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A che punto sono i rimborsi delle pensioni di reversibilità decisi da INPS dopo Consulta

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Si attendono ancora i rimborsi delle pensioni di reversibilità spettanti per effetto della recente sentenza della Consulta: i tempi e quando si deve avere

A che punto sono i rimborsi delle pensioni di reversibilità? La Corte Costituzionale, con una sentenza del 2022, è intervenuta sulla revisione di alcune regole di calcolo della pensione di reversibilità, stabilendo che se il superstite che riceve la prestazione percepisce altri redditi, le riduzioni non possono e non devono mai superare le stesse entrate del beneficiario. 

I giudici hanno, dunque, stabilito che nel caso di cumulo della pensione di reversibilità con altri redditi non si può calcolare una decurtazione superiore all’importo di tali redditi, fissando così nuovi limiti per le decurtazioni.

E l'Inps ha deciso di procedere al rimborso di chi ha ricevuto una pensione decurtata negli ultimi 5 anni. Ma i soldi non sono ancora arrivati e ci si chiede quali siano i tempi attuali previsti. 

  • Quando arriveranno effettivamente i rimborsi per le pensioni di reversibilità
  • A chi spettano e di quanto

Quando si avranno effettivamente i rimborsi per le pensioni di reversibilità

Relativamente al pagamento dei rimborsi ai titolari di pensione di reversibilità interessati dalla sentenza della Consulta, nulla si sa ancora.

Ciò che è noto sono i calcoli dei rimborsi spettanti per riduzioni applicate e non dovute ai titolari della prestazione in determinati casi specificati, ma non è stato ancora comunicato nulla relativamente ai tempi. Tutto è, dunque, molto incerto ad oggi. 

A chi spettano e di quanto

L’importo della pensione di reversibilità a cui hanno diritto i superstiti di un defunto non è uguale per tutti ma cambia, in percentuale, a seconda del familiare a cui spetta. 

Le norme relative al pagamento della prestazione prevedono che il coniuge superstite che ha diritto alla prestazione, se lavora o possiede altri redditi propri, deve ricevere un importo mensile che si riduce progressivamente all’aumentare del proprio reddito.

Ciò significa che più alto è il reddito percepito dal superstite e meno si ottiene di reversibilità. La Corte Costituzionale ha però spiegato che, una volta che viene calcolata la pensione di reversibilità spettante rispetto al trattamento originario del defunto, si deve valutare il reddito personale di chi la deve percepire.

E ha chiarito che i rimborsi devono essere riconosciuti ai superstiti di un pensionato che percepiva una pensione ingente, nei casi in cui c’è molta differenza tra i redditi dei coniugi.

Per avere i rimborsi e calcolarne il relativo importo, bisogna controllare il limite di reddito annuale di riferimento oltre al quale sono scattati i tagli, che è stato nel 2019 di 20.007,39 euro annui; nel 2020 e nel 2021 oltre i 20.107,62 euro annui; nel 2022 oltre i 20.449,26 euro annui e nel 2023 oltre i 21.985,86 euro annui.

Insieme ai rimborsi spettanti, l’Inps deve provvedere a calcolare ed erogare anche i relativi interessi e la rivalutazione.