Aumentano notevolmente i tassi di interesse e aumentano di conseguenza i costi per chi chiede l’anticipo di Tfr-Tfs: chiarimenti e spiegazioni
Perché i costi da pagare per l’anticipo di Tfs-Tfr statali aumentano per questi ultimi mesi del 2023 e per buona parte del 2024? Mentre si attendono ancora novità relative alla conversione in legge della sentenza della Corte Costituzionale che giudicato illegittimo il pagamento differito del Tfr-Tfs agli statali, non ci sono ancora buone notizie per gli statali che vanno in pensione e decidono di chiedere l’anticipo del Tfr-Tfs.
E’, infatti, ancora in vigore la convenzione con Abi, Associazione bancaria italiana, per la liquidazione dell’anticipo del Tfs ai dipendenti statali in maniera agevolata, per permettere ai dipendenti pubblici di avere subito il proprio Tfs senza dover aspettare i lunghi tempi previsti dalla legge e valida solo per importi massimi di 45mila euro e ad un tasso che inizialmente era dello 0,40%, poi saliti qualche mese fa fino al 4% ed ora la situazione è decisamente ancora peggiorata, con i tassi viaggiano sul 5%, il che si traduce in un importante aumento dei costi da pagare per chi chiede l’anticipo del Tfs.
Stando alle ultime notizie, infatti, gli interessi applicati sull’anticipo del Tfs a ottobre hanno raggiunto livelli record e per i prestiti più lunghi il tasso di interesse da pagare ha anche superato il 5%. Come riportato dall’ultimo bollettino di Bankitalia, il rendistato generale si attesta introno al 4,4% circa, dal 4,1% di settembre, e supera il 5%, dal precedente 4,2%, per le fasce di vita oltre i 12 anni e sette mesi.
L’aumento dei tassi da calcolare sugli anticipi di Tfr-Tfs si traduce in migliaia di euro da pagare. E si tratta di un problema che non sussisterebbe se le liquidazioni dei pagamenti rispettassero tempi più brevi rispetto agli attuali, come stabilito dalla Cassazione.
Per evitare di pagare molti soldi in più per avere alla fine i propri spettanti di diritto, l’alternativa per avere l’anticipo del proprio Tfr-Tfs è chiederlo all’Inps. A partire dallo scorso febbraio 2023, insieme alle banche, anche l’Inps ha, infatti, iniziato ad anticipare la liquidazione del Tfs ai dipendenti pubblici in pensione e ad un tasso di interesse più basso e agevolato dell'1%, con l'applicazione dello 0,5% forfettario per le spese.
Solo, presumibilmente, a partire dalla metà del prossimo anno 2024 i tassi di interesse potrebbero iniziare effettivamente a scendere rendendo, dunque, meno oneroso rispetto ad ora chiedere l'anticipo del proprio Tfr-Tfs.
La recente sentenza della Corte di Cassazione ha giudicato illegittimo il pagamento differito del Tfr-Tfs agli statali, perché, secondo i giudici, il pagamento posticipato del Tfs-Tfr è in contrasto con i principi costituzionali della giusta retribuzione che deve essere ‘tempestiva e adeguata’ e non può avvenire dopo anni, perchè danneggia il lavoratore proprio per il principio della giusta retribuzione che non riguarda solo il corretto importo ma anche i tempi di pagamento.
Secondo la Cassazione, i tempi di liquidazione dell’importo totale di Tfr-Tds spettante agli statali devono ridursi da qualche anno al massimo a qualche mese.
Oggi per il pagamento del Tfr-Tfs agli statali i tempi cambiano a seconda del motivo di cessazione del rapporto di lavoro e sono generalmente di 12 mesi per cessazione del rapporto di lavoro per raggiungimento dei requisiti per andare in pensione e 24 mesi per cessazione del rapporto di lavoro per dimissioni volontarie.
Cambiano ancora i tempi per avere tutto il proprio Tfr anche in base all’importo da liquidare perché il pagamento avviene in un’unica soluzione se l’importo è pari o inferiore a 50mila euro, ma avviene in due rate annuali se l’importo è compreso tra 50mila euro e inferiore 100mila euro e se l’importo lordo complessivo è superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro e in due rate, la prima pari a 50.000 euro e la seconda pari all’importo residuo, e avviene in tre rate annuali, se l’importo da liquidare è pari o superiore a 100mila euro.
Ciò significa che per avere il proprio Tfr-Tfs maturato nel corso della propria vita lavorativa e spettante diritto, un lavoratore statale oggi può arrivare ad aspettare fino a 5-6 anni.