Arriva in Manovra Finanziaria 2026 il Fondo per gli Enti locali per colmare la differenza retributiva tra i dipendenti delle funzioni locali e i dipendenti di altre amministrazioni pubbliche.
La Manovra Finanziaria 2026 segna una svolta per i dipendenti degli enti locali italiani grazie all’istituzione di un Fondo dedicato all’incremento degli stipendi. Tale fondo è stato concepito con l’intento di ridurre le disparità retributive tra il personale delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, e i dipendenti delle amministrazioni centrali. Il nuovo Fondo offre risorse finanziarie non solo per il mero adeguamento salariale, ma anche per il riequilibrio tra le diverse categorie pubbliche, garantendo una valorizzazione adeguata del lavoro svolto a livello territoriale.
Il quadro attuale delle retribuzioni negli enti locali si caratterizza per la mancata conclusione dei rinnovi contrattuali del triennio 2022-2024, con il contratto precedente rimasto in vigore. Questa situazione ha determinato una stagnazione degli stipendi, accentuata dall’aumento del costo della vita degli ultimi anni.
Le sigle sindacali, in particolare CGIL e UIL, hanno più volte ribadito la necessità di uno stanziamento adeguato che tenga conto del divario tra l’inflazione effettiva, dal 2022 al 2024 valutata attorno al 14%, e la proposta governativa di un incremento del 6%. Un allineamento pieno alle richieste comporterebbe costi insostenibili per i bilanci pubblici, stimati in oltre 30 miliardi di euro per la sola pubblica amministrazione. Il risultato è che:
Il Fondo rappresenta una dotazione aggiuntiva destinata alla contrattazione collettiva nazionale e decentrata. La misura, promossa dal ministro Zangrillo, permette di destinare risorse maggiori al salario accessorio e di colmare progressivamente il divario con i colleghi dei ministeri. Gli obiettivi sono:
L’aumento delle risorse per il Fondo Enti locali nella Manovra 2026 è uno degli aspetti più attesi, dato che sull’ammontare effettivo si gioca la reale efficacia degli aumenti. Secondo le previsioni, l’incremento delle disponibilità dovrebbe raggiungere un importo compreso tra 100 e 150 milioni di euro come dotazione iniziale per il fondo perequativo, destinato in particolare agli enti locali con maggiori carenze di bilancio. La tabella che segue sintetizza le principali voci di finanziamento:
Voce di Finanziamento | Importo Stimato |
Fondo perequativo (prima dotazione) | 100-150 milioni € |
Incremento fondo risorse decentrate (tetto 48%) | Variabile, fino a diverse centinaia di milioni di euro |
Stanziamenti contrattuali 2025/27 | Aumenti programmati 190-280 €/mese a regime |
Le risorse sarebbero destinate alle amministrazioni locali per valorizzare le persone e il loro lavoro.
Le misure previste determinano un duplice effetto sulla busta paga dei dipendenti degli enti locali. In primo luogo, con la chiusura delle trattative del ciclo contrattuale 2022-2024, è stata prospettata l’erogazione di un’indennità una tantum di circa 2.500 euro in arretrati.
In secondo luogo, la nuova contrattazione nazionale per il triennio 2025-2027 prevede incrementi strutturali, con un aumento mensile medio stimato tra i 190 e i 230 euro nel 2026, che salirà progressivamente fino a circa 280 euro al mese dal 2027. Gli incrementi sono così strutturati: