Si va verso il rinnovo contrattuale del comparto assicurativo: trattative in corso e richieste di aumenti da sindacati e non solo
All’indomani del periodo critico e difficile causato dalla pandemia da Covid-19, sono diversi i nuovi tavoli aperti per la revisione dei contratti di lavoro con modifiche alle stesse modalità di lavoro, tra nuovo smartworking e lavoro agile e flessibile, e richieste di aumenti degli stipendi, necessari per l’adeguamento delle retribuzioni all’attuale andamento dell’economia e dell’inflazione. Vediamo cosa prevedono le trattative per il rinnovo del contratto assicurativi 2022-2023 tra aumento stipendi, revisione livelli e mansioni, welfare.
I sindacati hanno chiesto un aumento di 210 euro, pari a oltre il 10%, e il miglioramento di diversi aspetti legati a welfare e inclusione. Secondo le stime Istat per l’Ipca, l’indice che misura l’inflazione al netto dei costi energetici importati, punto di riferimento per molti contratti, sono del 4,7% per il 2022, del 2,6% per il 2023, dell’1,7% per il 2024 e del’1,7% per il 2025.
Altri aspetti in discussione per il rinnovo del contratto assicurativi sono quelli relativi a revisione di mansioni e livelli e misure welfare.
Partendo dalla revisione di livelli e mansioni, le richieste da parte dei sindacati riguardano modifiche per gli inquadramenti che sia continuazione di quanto già fatto con il precedente rinnovo del contratto e la revisione dell’inquadramento dei quadri e dei funzionari ridotto ad un unico livello retributivo con due diverse figure professionali, una revisione che ha avuto risultati decisamente positivi nell’organizzazione e nella gestione del lavoro.
Ora le modifiche di livelli e mansioni dovrebbe riguardare gli impiegati, oggi inquadrati in più livelli, nonché gli inquadramenti dei nuovi assunti. Chi viene assunto, infatti, con contratto assicurativo, viene inquadrato nel secondo livelli e si sale se l’assunzione riguarda un laureato.
Obiettivo del rinnovo contrattuale degli assicurativi è definire inquadramenti che corrispondano alle competenze effettive dei lavoratori e, allo stesso tempo, rendere meno difficili i passaggi di livello, permettendo così in maniera più semplice a dipendenti capaci e meritevoli di salire di livello ed essere adibiti a mansioni diverse e più rispondenti al lavoro effettivamente svolto.