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Il Part time puņ essere imposto dall'azienda ad un dipendente o č sempre vietato per legge

Un dipendente a puņ essere obbligato dall’azienda a passare da un impiego full time a tempo parziale: cosa prevede la normativa in vigore e i chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Il Part time puņ essere imposto dall'azi

Il Part time puņ essere imposto ad un dipendente dall’azienda?

Stando a quanto previsto dalla normativa vigente, nessuna azienda né datore di lavoro può imporre e obbligare un lavoratore dipendente a lavorare part time, né al momento di una prima assunzione né in corso di rapporto di lavoro, passando da impiego full time a tempo ridotto.
 

Il Part time può essere imposto dall'azienda ad un dipendente? Il contratto di lavoro part-time rappresenta una particolare tipologia contrattuale (che può essere di tipo verticale, orizzontale o misto) che prevede un orario ridotto di impiego rispetto alle ‘classiche’ 40 ore settimanali, può essere a tempo indeterminato o determinato ed è disciplinato da specifiche regole.

  • L’azienda può imporre ad un dipendente di lavorare part time o è vietato?
  • Cosa può invece fare l’azienda o il datore di lavoro 


L’azienda può imporre ad un dipendente di lavorare part time o è vietato?

Stando a quanto previsto dalla normativa vigente, nessuna azienda né datore di lavoro può imporre e obbligare un dipendente a lavorare part time, né al momento di una prima assunzione né in corso di rapporto di lavoro, passando da impiego full time a tempo ridotto, qualsiasi sia il contratto nazionale di lavoro Ccnl di assunzione. 

L'adeguamento dell'orario lavorativo da parte del datore di lavoro richiede sempre un processo bilaterale e consensuale con il dipendente, basato sulla formalizzazione scritta dell'accordo e una modifica unilaterale, che ha conseguenze dirette sulla retribuzione e altri aspetti contrattuali, e non è ammessa senza il consenso scritto del lavoratore.

Il contratto part time deve, infatti, essere stipulato in forma scritta, altrimenti risulta nullo qualsiasi tipo di accordo sui diritti e doveri delle parti interessate.

Il passaggio da lavoro full time a part time non può, dunque, mai essere una imposizione così come la richiesta di part time non può essere rifiutata dal datore di lavoro, perché è sempre un diritto del lavoratore e non una possibilità.

Cosa può invece fare l’azienda o il datore di lavoro 

Se l’azienda, così come ogni altro datore di lavoro, non può imporre il part time ad un dipendente, ha comunque una serie di altri doveri e diritti, che sono:

  • richiedere di effettuare lavoro supplementare o straordinario;
  • informare i dipendenti di eventuali nuove assunzioni part time o full time;
  • stipulare clausole di flessibilità nei limiti e nelle modalità indicati dalla legge,
  • informare le rappresentanze sindacali rispetto all’andamento del contratto part time dei propri dipendenti
  • comunicare eventuali trasformazioni di contratto ai dipendenti affetti da patologie oncologiche.

Dal canto suo, il dipendente di azienda che chiede il passaggio da full time a part time deve motivare la richiesta di modifica del contratto.

I casi in cui solitamente si chiede per passare da impiego full time a part time sono i seguenti:

  • se un dipendente ha familiari o conviventi affetti da malattia grave e cronica;
  • se un dipendente ha figli portatori di handicap;
  • se un dipendente ha un figlio di età inferiore a 13 anni;
  • nei casi di malattia grave o patologica, come malattie oncologiche o degenerative, che prevedono diverse assenze dal lavoro per lo svolgimento di terapie salvavita.