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Aumento stipendio per statali grazie a nuova legge senza accordo su CCNL. Di quanto sarebbe e i pro e contro

di Marianna Quatraro pubblicato il
aumento statali novita

E’ in stallo il rinnovo del contratto per i dipendenti statali ma il nuovo aumento annunciato dal ministro Zangrillo potrebbe cambiare la situazione

Di quanto potrebbe essere l’aumento degli statali che sarà riconosciuto per legge e non dal rinnovo del Ccnl? Il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, non inclusi nelle Funzioni Centrali per cui è già stato ufficialmente rinnovato, è fermo e rischia di rimanere tale a lungo. 

Lo scontro interno tra i sindacati sulle questioni che interessano il rinnovo contrattuale sta creando un vero e proprio blocco alle novità da definire e cosi infermieri, funzionari degli ospedali, dipendenti comunali, delle Regioni, e non solo, quasi oltre un milione di dipendenti pubblici rischiano di essere coinvolti in uno stallo senza fine. 

  • L’aumento dello stipendio agli statali per legge e non per il rinnovo del Ccnl
  • I pro e i contro

L’aumento dello stipendio agli statali per legge e non per il rinnovo del Ccnl

Il blocco della contrattazione dipende dalla battaglia sindacale decisa da Cgil e Uil e interessa soprattutto il contratto della Sanità, che riguarda 680 mila dipendenti, quello degli Enti locali, per altri 480 mila dipendenti in attesa di rinnovo, e non solo. C’è poi il Ccnl della Scuola, le cui trattative di rinnovo sono appena iniziate. 

Gli unici contratti per adesso firmati, sono quello delle Funzioni centrali (190 mila dipendenti, aumento medio di 165 euro al mese) e quello delle Forze dell’ordine e della Difesa. 

Cgil e Uil hanno deciso di non firmare i contratti pubblici perché chiedono più soldi per i lavoratori: secondo le forze sindacali le risorse previste, per aumenti del 5,78%, non sono sufficienti a recuperare tutta l’inflazione persa nei tre anni dal 2022 al 2024.

Per ovviare a questa situazione di stallo, il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, avrebbe annunciato la possibilità di decidere i relativi aumenti retributivi per legge, senza attende l’esito della contrattazione con i sindacati. 

Per quanto riguarda i possibili importi degli aumenti, giovedì prossimo l’Aran presenterà il Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici e si capirà come si potrà agire su tale fronte.

Inoltre, c’è da considerare che il governo, per la prima volta, ha già stanziato i soldi necessari per rinnovare altre due volte i contratti pubblici.

Ciò significa che, avviando subito le trattative, si potrebbe arrivare in tempi brevi a definire gli aumenti per il triennio 2025-2027, per il quale ci sono a disposizione 11 miliardi in tutto. 

I pro e i contro

L’aumento degli stipendi degli statali per legge rappresenta, da un lato, una decisione positiva per i dipendenti, perché finalmente, dopo tanta attesa, potranno ottenere soldi in più, anche se potrebbero essere più bassi di quello che si vorrebbe, ma, dall’altro, rappresentano una vera e propria sconfitta, a livello sindacale, di riconoscimento dei diritti, di espressione.

Cedere alla decisione della legge perché non si riesce a raggiungere l’obiettivo dell’intesa non è, infatti, un risultato democratico, né tanto meno positivo perché verrebbero riconosciuti gli aumenti retributivi ma non ci sarebbero tutte le altre novità, come, per esempio, l’introduzione del patrocinio legale per la sanità, l’assistenza psicologica e la possibilità per l’azienda di costituirsi parte civile quando si verificano le aggressioni. 

La soluzione migliore sarebbe, dunque, riprendere i tavoli negoziali proseguendo le trattative. 

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