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Permessi leggi 104 e congedi nel 2026: per chi aumentano le ore, durata e nuove regole previste

di Marcello Tansini pubblicato il
Permessi leggi 104 congedi 2026

Aumentano i permessi annuali retribuiti e i congedi straordinari sono stati confermati a 24 mesi: chi potrà beneficiare delle novità della Legge 104 e come fare domanda

A partire dal 1° gennaio 2026, la normativa italiana relativa all’assistenza dei lavoratori che convivono con disabilità, patologie oncologiche o condizioni croniche, subirà importanti modifiche. In un quadro sempre più orientato alla tutela dei diritti e all’equilibrio tra lavoro e necessità di cura personale o familiare, sono state introdotte nuove misure per rafforzare la protezione dei dipendenti pubblici e privati coinvolti.

Permessi Legge 104 dal 2026: aumento delle ore annue retribuite e cosa cambia

Il quadro delle tutele per chi assiste persone con disabilità o patologie gravi viene ampliato da una novità significativa: dal 2026 le ore annue di permesso retribuito aumentano, offrendo maggiore flessibilità nella gestione delle esigenze sanitarie.

Ai tre giorni mensili già garantiti dalla normativa si aggiungono 10 ore supplementari all’anno, dedicate a esami diagnostici, visite specialistiche e terapie per lavoratori affetti da malattie oncologiche, croniche o invalidanti (con riconoscimento di invalidità pari o superiore al 74%, o disabilità grave accertata con Legge 104. 

Questo beneficio è esteso anche ai familiari-caregiver che prestano assistenza, su presentazione della documentazione medica prevista.

Le ore aggiuntive sono cumulative rispetto ai permessi ordinari ed usufruibili sia in un’unica soluzione sia frazionate, in base alle singole necessità. Tali permessi si rivolgono non solo a lavoratori direttamente coinvolti, ma anche a genitori di minori con disabilità certificata, coniugi, partner uniti civilmente e parenti entro il terzo grado.
Le motivazioni che giustificano l’uso delle ore extra includono:

  • partecipazione a esami specialistici e diagnostici;
  • accesso a terapie ricorrenti e cure mediche intensive;
  • appuntamenti imprevisti correlati alla salute;
Requisito Permesso aggiuntivo
Persona con invalidità ≥74% o disabilità grave riconosciuta 10 ore annue extra (oltre ai 3 giorni mensili)
Caregiver familiare Accesso alle 10 ore aggiuntive con certificazione sanitaria

Congedi straordinari: durata, requisiti e modalità di fruizione con le nuove regole

Le recenti modifiche prevedono la conferma del congedo straordinario fino a 24 mesi, da fruire anche in modo frazionato nel corso della carriera lavorativa, per chi presta assistenza a familiari disabili gravi o soffre egli stesso di patologie severe. Il congedo garantisce la conservazione del posto di lavoro per tutta la durata dell’assenza giustificata, senza maturazione di contributi, ferie e TFR durante il periodo di sospensione.

L’indennità corrisposta (pari all’ultima retribuzione percepita) si applica nei confronti dei dipendenti pubblici e privati, mentre per i lavoratori autonomi è prevista la sospensione dell’attività fino a 300 giorni annui.

Il congedo può essere richiesto sia per esigenze proprie che per assistere familiari con patologie oncologiche attive, malattie invalidanti o croniche, su presentazione di un certificato medico rilasciato dal medico di base o da uno specialista. Tale certificazione deve attestare la necessità della presenza continua per cure o assistenza. 

Smart working e facilitazioni burocratiche: diritti aggiuntivi per chi usufruisce della Legge 104

Oltre all’espansione dei permessi e dei congedi, la riforma introduce misure di semplificazione e facilitazione che assicurano un percorso amministrativo più agevole per i beneficiari. In particolare, concluso il congedo straordinario, viene garantito un diritto di priorità nell’accesso allo smart working per i lavoratori che rientrino in servizio e per i caregiver.

Questo diritto, subordinato alla compatibilità delle mansioni con il lavoro agile, mira a favorire la conciliazione tra ripresa lavorativa e gestione delle persistenti esigenze familiari.
Tra le facilitazioni burocratiche, spicca la semplificazione delle procedure sanitarie:

  • il certificato di malattia necessario per ottenere permessi o congedi viene ora redatto dal medico di base o dallo specialista e trasmesso telematicamente tramite il Sistema Tessera Sanitaria;
  • i tempi di riconoscimento della disabilità sono ridotti grazie all’introduzione di una valutazione multidimensionale e certificazione semplificata, attiva in via sperimentale in numerose province e che diverrà obbligatoria a livello nazionale.

Destinatari e criteri di accesso: chi può beneficiare dei nuovi permessi e congedi

I benefici introdotti dalla riforma sono destinati a dipendenti pubblici e privati, che assistano o siano affetti da condizioni disabilitanti o malattie gravi. Tra i principali destinatari si individuano:
  • lavoratori affetti da patologie oncologiche, invalidanti o croniche con riconoscimento di invalidità superiore al 74% o disabilità grave Legge 104;
  • genitori (anche adottivi), coniugi, partner uniti civilmente, conviventi di fatto e parenti entro il terzo grado che assistano persone in tali condizioni;
  • lavoratori con figli minorenni portatori di disabilità grave o con patologie riconosciute;
  • lavoratori part-time, per cui le ore supplementari sono riparametrate in base all’orario di lavoro;
Ciascun beneficiario deve presentare documentazione sanitaria aggiornata che certifichi la condizione o la necessità di cure periodiche, e tutte le richieste sono soggette a verifica secondo la normativa specifica vigente. L’accesso ai permessi aggiuntivi e ai congedi è subordinato alla stessa procedura sia nel settore pubblico che privato, assicurando uniformità e trasparenza nei criteri decisionali.

Procedure di richiesta e documentazione necessaria per permessi e congedi 2026

La procedura di accesso ai permessi 2026 e ai congedi straordinari prevede passaggi strutturati ma più snelli grazie alle innovazioni introdotte:

  • presentazione della domanda direttamente sul sito dell'Inps, allegando la certificazione medica aggiornata redatta dal medico di base o dallo specialista;
  • valutazione da parte dell’ente di riferimento e rilascio del verbale necessario per accedere ai permessi nell’ambito lavorativo;
  • in caso di necessità, la possibilità di ricorso per diniego o revisione della domanda;
Il processo diventa più rapido grazie alla trasmissione elettronica dei certificati e alla digitalizzazione delle procedure, sia nel pubblico impiego che nel settore privato. 

 

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