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Una patrimoniale europea accanto a nuove obbligazioni Ue per i piccoli risparmiatori saranno presentati in settimana

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Nuove obbligazioni Ue

L'EU Tax Observatory ha pubblicato uno studio che propone l'introduzione di un'imposta patrimoniale minima del 2%.

Il dibattito politico ed economico europeo si concentra sulla tassa patrimoniale sui grandi patrimoni e l'emissione di nuove obbligazioni Ue per i piccoli risparmiatori nell'ambito dell'iniziativa Savings and Investments Union.

Queste misure colmano il divario finanziario necessario per sostenere la transizione digitale e verde, il rafforzamento della competitività industriale e il finanziamento della difesa comune europea. Vediamo dei dettagli:

  • La tassa patrimoniale europea, il contributo dei più ricchi
  • Nuove obbligazioni Ue per i piccoli risparmiatori

La tassa patrimoniale europea, il contributo dei più ricchi

L'EU Tax Observatory, think tank europeo specializzato in fiscalità, ha pubblicato uno studio che propone l'introduzione di un'imposta patrimoniale minima del 2% sui patrimoni superiori a 100 milioni di euro. Secondo le stime, questa tassa potrebbe generare 67 miliardi di euro all'anno a livello europeo, una cifra sufficiente a coprire un quarto delle esigenze di investimento per la difesa dell'Ue.

Se l'aliquota venisse elevata al 3%, il gettito salirebbe a 121 miliardi di euro annui, coprendo quasi la metà delle necessità finanziarie per la sicurezza e la competitività europea. Questi fondi potrebbero essere utilizzati non solo per la difesa, ma anche per investimenti in infrastrutture, transizione ecologica, innovazione tecnologica e coesione sociale.

In Italia, la misura riguarderebbe 71 individui con una ricchezza superiore ai 100 milioni di euro, generando 8,3 miliardi di euro con un'imposta del 2% e 15 miliardi con un'aliquota del 3%. Nel resto d'Europa, i milionari con un patrimonio superiore ai 100 milioni di euro sono 537 e il loro patrimonio complessivo ammonta a 2.410 miliardi di euro.

L'idea di tassare i patrimoni più elevati per finanziare emergenze economiche o sociali non è nuova. Durante la Seconda Guerra Mondiale, sia la Francia che il Regno Unito introdussero tasse straordinarie sui più ricchi per finanziare gli sforzi bellici. Nel Regno Unito, l'aliquota fiscale per i più facoltosi venne portata al 98%, mentre in Francia furono istituite tasse di guerra progressive per sostenere l'economia in un momento di crisi.

Oggi, secondo un sondaggio dell'Eurobarometro, il 67% dei cittadini europei sostiene l'introduzione di una tassa sui grandi patrimoni.

Nuove obbligazioni Ue per i piccoli risparmiatori

Accanto alla patrimoniale, la Commissione europea ha annunciato il lancio di un nuovo strumento finanziario rivolto ai piccoli risparmiatori: le obbligazioni UE nell'ambito dell'iniziativa Savings and Investments Union.

L'obiettivo è mobilitare i risparmi dei cittadini europei per finanziare settori strategici come innovazione, sostenibilità, digitalizzazione e sicurezza e offrire ai risparmiatori europei un'alternativa di investimento sicura e vantaggiosa, con rendimenti competitivi e garanzia statale.

Le nuove obbligazioni saranno strutturate per essere accessibili anche a chi dispone di piccoli capitali, con un taglio minimo d'investimento ridotto e rendimenti competitivi rispetto ai titoli di Stato nazionali. Saranno disponibili in diverse scadenze, permettendo agli investitori di scegliere tra orizzonti temporali più brevi o a lungo termine.

Questo strumento è stato pensato per canalizzare il risparmio privato verso investimenti in progetti infrastrutturali, ricerca e sviluppo, energie rinnovabili e sicurezza europea.

La Savings and Investments Union si inserisce in un quadro di riforme per creare un mercato finanziario europeo più integrato e competitivo. L'Europa ha storicamente sofferto di una frammentazione nei mercati dei capitali, con forti differenze tra i diversi Stati membri in termini di accesso ai finanziamenti e opportunità di investimento.

La SIU punta a superare queste barriere attraverso regole uniformi per il mercato finanziario europeo; maggiori incentivi per l'investimento in strumenti europei; migliore accesso ai finanziamenti per le pmi e le start-up; ecosistema più stabile e resiliente agli shock economici.

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