Come e per chi cambia l'importo dell'assegno unico e delle relative maggiorazioni nel 2026 per effetto della nuova rivalutazione
A partire dal 2026, le famiglie italiane con figli a carico riceveranno importi leggermente più alti grazie al meccanismo di rivalutazione annuale dell’assegno unico legata all’inflazione.
L’assegno unico per i figli è uno strumento di sostegno mensile destinato a tutti i nuclei familiari residenti in Italia con figli a carico.Possono accedervi:
L’incremento degli importi, previsto dalla normativa vigente, avviene in automatico ogni anno sulla base della variazione accertata dell’indice dei prezzi al consumo, rilevato dall’ISTAT. Per il 2026, il tasso individuato è pari all’1,7% e sarà applicato sia agli importi base, sia alle maggiorazioni e alle soglie ISEE che regolamentano l’accesso ai diversi scaglioni.
La decorrenza degli aumenti segue un calendario preciso: i nuovi importi aggiornati saranno riconosciuti a partire dal mese di febbraio 2026. Gli adeguamenti riferiti alla mensilità di gennaio verranno riconosciuti come arretrati con la mensilità di marzo dello stesso anno.
Per quanto concerne gli adempimenti, chi già beneficia dell’assegno non deve presentare una nuova domanda a condizione che la richiesta precedente sia ancora valida (non decaduta, revocata, rinunciata o respinta).
Tuttavia, per adeguare correttamente l’importo sulla base della propria situazione economica aggiornata, è obbligatorio presentare entro febbraio o il 30 giugno 2026 una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), necessaria al calcolo dell’ISEE aggiornato. Queste regole operative consentono una gestione agevolata per le famiglie e favoriscono la tempestività nell’adeguamento degli importi spettanti.
I valori dell’assegno unico nel 2026 saranno aggiornati con una rivalutazione automatica dell'1,7% rispetto all’anno precedente, secondo la variazione ISTAT sul costo della vita. Questo incremento si riflette su tutte le fasce ISEE, con impatti differenti a seconda del reddito e della composizione familiare. Analizzando le tabelle previste per il prossimo anno:
Fascia ISEE (euro) | Importo mensile per figlio (euro) |
Fino a 17.520,19 | 204,40 |
21.725 – 21.841 | 182,80 |
26.163 – 26.280 | 160,60 |
Oltre 46.720,53 o senza ISEE | 60,15 |
In termini pratici, si tratta di aumenti contenuti, pari a pochi euro al mese per figlio rispetto al 2025.
Esempio: una famiglia con due figli e ISEE di 18.000 euro riceverà circa 185 euro a figlio (370 euro totali). Se si hanno ISEE di circa 25.000 euro, l’assegno per figlio si attesterà intorno a 150 euro. Le famiglie che non aggiornano l’ISEE potrebbero essere relegate agli importi minimi erogati fino a regolarizzazione della DSU.
La rivalutazione non interessa soltanto l’importo base, ma anche tutte le maggiorazioni collegate a particolari condizioni familiari. Dal 2026, anche queste componenti saranno adeguate in percentuale all’1,6%-1,7%, a tutela delle famiglie più vulnerabili. Entrando nel dettaglio:
Anno | Soglia ISEE per importo massimo | Soglia ISEE per importo minimo |
2025 | 17.227,33 € | 45.595,02 € |
2026 | 17.503,97 € | 46.322,54 € |