Quali sono i motivi per cui l'assegno di inclusione aumenterà di circa 130 euro il prossimo anno
L’annuncio di un possibile incremento dell’Assegno di Inclusione per il 2026 ha suscitato particolare attenzione, soprattutto tra coloro che fanno affidamento su questa misura di sostegno per gestire i bisogni quotidiani. Secondo le stime più recenti, si prospetta un aumento di circa 130 euro annui, che mira ad assorbire le dinamiche inflattive e a preservare il potere d’acquisto di migliaia di famiglie. Questa novità rappresenta una risposta delle istituzioni all’evoluzione del quadro socio-economico, garantendo maggiore sicurezza sociale a chi si trova in condizione di fragilità.
L’Assegno di Inclusione nasce come misura di supporto economico rivolta a famiglie e singoli cittadini in stato di disagio reddituale. Introdotto nel 2024 per sostituire il Reddito di Cittadinanza, ha criteri di accesso più selettivi, con priorità ai nuclei familiari che includono soggetti con difficoltà nel reinserimento lavorativo. Rientrano tra i principali beneficiari:
Le motivazioni alla base dell'aumento dell’assegno sono molteplici e strettamente connesse al contesto macroeconomico. Il quadro degli ultimi anni mostra come l’inflazione abbia inciso profondamente sull’efficacia reale delle misure di sussidio, riducendo la capacità di acquisto delle famiglie a basso reddito.
Secondo elaborazioni ISTAT, tra il 2022 e il 2023 si sono registrati tassi di crescita dei prezzi rispettivamente dell’8,1% e del 5,4%, con una previsione di ulteriore aumento intorno al 2% per la fine del 2025.
Il Governo ha pertanto adeguato le soglie sia del reddito familiare che dell’ISEE nel corso del 2025, consentendo a un numero maggiore di famiglie di entrare nella platea dei beneficiari. L’adeguamento, avvenuto incrementando la base del sussidio da 500 a oltre 541 euro per soggetto singolo, rappresenta una novità significativa rispetto alla mancata rivalutazione osservata negli anni precedenti. L’aumento preventivato per il 2026 segue la stessa logica: tutelare il valore reale dell’assegno rispetto al rincaro dei beni primari e alla diminuzione del potere d’acquisto.
L’iniziativa di incrementare di circa 130 euro l’assegno nel 2026 trova giustificazione nella necessità di supportare soprattutto i nuclei familiari privi di altre forme di reddito stabile, allineando il valore del sussidio alle condizioni economiche correnti e di previsione.
L’adeguamento dell’Assegno di Inclusione è previsto sulla base di aggiornamenti annuali, parametrati all’andamento effettivo dell’inflazione. Per il 2026, l'aumento dell’assegno di circa 130 euro potrebbe essere spalmato mensilmente, per circa 11 euro per ciascun beneficiario avente diritto, portando l’importo da 541,66 a circa 552 euro al mese, se confermate le previsioni inflattive del 2%.
La modalità di riconoscimento dell’aumento seguirà il consueto procedimento INPS, che prevede un ricalcolo automatico a partire dal mese di gennaio sulla base degli indicatori ISEE presentati e aggiornati entro la fine dell’anno corrente.
In particolare, per ottenere l'aumento, i beneficiari devono porre particolare attenzione ad alcune procedure amministrative: