Il recente scenario del settore crypto si trova sotto la lente di analisti e investitori, sospeso tra la possibilità di una discesa strutturale e quella di una semplice flessione correttiva di metà ciclo. La domanda principale resta: Il mercato crypto è in fase ribassista? Una valutazione completa dei segnali in corso suggerisce una situazione complessa e dinamica. Dopo un anno di grande volatilità e nuovi massimi storici, gli ultimi movimenti di Bitcoin e delle principali altcoin hanno generato incertezza e acceso il dibattito sulle reali prospettive per il comparto degli asset digitali.
La perdita di soglie tecniche chiave, insieme a un’ondata di liquidazioni forzate fra i trader a leva e un peggioramento del sentiment, sono sintomi di una pressione ribassista evidente. Parallelamente, alcune metriche storiche suggeriscono che si potrebbero replicare i pattern già osservati in precedenza, in particolare dopo le fasi di halving. È dunque essenziale distinguere tra una temporanea fase di stress tipica di metà ciclo e una svolta più strutturale verso un mercato ribassista prolungato. L’analisi seguirà questo approccio, valutando segnali tecnici, indicatori on-chain, dinamiche macroeconomiche e orizzonti temporali storicamente rilevanti.
Analisi tecnica: segnali chiave del mercato ribassista nelle criptovalute
L’analisi tecnica mostra un quadro di crescente pressione negativa sulle quotazioni di Bitcoin e altcoin. Il cedimento della media mobile a 365 giorni rappresenta uno snodo strutturale importante: attualmente, il valore di Bitcoin si trova sotto questa soglia, come avvenuto prima degli inizi dei precedenti bear market. Storicamente, la permanenza sotto questo supporto per oltre 4-6 settimane ha sempre anticipato l’inizio delle fasi più profonde di ribasso, come accaduto nel 2014, 2018 e 2022.
- Il pattern a rising wedge, evidenziato su timeframe settimanale, suggerisce una configurazione debole: la rottura della parte inferiore del wedge potrebbe far precipitare le quotazioni verso l’area dei 62.855 dollari, in linea con l’EMA a 200 settimane, che spesso funge da supporto di lungo termine.
- La divergenza negativa tra i massimi dei prezzi e i massimi decrescenti sull’RSI (Relative Strength Index) rafforza l’ipotesi di un momentum in calo. Nei cicli precedenti, questa combinazione è sempre stata seguita da una fase di ritracciamento anche profondo.
- Un’ondata di liquidazioni – con picchi da oltre 1,6 miliardi di dollari in 24 ore – e la chiusura forzata di numerose posizioni long a leva hanno amplificato la pressione in vendita. Questo fenomeno ha colpito in modo marcato sia Bitcoin che Ethereum, e in misura minore Solana e XRP.
- Dal punto di vista dei pattern, diverse crypto mostrano candele settimanali di tipo doji, segnale tipico di indecisione e possibile cambiamento nel trend.
| Supporti e Resistenze chiave |
Valore |
| Media mobile 365g |
~102.000 $ |
| EMA 200 settimane |
~62.800 $ |
| Primi supporti Bitcoin |
112.500 $ / 104.000 $ / 99-96.000 $ |
L’incapacità di riconquistare velocemente le principali media mobili e la presenza di pattern ribassisti lascia intendere che il periodo attuale sia una zona ad alto rischio. Tuttavia, un ritorno sopra i livelli critici potrebbe ancora innescare una reazione positiva e rimandare la conferma definitiva di un bear market prolungato.
Il ciclo di Bitcoin: halving, supercicli e tempistiche storiche del bear market
La storia dei mercati crypto è strettamente legata ai cicli di halving di Bitcoin: la riduzione della ricompensa per blocco ogni 210.000 blocchi ha storicamente scandito le grandi fasi espansive e i successivi periodi di contrazione. Il dimezzamento più recente di aprile 2024 ha contribuito a innalzare l’offerta ridotta e il momentum rialzista fino alla soglia di 126.000 dollari, raggiunta ad ottobre 2025.
In assenza del segnale tipico dato dall’indicatore Pi-Cycle Top, che nei precedenti cicli ha sempre evidenziato il picco definitivo del trend in atto, il massimo di ottobre appare come un tipico massimo di metà ciclo piuttosto che un vero e proprio top di bull market. Gli eventi di halving precedenti hanno visto il loro apice tra i 13 e i 18 mesi successivi; nel ciclo attuale, questo schema potrebbe subire uno slittamento per via dell’accumulo istituzionale tramite ETF e della maggiore liquidità globale.
- Supercicli: secondo alcune voci autorevoli, quali Tom Lee di Fundstrat, Bitcoin ed Ethereum sono destinati a entrare in fasi espansive di lungo periodo, caratterizzate da rilevanti oscillazioni ma con trend di fondo in crescita.
- Tempistiche Bear Market: storicamente, la conferma di un mercato ribassista si è presentata qualche settimana dopo il picco, con la formazione di massimi e minimi decrescenti per almeno 6-10 settimane consecutive.
- La finestra di rischio: le proiezioni sui principali indicatori (MVRV, Pi-Cycle Top, Global Liquidity Index) collocano il prossimo vero massimo – e dunque il potenziale avvio di una fase orso prolungata – tra la primavera e l’estate del 2026.
Alla luce di questi dati, il ciclo attuale mostra segnali di allungamento e una transizione più graduale rispetto ai modelli precedenti, con la possibilità che la correzione di metà ciclo lasci spazio a un nuovo rally prima di una successiva fase ribassista.
Indicatori on-chain e sentiment del mercato: capovolgimenti, stress e rischio ribasso
La lettura degli indicatori on-chain e le misurazioni del sentiment riflettono una situazione di forte stress e incertezza tra gli operatori:
- L’Indice Fear & Greed ha raggiunto quota 10 (“paura estrema”), ai livelli delle principali capitolazioni degli ultimi anni. Questo dato mostra un clima di pessimismo marcato, coerente con le prime fasi dei precedenti bear market, ma da solo non rappresenta necessariamente una conferma strutturale del downtrend.
- Media mobile a 365 giorni e prezzo realizzato UTXO 6-12 mesi: il prezzo attuale di Bitcoin si muove sotto entrambe le soglie, segnalando che molti investitori che hanno acquistato durante il rally degli ETF stanno ora registrando perdite latenti. Il cedimento di questi livelli espone il mercato a rischio di ulteriori vendite guidate da detentori "convinti" della fase rialzista, il che rappresenta una fragilità della struttura di supporto.
- RSI medio di mercato è a 43,09, con la maggior parte delle crypto in territorio di ipervenduto. Anche Bitcoin mostra un RSI molto basso rispetto agli altri asset a grande capitalizzazione; questa configurazione ricorda precedenti correzioni di metà ciclo, ma il mantenimento di valori bassi nel tempo potrebbe confermare la permanenza della pressione ribassista.
- MACD normalizzato: il valore medio si aggira su livelli neutri (0,02), con il 58% degli asset che mostrano ancora momentum positivo. Tuttavia, Bitcoin si trova in area negativa, e solamente nel caso in cui il MACD diventi negativo per oltre il 90% degli asset si avrebbe la conferma di un vero bear market generalizzato.
| Indicatore |
Situazione attuale |
| Fear & Greed |
10 (paura estrema) |
| RSI medio |
43,09 (ipervenduto) |
| MACD normalizzato |
0,02 (momentum misto) |
In sintesi, la struttura del mercato riflette condizioni stressate, tipiche delle fasi acute di capitolazione. Gli attuali livelli, pur suggerendo vulnerabilità, confermerebbero una fase ribassista solo in presenza di ulteriori segnali di momentum negativo persistente e distribuzioni massicce da parte dei detentori di lungo periodo.
Le variabili macroeconomiche e il ruolo della liquidità globale nella fase attuale
Il comportamento delle criptovalute in questa fase è fortemente influenzato dal contesto macroecononico e, in particolare, dalle dinamiche della liquidità globale. A differenza delle precedenti ciclicità, il ciclo attuale si è prolungato anche grazie a:
- Flussi record dagli ETF Bitcoin spot, che dall’inizio del 2024 hanno attratto oltre 60 miliardi di dollari, assorbendo rapidamente la nuova offerta prodotta dai miner. Questo fenomeno ha sostenuto la domanda anche nei momenti di incertezza.
- Condizioni monetarie più accomodanti da parte della Federal Reserve e delle principali banche centrali: i tagli previsti sui tassi d’interesse favoriscono la permanenza della liquidità sugli asset digitali, generando afflussi sia retail sia istituzionali.
- L’andamento del Global Liquidity Index (GLI), che nel novembre 2025 si trova in crescita, a un valore prossimo a 75. Storicamente, i picchi di Bitcoin sono stati preceduti dal massimo della liquidità globale di qualche mese. Se la Fed dovesse continuare la sua politica accomodante, il ciclo espansivo potrebbe prolungarsi ulteriormente.
Tuttavia, la volatilità dei flussi e gli effetti degli shock politici continuano ad alimentare rapide inversioni di sentiment. Eventuali ribilanciamenti dagli asset tradizionali verso il comparto crypto possono cambiare rapidamente il quadro prospettico, intensificando rialzi o accelerando correzioni a seconda delle condizioni globali.
Previsioni e scenari futuri: quanto può durare la fase ribassista e i possibili livelli di Bitcoin
L’analisi incrociata dei principali indicatori tecnici, storici e macroeconomici suggerisce che la fase corrente sia meglio definita come una rottura di metà ciclo, con rischi che potrebbero evolvere verso un bear market più profondo solo se si presentano certe condizioni:
- Bitcoin permane sotto la media mobile a 365 giorni per oltre 4-6 settimane.
- Il MACD negativo si estende a oltre il 90% del mercato.
- I detentori di lungo periodo iniziano una distribuzione prolungata e massiccia.
Le tempistiche storiche indicano che un vero mercato ribassista, con la formazione di massimi e minimi decrescenti su timeframe settimanali, si manifesta tipicamente dopo una conferma post-picco tra le 6 e le 10 settimane. Nel ciclo attuale, il prossimo apice potrebbe verificarsi tra giugno e settembre 2026, con una finestra di rischio che si apre già dalla primavera dello stesso anno a seconda della rapidità dell’incremento dell’indicatore Pi-Cycle Top e del riscaldamento dell’MVRV Z-Score.
| Scenario |
Target price BTC |
| Calma relativa / correzione moderata |
~90.000 – 110.000 $ |
| Bear market esteso |
~70.000 – 80.000 $ |
| MVRV in zona di rischio (bull trap) |
~200.000 – 250.000 $ possibile spike pre-crollo |
L’interazione tra liquidità globale, flussi dagli ETF, e tenuta delle principali soglie tecniche determinerà la profondità e la durata di questa fase ribassista. La maggiore robustezza sul lato istituzionale potrebbe rallentare eventuali crolli improvvisi, facendo evolvere il tutto in fasi correttive estese e assorbite gradualmente dal mercato. Monitorare la convergenza di questi fattori resta essenziale per cogliere i prossimi sviluppi e aggiornare le strategie di gestione del rischio.
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