Nel 2025, i proprietari di automobili in Italia affronteranno un panorama fiscale più complesso e oneroso, frutto delle novità introdotte con la Legge di Bilancio e delle decisioni prese a livello regionale. Tra le imposte previste, spiccano l'ecotassa, l'aumento della tassazione sulle auto aziendali e la cancellazione di alcune agevolazioni sul bollo auto in alcune regioni. Vediamo meglio:
Ecotassa, l’imposta per ridurre l’inquinamento
Aumento delle tasse sulle auto aziendali, stretta sui fringe benefit
Cancellazione delle agevolazioni sul bollo auto in alcune regioni
L’ecotassa è stata introdotta per scoraggiare l'acquisto di veicoli con alte emissioni di CO2 e rimane in vigore anche per il 2025. Questa tassa si applica ai veicoli di nuova immatricolazione che superano soglie di emissioni. Per le automobili con emissioni tra 161 e 175 g/km di CO₂, è previsto un pagamento di 1.100 euro. Il costo sale a 1.600 euro per emissioni tra 176 e 200 g/km, arriva a 2.000 euro per emissioni tra 201 e 250 g/km, e supera i 2.500 euro per veicoli con emissioni superiori a 250 g/km.
L’ecotassa non riguarda i veicoli già in circolazione o quelli a basse emissioni, come i veicoli elettrici o ibridi, che sono invece incentivati con agevolazioni fiscali. L’obiettivo è ridurre l'impatto ambientale del parco auto italiano, incoraggiando l'acquisto di veicoli più sostenibili. L’ecotassa colpisce in modo particolare le famiglie e i lavoratori che necessitano di veicoli con motori più potenti.
La tassazione delle auto aziendali è stata oggetto di una revisione per il 2025. Questa misura riguarda i fringe benefit, ossia i vantaggi economici derivanti dall’utilizzo di auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti. La percentuale di tassazione varia in base al tipo di alimentazione del veicolo.
Per le auto alimentate a benzina o diesel, la percentuale per calcolare l'imponibile fiscale è stata innalzata dal 30% al 50%, rendendo più costoso il possesso di questi veicoli. Le auto ibride saranno tassate al 20%, mentre le auto elettriche vedranno una riduzione della tassazione al 10%.
Le imprese che offrono auto aziendali ai dipendenti dovranno rivalutare i costi legati a questo benefit, che potrebbe diventare meno sostenibile in assenza di incentivi adeguati. Di conseguenza, molti dipendenti contribuiscono di più per mantenere l’uso delle auto aziendali e spingono le aziende a scegliere veicoli meno costosi in termini di tassazione.
Il bollo auto è una tassa regionale che varia in base alla potenza del veicolo (calcolata in kW) e alle decisioni di ciascuna regione. Negli ultimi anni, alcune regioni italiane avevano introdotto esenzioni o agevolazioni per determinate categorie di veicoli, come quelli ultraventennali o a basse emissioni. A causa di difficoltà finanziarie, diverse amministrazioni regionali hanno scelto di eliminare queste agevolazioni per il 2025.
Ad esempio hanno deciso di revocare l’esenzione dal pagamento del bollo per i veicoli storici di età compresa tra 20 e 29 anni, imponendo nuovamente il pagamento della tassa anche per questi mezzi. Questo ha generato polemiche tra i proprietari di auto storiche, che spesso utilizzano i loro veicoli solo per eventi o esposizioni e non per la circolazione quotidiana. Allo stesso tempo, altre regioni hanno ridotto gli sconti previsti per i veicoli elettrici o ibridi, limitandoli solo ai primi anni dall’immatricolazione.
Le novità fiscali introdotte nel 2025 riflettono l'intento del legislatore di promuovere comportamenti più sostenibili sul piano ambientale, scoraggiando l’uso di veicoli ad alte emissioni e incentivando l’adozione di tecnologie più ecologiche.