Nel 2025 arriva l'Assegno di inclusione potenziato con il bonus ponte da 500 euro: quadro normativo aggiornato, nuovi requisiti, calcolo importi, controlli per l'accesso e impatto sul contrasto alla povertà in Italia.
Dal 14 agosto 2025 entra in vigore l'erogazione del contributo straordinario aggiuntivo legato all'Assegno di inclusione 2025, come comunicato dall'INPS attraverso il messaggio n. 2458 dell'8 agosto 2025. Questa nuova disposizione rappresenta un elemento di rilevanza per i nuclei familiari in condizioni di svantaggio economico, fornendo una risposta concreta alle esigenze legate al cosiddetto "mese perduto" durante la transizione normativa.
Il bonus ponte, del valore di 500 euro, sarà accreditato sui conti dei beneficiari aventi diritto già dal giorno successivo all'adozione della misura, a seguito della verifica dei requisiti e dell'istruttoria positiva sugli aggiornamenti della domanda di rinnovo. La misura rafforza il sistema di welfare, ponendosi in continuità con la strategia nazionale di lotta alla povertà.
La legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti modifiche in materia di sostegno al reddito, riformulando i criteri di accesso e introducendo il contributo straordinario aggiuntivo nell'ambito dell'Assegno di inclusione. Questo contributo, previsto dal decreto-legge n. 92/2025, è destinato a compensare le sospensioni nei pagamenti avvenute nel delicato passaggio dal Reddito di cittadinanza ai nuovi strumenti. Il provvedimento non riguarda solo la regolarizzazione delle mensilità "perdute", ma risponde anche agli aggiustamenti delle soglie ISEE e della struttura stessa dell'ADI. In buona sostanza, le novità sono:
L'introduzione dell'ADI ha segnato la fine del Reddito di cittadinanza, ridefinendo l'impianto normativo del sostegno al reddito in Italia. Il quadro attuale è delineato principalmente dalla Legge 3 luglio 2023, n.85 e dalle successive modifiche della Legge di Bilancio 2025 (Legge 30 dicembre 2024, n. 207), che pongono particolare enfasi sull'attivazione sociale e lavorativa dei beneficiari. L'ADI si inserisce in un contesto segnato da forti disuguaglianze territoriali e un progressivo incremento delle situazioni di difficoltà, soprattutto nel Mezzogiorno. Secondo dati INPS, i nuclei interessati da sostegni al reddito tra il 2024 e il 2025 hanno superato quota 2 milioni, con oltre il 68% dei benefici al Sud. Le nuove disposizioni mirano a garantire non solo un supporto economico ma anche forme di inclusione professionale e sociale attraverso piani personalizzati (Patto di Servizio Personalizzato – PSP), rafforzando la dimensione proattiva rispetto al passato. Il contributo straordinario aggiuntivo rappresenta l'ultima delle tappe di un percorso regolativo che punta a includere tempestivamente chi è rimasto escluso dalle precedenti erogazioni.
L'ammissione al bonus ponte nell'ambito dell'assegno di inclusione è disciplinata da una matrice di requisiti oggettivamente verificabili. La priorità è assegnata a quei nuclei che si sono trovati penalizzati dal vuoto normativo tra l'abolizione del Reddito di cittadinanza e l'avvio effettivo della nuova misura. Tra le categorie privilegiate figurano:
L'architettura finanziaria dei nuovi strumenti risponde a logiche di maggiore equità e flessibilità. L'importo mensile del beneficio registra un innalzamento rispetto agli standard precedenti, attestandosi mediamente su 669 euro secondo gli ultimi dati INPS. Il bonus ponte associato al contributo straordinario ammonta a 500 euro, destinato a coprire il periodo di interruzione tra le vecchie e nuove mensilità. Il beneficio complessivo dell'ADI è modulato sulla base di:
La definizione dell'importo si basa su una formula che considera il valore ISEE aggiornato. Dal 2025 la soglia massima per l'accesso all'ADI è di 10.140 euro, con incrementi del reddito familiare massimo e dell'integrazione per chi vive in affitto. Sono previsti:
Composizione nucleo |
Reddito familiare |
ADI spettante |
Persona sola - reddito zero |
0 euro |
10.140 euro/anno (845 €/mese) |
Reddito 6.500 euro |
6.500 euro |
3.000 euro/anno (250 €/mese) |
Reddito 8.140 euro |
8.140 euro |
3.640 euro/anno (303,33 €/mese) |
Queste condizioni rendono l'Assegno di inclusione la misura di contrasto alla povertà con i parametri più aggiornati e inclusivi a livello nazionale.
La domanda per l'accesso al beneficio si svolge interamente in modalità telematica tramite il sito INPS, previo accesso con credenziali SPID, CIE o CNS. Il rinnovo segue le stesse modalità della prima richiesta, con alcune semplificazioni per i nuclei senza variazioni anagrafiche. Occorre presentare:
A decorrere dal semestre 2025 i percettori di ADI sono tenuti a superare il cosiddetto “test di inclusione”, una verifica supplementare tesa a valutare l'effettiva esigenza del beneficio e l'attitudine all'attivazione sociale/lavorativa. Questo passaggio si articola attraverso:
Le tendenze degli ultimi trimestri testimoniano una sostanziale tenuta delle fasce deboli nel rischio povertà, grazie alla rimodulazione delle politiche di trasferimento monetario. L'ADI, unitamente al Supporto Formazione Lavoro 2025, coinvolge oltre 2,2 milioni di persone, con una forte prevalenza delle regioni del Sud. L'effetto sulle famiglie beneficiarie è evidente, sia in termini di continuità dell'aiuto sia come ponte verso percorsi di autonomia socio-economica.
Nonostante permangano criticità nella velocità delle procedure e nella digitalizzazione, il nuovo modello favorisce un'allocazione più equa delle risorse, una crescita degli importi medi rispetto alla misura precedente e un migliore monitoraggio degli esiti. L'integrazione dei servizi di inclusione e la personalizzazione dei PSP sono dirette risposte a fenomeni di marginalità, rafforzando nel complesso la coesione territoriale e la resilienza del tessuto sociale.