggio dei consumi per un ulteriore efficientamento.