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Assegno Unico 2026, di quanto aumenta in base alla rivalutazione e alle nuove soglie Isee

di Marianna Quatraro pubblicato il
Assegno Unico 2026 aumento rivalutazione

Come e per chi cambia l'importo dell'assegno unico e delle relative maggiorazioni nel 2026 per effetto della nuova rivalutazione

A partire dal 2026, le famiglie italiane con figli a carico riceveranno importi leggermente più alti grazie al meccanismo di rivalutazione annuale dell’assegno unico legata all’inflazione. 

L’assegno unico per i figli è uno strumento di sostegno mensile destinato a tutti i nuclei familiari residenti in Italia con figli a carico.Possono accedervi:

  • le famiglie con figli minorenni a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza;
  • i nuclei che includono figli maggiorenni, fino a 21 anni, se frequentano un corso di formazione o universitario, svolgono tirocinio, attività lavorativa da reddito basso, sono disoccupati o impiegati nel servizio civile universale;
  • le famiglie con figli disabili, senza limiti di età.
L’importo riconosciuto varia a seconda della situazione economica (ISEE), il numero ed età dei figli, nonché l’eventuale presenza di disabilità. In ogni caso, viene assicurata una quota minima anche a chi non può presentare l’Indicatore della situazione economica equivalente. 

Come e quando scattano gli aumenti: tempistiche, meccanismi e adempimenti per le famiglie

L’incremento degli importi, previsto dalla normativa vigente, avviene in automatico ogni anno sulla base della variazione accertata dell’indice dei prezzi al consumo, rilevato dall’ISTAT. Per il 2026, il tasso individuato è pari all’1,7% e sarà applicato sia agli importi base, sia alle maggiorazioni e alle soglie ISEE che regolamentano l’accesso ai diversi scaglioni. 

La decorrenza degli aumenti segue un calendario preciso: i nuovi importi aggiornati saranno riconosciuti a partire dal mese di febbraio 2026. Gli adeguamenti riferiti alla mensilità di gennaio verranno riconosciuti come arretrati con la mensilità di marzo dello stesso anno. 

Per quanto concerne gli adempimenti, chi già beneficia dell’assegno non deve presentare una nuova domanda a condizione che la richiesta precedente sia ancora valida (non decaduta, revocata, rinunciata o respinta).

Tuttavia, per adeguare correttamente l’importo sulla base della propria situazione economica aggiornata, è obbligatorio presentare entro febbraio o il 30 giugno 2026 una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), necessaria al calcolo dell’ISEE aggiornato. Queste regole operative consentono una gestione agevolata per le famiglie e favoriscono la tempestività nell’adeguamento degli importi spettanti.

Di quanto aumentano gli importi dell’assegno unico nel 2026: dettagli, esempi e fasce ISEE

I valori dell’assegno unico nel 2026 saranno aggiornati con una rivalutazione automatica dell'1,7% rispetto all’anno precedente, secondo la variazione ISTAT sul costo della vita. Questo incremento si riflette su tutte le fasce ISEE, con impatti differenti a seconda del reddito e della composizione familiare. Analizzando le tabelle previste per il prossimo anno:

Fascia ISEE (euro) Importo mensile per figlio (euro)
Fino a 17.520,19 204,40
21.725 – 21.841 182,80
26.163 – 26.280 160,60
Oltre 46.720,53 o senza ISEE 60,15

In termini pratici, si tratta di aumenti contenuti, pari a pochi euro al mese per figlio rispetto al 2025

Esempio: una famiglia con due figli e ISEE di 18.000 euro riceverà circa 185 euro a figlio (370 euro totali). Se si hanno ISEE di circa 25.000 euro, l’assegno per figlio si attesterà intorno a 150 euro. Le famiglie che non aggiornano l’ISEE potrebbero essere relegate agli importi minimi erogati fino a regolarizzazione della DSU.

Le maggiorazioni 2026: aumenti su disabilità, famiglie numerose e mamme giovani

La rivalutazione non interessa soltanto l’importo base, ma anche tutte le maggiorazioni collegate a particolari condizioni familiari. Dal 2026, anche queste componenti saranno adeguate in percentuale all’1,6%-1,7%, a tutela delle famiglie più vulnerabili. Entrando nel dettaglio:

  • Figli under 21 non autosufficienti: 122,7 euro (da 120,6 euro nel 2025)
  • Figli con disabilità grave: 111 euro (da 109,1 euro)
  • Figli con disabilità media: 99,4 euro (da 97,7 euro)
  • Madri con meno di 21 anni: 23,4 euro (da 23 euro)
Alle maggiorazioni fisse si affiancano quelle variabili legate all’ISEE:
  • Per ciascun figlio dal terzo in poi: da 99,4 euro (per ISEE più bassi) fino a 17,5 euro (per ISEE più alti)
  • Bonus secondo percettore di reddito (genitori entrambi lavoratori): massimo 35 euro per ISEE nella fascia minima, con importi decrescenti con l’aumento del reddito

Nuove fasce e soglie ISEE: cosa cambia per il calcolo degli importi

L’aggiornamento annuale riguarda anche le soglie ISEE che determinano a quale fascia di importo l’utente ha diritto. Dal 2026:
Anno Soglia ISEE per importo massimo Soglia ISEE per importo minimo
2025 17.227,33 € 45.595,02 €
2026 17.503,97 € 46.322,54 €
  • La soglia ISEE per ricevere il massimo dell’assegno crescerà di circa 270 euro, arrivando sopra i 17.500 euro.
  • Anche il limite per l’importo minimo sale, toccando i 46.322,54 euro.

Procedura per non perdere l’aumento: aggiornamento ISEE e presentazione DSU

Per garantire la corretta attribuzione degli aumenti e delle maggiorazioni è necessario aggiornare tempestivamente la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per l’anno 2026, così da calcolare l’ISEE aggiornato. In assenza di questo adempimento, l’INPS applicherà l’importo minimo previsto per legge, a prescindere dalla situazione economica reale del nucleo. entrando più nel dettaglio:
  • La DSU può essere presentata dal primo gennaio al 30 giugno 2026.
  • Se l’aggiornamento avviene entro la scadenza, eventuali arretrati saranno riconosciuti automaticamente dal mese di marzo assieme agli adeguamenti per il periodo gennaio-febbraio.
  • Non è necessario presentare una nuova domanda di AUU se la precedente è regolarmente in vigore; è invece obbligatorio aggiornare la DSU per ricevere gli importi rivalutati e non rischiare riduzioni nell’assegno mensile.