La possibilità di usufruire dei permessi della legge 104 prima di ricevere l'autorizzazione formale dall'Inps è una questione delicata che richiede attenzione. Secondo la normativa vigente, i lavoratori che assistono un familiare con disabilità grave o che sono essi stessi portatori di handicap hanno diritto a richiedere permessi retribuiti, che possono essere utilizzati fino a un massimo di tre giorni al mese. Approfondiamo meglio:
Legge 104, si può usufruire dei permessi prima dell'autorizzazione Inps?
Come sono calcolati e in che modo si può usufruire dei permessi legge 104
Prima di poter usufruire dei permessi della legge 104 serve l'autorizzazione da parte dell'Inps che avviene dopo la presentazione della domanda corredata della documentazione medica e dei necessari accertamenti.
In alcuni casi, potrebbe esserci l'urgenza di utilizzare i permessi prima che arrivi il via libera formale. In queste situazioni, senza l'approvazione preventiva dell'Inps, il datore di lavoro potrebbe non riconoscere i giorni di permesso come legittimi e retribuirli, con il rischio di considerare le assenze come ingiustificate.
In caso di utilizzo dei permessi senza autorizzazione, potrebbe scattare un controllo successivo da parte dell'Inps, che potrebbe portare alla revoca del beneficio e al recupero delle somme eventualmente già versate a titolo di retribuzione. Di conseguenza, sebbene in casi eccezionali si possa ritenere necessario utilizzare i permessi prima dell'autorizzazione, è consigliato attendere il via libera formale per evitare complicazioni legali e amministrative.
Secondo la circolare Inps 127 del 2016, un lavoratore disabile può però continuare a usufruire dei permessi previsti dalla legge 104, anche se il verbale di accertamento della disabilità è scaduto, purché il processo di revisione sanitaria sia ancora in corso. Questo significa che, anche dopo la scadenza del verbale, il datore di lavoro può continuare a riconoscere i permessi al lavoratore e a conguagliare le somme anticipate, in attesa della conclusione dell'iter di revisione.
La circolare specifica che il lavoratore non è tenuto a presentare una nuova domanda per ottenere i permessi durante il periodo di revisione. La validità del verbale può essere documentata dalle strutture territoriali dell'Inps, su richiesta del lavoratore, e questa attestazione serve a garantire il diritto a continuare a beneficiare dei permessi durante l'iter di revisione.
Le autorizzazioni rilasciate dall'Inps non devono indicare più una data di scadenza, ma saranno valide fino alla conclusione del processo di revisione sanitaria. Una volta completata la revisione, l'Inps comunica al lavoratore, al disabile e al datore di lavoro gli eventuali effetti che la revisione avrà sui benefici concessi, come i permessi legge 104.
La legge 104 permette ai lavoratori italiani che assistono familiari con disabilità grave, o che sono essi stessi disabili, il diritto di usufruire di permessi retribuiti. Possono essere utilizzati fino a un massimo di tre giorni al mese. Il loro utilizzo deve essere richiesto e autorizzato dall'Inps.
Il calcolo dei permessi è relativamente semplice: il lavoratore ha diritto a tre giorni di permesso retribuito al mese, che possono essere presi anche in forma frazionata (ad esempio, prendendo sei mezze giornate). Questi tre giorni sono cumulativi solo per il mese in corso, quindi non possono essere trasferiti al mese successivo se non utilizzati. I permessi sono retribuiti al 100% e non comportano una riduzione dello stipendio.
se un lavoratore richiede tutti e tre i giorni in un mese, non ci sono giorni trasferibili al mese successivo;
se il lavoratore utilizza 1 giorno e mezzo di permesso in un mese, perde il diritto di utilizzare il giorno e mezzo rimanente nei mesi successivi;
se un lavoratore sceglie di utilizzare i permessi in ore, può decidere di prendere 24 ore complessive in un mese, suddivise secondo le sue necessità.
Considerata la delicatezza della situazione, i lavoratori che necessitano di utilizzare i permessi della legge 104 prima dell'autorizzazione Inps dovrebbero informare subito il datore di lavoro delle proprie necessità e della condizione del familiare assistito o della propria. Sebbene non formalmente prevista, potrebbe essere utile richiedere al datore di lavoro una sorta di autorizzazione provvisoria che tenga conto della situazione d'urgenza, in attesa del responso ufficiale dell'Inps. Ed è preferibile conservare copie di tutte le comunicazioni e documenti presentati per eventuali verifiche future.