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Agenda mercati finanziari oggi: Borse, Bitcoin, oro, obbligazioni (luned 15 dicembre 2025)

di Marcello Tansini pubblicato il
mercati finanziari aperture e dati oggi

Oggi luned 15 dicembre 2025 i mercati finanziari vivono una giornata ricca di eventi: dalle ultime sulle Borse mondiali a Bitcoin, fino a oro e petrolio. Approfondimenti sulle decisioni delle banche centrali, i dati macro di Europa, Usa, Asia e landamento di Piazza Affari con focus su titoli chiave come Juventus e Stellantis.

La giornata odierna, lunedì 15 dicembre 2025, si apre con l'attenzione degli operatori rivolta a diversi appuntamenti chiave che caratterizzeranno i mercati finanziari globali. L'attività si articola su diversi fronti: l’analisi delle tendenze nelle principali borse mondiali, gli aggiornamenti su materie prime come oro e petrolio, le attese per le prossime mosse delle banche centrali e uno sguardo accurato ai dati macroeconomicidi rilievo pubblicati in Europa, Stati Uniti e Asia. Il contesto vede il passaggio da una fase di incertezza a segnali di possibile stabilità.

Le principali borse mondiali: tendenze e protagonisti di giornata

Le prime indicazioni della giornata riflettono un clima positivo sui mercati azionari europei e americani. Il future sull’Eurostoxx50 si attesta in rialzo dello 0,38%, mentre quello sullo S&P500 registra un recupero dello 0,25% dopo il calo di venerdì scorso. Le borse europee sono attente alle prossime mosse della politica monetaria, ma reagiscono con fiducia alle prospettive di crescita indicate dalle principali istituzioni economiche.

In questa cornice il listino milanese beneficia dei segnali di rinnovata fiducia su alcuni settori strategici. Sempre molto monitorati, i titoli del comparto automotive e delle utility guidano gli scambi su Piazza Affari. A Wall Street, l'attenzione resta alta sulle società tecnologiche, in attesa degli esiti delle prossime trimestrali e delle indicazioni sulla crescita futura, mentre permane una cautela generalizzata legata a possibili modifiche alle politiche dei tassi di interesse.

Nel panorama internazionale, le borse asiatiche mostrano oscillazioni moderate a causa dei dati macro provenienti da Cina e Giappone, destinati a impattare soprattutto sulle società attive nei settori manifatturiero e della distribuzione. I mercati asiatici proseguono dunque con una volatilità contenuta, in parte compensata dall'attesa degli operatori per i nuovi dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti e dalla zona euro.

Nel dettaglio, gli investitori istituzionali restano orientati su titoli difensivi, in particolare sulle utility che offrono maggiore resilienza in caso di aumentata volatilità. L’attenzione si mantiene alta su quei settori in grado di beneficiare delle possibili revisioni al rialzo delle stime di crescita. Tuttavia, la cautela torna protagonista in attesa dei prossimi appuntamenti con le banche centrali europee e la pubblicazione degli indici PMI.

Borsa Performance attesa
Eurostoxx50 +0,38%
S&P500 +0,25%
Borse Asia Oscillazioni moderate

Aggiornamenti su materie prime: oro e petrolio in evidenza

L’analisi odierna delle materie prime pone particolare enfasi sull’oro e sul petrolio, entrambi in territorio positivo. Il petrolio recupera terreno dopo aver toccato i minimi di quasi due mesi, sostenuto da una domanda più solida dalla Cina e dalla crescita delle attività di raffinazione rispetto allo scorso anno. Il future sul Brent si avvicina a quota 62 dollari al barile, mentre il Wti quota intorno ai 58 dollari. Tuttavia, il comparto si prepara a chiudere il 2025 in territorio negativo, complice un potenziale surplus di produzione trainato dalle decisioni dell’Opec+ e dalla domanda globale ancora sottotono.

Sul fronte geopolitico, le tensioni restano elevate: attacchi a infrastrutture energetiche e dispute internazionali contribuiscono a generare volatilità sui prezzi anche a breve termine. Le iniziative mirate a limitare i ricavi di alcuni produttori pesano sull’equilibrio del mercato, mentre continuano le discussioni diplomatiche con il coinvolgimento di Stati Uniti ed Europa.

L'oro, invece, registra nuovi massimi storici e si avvicina ai 4.374 dollari l’oncia secondo i futures. Secondo gli analisti, i guadagni potrebbero concentrarsi soprattutto nella prima metà del prossimo anno, sospinti dai flussi di investimento e dagli acquisti delle banche centrali. Le stime di alcuni gruppi bancari prevedono un’ulteriore crescita dei prezzi verso quota 4.800 dollari l’oncia entro i prossimi sei mesi, per poi riequilibrarsi con il miglioramento delle condizioni macroeconomiche globali.

  • Petrolio Brent: 61,44 dollari (+0,52%)
  • Petrolio WTI: 57,54 dollari (+0,52%)
  • Oro: 4.374 dollari/oncia (+1%)
Argento e altre materie prime restano invece condizionate da incertezze sulle politiche di importazione e sull’evoluzione della domanda industriale, specialmente negli Stati Uniti e in Estremo Oriente.

Banche centrali e politica monetaria: decisioni e prospettive

In vista della riunione della Banca centrale europea (BCE) del 18 dicembre, gli operatori prevedono il mantenimento dei tassi d’interesse al 2%. Le aspettative sono corroborate dalle dichiarazioni della presidente Lagarde della settimana scorsa, che ha lasciato intendere possibili revisioni al rialzo delle stime di crescita per l’Eurozona. Gli analisti, tuttavia, segnalano che il dibattito sugli scenari futuri è aperto, con una riduzione delle ipotesi di tagli dei tassi nel 2026 e nuove aspettative di potenziali rialzi, a seguito degli interventi di alcuni membri del consiglio della BCE.

Le prospettive sull'inflazione nell’area euro restano sostanzialmente in linea con i dati precedenti, mantenendo le attese per una politica monetaria calibrata e molto prudente. In questo contesto, lo spread tra BTP italiani e Bund tedeschi riparte da 69 punti base, con un rendimento sul decennale in crescita al 3,55%. Il quadro generale resta influenzato dall’atteggiamento attendista degli investitori, che puntano a interpretare correttamente ogni segnale sulle future mosse delle autorità monetarie.

Nel panorama globale, si evidenzia:

  • Bank of Japan: attesa per un aumento dei tassi di 25 punti base allo 0,75%;
  • Banca d’Inghilterra: possibilità di una riduzione dello 0,25% fino al 3,75%;
  • Fed statunitense: attenzione ai dati dell’inflazione e all’orientamento delle prossime decisioni sui tassi.
Sul fronte comunicativo, la trasparenza delle banche centrali e la pubblicazione di nuove proiezioni su crescita e inflazione continuano a influenzare i mercati, con impatti immediati sia sulle valute che sulle aspettative di rendimento per i titoli sovrani.

I dati macroeconomici chiave da monitorare oggi

L’agenda della giornata mette al centro una serie di dati macroeconomici rilevanti per valutare la direzione delle economie di riferimento. In particolare, l’attenzione si concentra sui dati in arrivo da Europa, Stati Uniti, Giappone e Cina. Questi indicatori rivestono un’importanza particolare nell’orientare sia le strategie degli investitori istituzionali sia quelle dei risparmiatori più attenti agli sviluppi internazionali.

Tra i principali dati pubblicati oggi:

  • Produzione industriale dell’Eurozona (ottobre): fornisce indicazioni aggiornate sull’attività manifatturiera europea;
  • Indice Empire Manufacturing (Stati Uniti): misura la percezione del settore manifatturiero nello Stato di New York, spesso considerato un anticipatore dei trend nazionali;
  • Indici Tankan (Giappone): rilevano il sentiment delle grandi imprese manifatturiere e non manifatturiere, particolarmente rilevanti per valutare la dinamica asiatica;
  • Dati macro della Cina (novembre): tra cui vendite al dettaglio, produzione industriale e investimenti fissi urbani, essenziali per individuare possibili segnali di rallentamento o ripresa.
Le informazioni aggregate da queste fonti permettono di delineare le principali tendenze, fornendo agli operatori strumenti di analisi per interpretare i movimenti dei mercati e identificare eventuali segnali di inversione o di ulteriore consolidamento.

Gli appuntamenti macro di Europa e Stati Uniti

La pubblicazione della produzione industriale nell’Eurozona è una delle variabili più osservate oggi, poiché consente di verificare il grado di resilienza del comparto manifatturiero. Nella stessa fascia oraria è rilevante tenere monitorati i risultati dell’indice Empire Manufacturing degli Stati Uniti, che fornisce un termometro immediato del settore industriale americano in una delle regioni a più alta densità produttiva.

Nel prosieguo della settimana, sarà centrale valutare:

  • le letture preliminari degli indici PMI dei principali Paesi europei e dell’Eurozona (servizi e manifattura);
  • l’indice ZEW tedesco, considerato un importante leading indicator per il sentiment degli operatori;
  • i dati statunitensi su occupazione e mercato immobiliare, tra cui spiccano Non-Farm Payrolls, tassi di disoccupazione, vendite al dettaglio e indicatori di fiducia dei consumatori.
L’analisi congiunta di questi parametri permette di ottenere una visione chiara delle possibili evoluzioni congiunturali, così da calibrare tempestivamente le strategie di investimento.

Focus sui dati asiatici: Giappone e Cina

Il quadro macroeconomico orientale si articola oggi su due distinti fronti: gli indici Tankan del Giappone e i dati congiunturali della Cina. Il Giappone pubblica la rilevazione Tankan del quarto trimestre, sia per il settore manifatturiero che per quello dei servizi. Questi valori sono noti per la loro capacità di anticipare la ripresa o l’arretramento del ciclo industriale nipponico.

La Cina fornisce invece informazioni aggiornate sulla produzione industriale, sulle vendite al dettaglio e sulla dinamica degli investimenti fissi urbani. Questi indicatori offrono una panoramica completa sullo stato della seconda economia mondiale, utile per comprendere l'impatto delle politiche economiche adottate nei mesi scorsi e delineare le potenziali ripercussioni sui mercati internazionali.

Complessivamente, l’andamento di questi dati influenza significativamente le strategie degli investitori globali, in quanto può determinare rotazioni settoriali e variazioni delle scelte allocative all’interno dei portafogli a livello mondiale.

Andamento dei titoli di Piazza Affari: focus su Juventus, Stellantis e altri principali protagonisti

Sul listino milanese, gli operatori stanno seguendo con particolare attenzione alcuni titoli di grande interesse sia per motivi societari che per dinamiche settoriali. Juventus rimane sotto i riflettori dopo la comunicazione ufficiale del gruppo Exor sul diniego all’offerta crypto di Tether per l’acquisto della partecipazione di controllo. Tale presa di posizione conferma la volontà della proprietà di mantenere la governance della società calcistica italiana, stabilizzando il quadro societario e influenzando direttamente la percezione del rischio sul titolo.

Per quanto riguarda Stellantis, alcune notizie relative al ritorno di maestranze italiane assegnate in precedenza allo stabilimento serbo di Kragujevac hanno rinnovato l’attenzione degli investitori. La società starebbe infatti organizzando il rientro di personale a Mirafiori, sede storica torinese destinata a rilanci importanti come la nuova Fiat 500 ibrida. Questi sviluppi incidono direttamente sulle aspettative legate ai piani industriali per il triennio in corso.

Tra le altre società rilevanti nella seduta odierna figurano:

  • Snam: la recente revisione positiva dell’outlook da parte di Moody’s conferma la solidità finanziaria;
  • Terna: in linea per raggiungere l’obiettivo Ebitda del 2025, secondo le più recenti dichiarazioni aziendali;
  • Tenaris: oggetto delle nuove valutazioni delle principali banche d’affari;
  • Diasorin: recenti revisioni dei target price da parte di Morgan Stanley;
  • Prysmian: nuovo rialzo del target price formulato da analisti Jefferies.
L’attività sui titoli più capitalizzati riflette dunque sia dinamiche settoriali che driver specifici legati a governance, innovazione e strategie di crescita nel medio termine.