Cosa prevede il bonus manutenzione di casa riconosciuto dalle aziende ai dipendenti e gli ultimi chiarimenti forniti
Cosa funziona il nuovo bonus manutenzione casa dato dalle aziende ai dipendenti? La Manovra Finanziaria 2025 ha introdotto un nuovo bonus per favorire la mobilità dei lavoratori, ha un importo fino a 5mila euro per due anni e viene riconosciuto per l’affitto degli immobili locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato nel 2025.
Le aziende contribuiscono alle spese abitative dei lavoratori tramite un rimborso che non concorre alla formazione del reddito imponibile. Tuttavia, ci sono delle precisazioni da fare relativamente al fringe benefit per l’affitto dei lavoratori. Vediamo quali sono nel dettaglio.
Precisiamo che si fa riferimento in tal senso solo ai lavori di manutenzione ordinaria di una casa che generalmente sono a carico degli inquilini.
Con la recente circolare n.4 del 16 maggio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che gli importi riconosciuti dal datore di lavoro per la manutenzione della casa non possono essere considerati tra le spese che danno diritto al bonus ristrutturazione o all’ecobonus.
Per accedere al beneficio, il lavoratore deve aver trasferito la residenza nel Comune di lavoro, distante almeno 100 km da quello precedente, e non aver superato un reddito da lavoro dipendente di 35.000 euro nel 2024.
Inoltre, per usufruire del bonus, il lavoratore deve rilasciare una dichiarazione attestante la residenza nei sei mesi precedenti l’assunzione.
La detassazione delle somme erogate o rimborsate per gli immobili locati dai dipendenti è riconosciuta esclusivamente ai titolari di reddito di lavoro dipendente entro i 35mila euro nell’anno precedente la data di assunzione.
Precisiamo, però, che il bonus non è obbligatorio per tutti i dipendenti interessati, ma viene concesso a discrezione del datore di lavoro e che il regime di esenzione fiscale non si applica per il calcolo dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del dipendente e del datore di lavoro.
Il bonus manutenzione di casa riconosciuto dalle aziende non spetta a tutti i dipendenti. Vale, infatti, solo ai lavoratori dipendenti neoassunti a tempo indeterminato nel 2025 che hanno case in affitto e sempre entro il limite di 5mila euro annui.
Il beneficio non si applica ai contratti a tempo determinato né alle trasformazioni di contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, nè tanto meno viene riconosciuto ai dipendenti, pur se a tempo indeterminato, che hanno una propria casa di proprietà