Social card 2023, come cambia
La prima novità da segnalare nella nuova legge di bilancio è l'estensione della cosiddetta carta acquisti per i beni essenziali. Ecco i dettagli.
Questa della social card o della carta acquisti nell'ambito della manovra finanziaria era una delle misure più attese. Anzi, alla luce del mancato azzeramento dell'Iva sui prodotti di prima necessità come pane e latte, che attualmente sono assoggettati a un'aliquota agevolata del 4%, assume un valore maggiore.
Salta infatti l'accordo tra i partiti di governo per l'approvazione di un provvedimento più incisivo e di fatto si rimane ancorati alla social card 2023. Approfondiamo i dettagli di quanto è stato approvato nella legge di Bilancio e quindi:
Social card 2023, come cambia con la manovra finanziaria
Dalla cancellazione dell'Iva alla nuova social card
La novità da segnalare nella nuova legge di bilancio è l'estensione della cosiddetta carta acquisti per i beni essenziali. L'obiettivo è intercettare le esigenze dei nuclei familiari più in difficoltà economica già al mentono di fare la spesa. Prevista così l'istituzione della Carta Risparmio Spesa per redditi fino a 15.000 euro l'anno.
Si tratta dunque di un allargamento dell'attuale social card. Dal punto di vista strettamente operativo, viene gestita dai Comuni e serve per l'acquisto di beni di prima necessità. In termini ancora più concreti, si tratta di buoni spesa da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con una proposta di sconto supplemetare su un paniere di prodotti alimentari.
Funziona come una classica carta di pagamento elettronica. Le spese non sono addebitate al titolare della carta ma sono saldate dallo Stato. Consente di fare acquisti in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitati al circuito Mastercard. Ma può essere utilizzata negli uffici postali per pagare le bollette elettriche e del gas e dà diritto a sconti nei negozi convenzionati.
Il governo ha messo sul piatto 500 milioni di euro per raggiungere questo obiettivo. Si tratta di un intervento pensato per le fasce di popolazione più bisognose. Salta invece la cancellazione dell'Iva perché - a detta degli oppositori all'interno di Palazzo Chigi - rischiava di produrre un effetto limitato per i singoli consumatori, distribuito senza alcuna differenza ovvero anche a coloro che non ne avrebbero necessità. Non solo, ma un provvedimento di questo genera non avrebbe garantito la certezza che la riduzione di prezzo arrivi agli acquirenti anziché essere di fatto assorbita dai rivenditori, anche in maniera completa.
A oggi l'accesso alla carta acquisti è subordinato a una serie di requisiti che non sono solo di carattere anagrafico ovvero il compimento di 65 anni di età ovvero la cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell'Unione europea, o familiare di cittadino italiano o comunitario, non avente la cittadinanza di uno Stato membro dell'Unione europea, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, o cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o rifugiato politico o titolare di posizione sussidiaria.
Richiesti l'iscrizione all'Anagrafe della popolazione residente e l'ottenimento di trattamenti pensionistici o assistenziali che, cumulati ai redditi, sono pari o inferiori a 7.120,39 euro all'anno o, se over 70, a 9.493,86 euro all'anno. Sempre a proposito dei requisiti reddituali è richiesto un Isee fino a 7.120,39 euro e il possesso di un patrimonio mobiliare o unito a quello del coniuge coniuge fino a 15.000 euro di Isee.