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Recupero ore straordinari fatti grazie al riposo compensativo. A chi spetta, funzionamento e tempistiche

Il riposo compensativo uno strumento per tutelare il benessere fisico e psicologico dei lavoratori. Il rapporto con gli straordinari.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Recupero ore straordinari fatti grazie a

Il riposo compensativo è un diritto del lavoratore che consente di compensare le ore di straordinario non retribuite con un periodo di riposo. Questo strumento garantisce l'equilibrio tra vita lavorativa e personale e permette ai lavoratori di recuperare le energie psico-fisiche dopo aver lavorato oltre l’orario contrattuale. Vediamo meglio:

  • Riposo compensativo e recupero ore straordinari, come funziona

  • Normativa in vigore su recupero ore straordinari con il riposo compensativo

Riposo compensativo e recupero ore straordinari, come funziona

Il riposo compensativo spetta ai lavoratori che effettuano ore di lavoro straordinario o che non riescono a fruire del riposo settimanale obbligatorio. La legge italiana prevede che il riposo compensativo possa sostituire il pagamento delle ore di straordinario, in particolare nei casi in cui le ore di lavoro aggiuntive non vengano retribuite con una maggiorazione. Questo diritto si applica sia ai lavoratori del settore privato che a quelli del settore pubblico, sebbene le modalità specifiche possano variare in base al CCNL applicato.

In generale, il riposo compensativo è riconosciuto quando il lavoratore svolge ore di lavoro eccedenti l’orario contrattuale (ad esempio, oltre le 40 ore settimanali per un contratto a tempo pieno). Oppure quando il lavoratore non ha potuto godere del riposo settimanale obbligatorio, che deve essere di almeno 24 ore consecutive ogni sette giorni.

In alcune situazioni particolari, come il lavoro svolto durante i giorni festivi o le domeniche, il riposo compensativo diventa obbligatorio. Ad esempio, se un lavoratore effettua turni di lavoro domenicali, ha diritto a un riposo compensativo di pari durata rispetto alle ore lavorate.

Il riposo compensativo funziona come un meccanismo di recupero: per ogni ora di straordinario effettuata, il lavoratore ha diritto a un numero equivalente di ore di riposo. Questo vale per tutti i casi in cui le ore di straordinario non siano state pagate con una maggiorazione della retribuzione.

Il lavoratore può scegliere se preferisce essere retribuito per le ore di straordinario o se vuole usufruire del riposo compensativo. Ma serve un accordo con il datore di lavoro per stabilire quando e come il riposo compensativo potrà essere goduto. Alcuni CCNL prevedono che il lavoratore debba fare richiesta del riposo compensativo entro un certo periodo di tempo, ad esempio entro i sei mesi dall’effettuazione delle ore straordinarie.

Normativa in vigore su recupero ore straordinari con il riposo compensativo

Il decreto legislativo 66 del 2003, che disciplina l’orario di lavoro in Italia, stabilisce che il riposo compensativo deve essere concordato tra il lavoratore e il datore di lavoro e che deve essere fruito entro tempi ragionevoli, in modo da non compromettere le esigenze produttive dell’azienda.

Ci sono diverse tipologie di riposo compensativo, a seconda della natura delle ore di straordinario effettuate e del contratto collettivo applicato. Il riposo compensativo giornaliero o settimanale si riferisce alla compensazione per ore di lavoro straordinario effettuate durante la giornata o la settimana lavorativa ordinaria.

Il riposo compensativo per lavoro domenicale o festivo: questo tipo di riposo viene riconosciuto quando il lavoratore effettua turni di lavoro durante le domeniche o nei giorni festivi. In questo caso, il riposo compensativo deve corrispondere alle ore lavorate durante la giornata festiva e non deve mai essere inferiore a 12 ore consecutive.

Le tempistiche per fruire del riposo compensativo sono definite dai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro e variano da settore a settore. In generale, le ore accumulate per lavoro straordinario devono essere godute come riposo compensativo entro un periodo di tempo che va da 3 a 6 mesi. Ad esempio, il CCNL Commercio prevede che il riposo compensativo per le ore di straordinario venga fruito entro 6 mesi dall’effettuazione delle ore in eccesso.

Una particolare situazione riguarda i lavoratori che sono reperibili. La reperibilità non comporta, di per sé, il diritto a un riposo compensativo, poiché non si tratta di un’attività lavorativa effettiva. Nel caso in cui il lavoratore reperibile venga chiamato a svolgere delle mansioni lavorative durante il periodo di reperibilità, le ore di lavoro effettuate dovranno essere compensate con riposo compensativo o con una retribuzione maggiorata.

Se l'azienda non concede il riposo compensativo spettante al lavoratore, il dipendente ha diritto a richiedere la retribuzione delle ore straordinarie con le relative maggiorazioni. Se il mancato riposo ha causato un danno psico-fisico al lavoratore, questi può anche richiedere un risarcimento. In casi estremi, il lavoratore può avviare un’azione legale per ottenere il riconoscimento del proprio diritto al riposo.

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