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Bonus padri separati di 800 euro al mese si può finalmente richiedere? La realtà dei fatti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Bonus padri separati

La storia del Bonus per padri separati inizia nel maggio 2021, quando, sotto il governo Draghi, viene introdotto come misura straordinaria per aiutare i genitori.

L'attesa è stata lunga, ma il Bonus per genitori separati è diventato realtà. Introdotto per la prima volta nel 2021, questo contributo ha avuto un iter legislativo travagliato, tra riscritture, problemi burocratici e difficoltà nell'attuazione pratica. Oggi, a distanza di quasi quattro anni dalla sua ideazione, l''Inps ha aperto la procedura per fare richiesta. Questo sostegno economico, che può arrivare fino a 9.600 euro annui, si rivolge a quei genitori separati, divorziati o non conviventi che, a causa della pandemia, non hanno ricevuto l'assegno di mantenimento. Ma le condizioni di accesso sono stringenti e la platea dei beneficiari è più ristretta di quanto si pensasse inizialmente. Ecco i dettagli:

  • Chi può fare richiesta del bonus padri separati
  • Risorse stanziate e limiti del contributo

Chi può fare richiesta del bonus padri separati

La storia del Bonus per padri separati inizia nel maggio 2021, quando, sotto il governo Draghi, viene introdotto come misura straordinaria per aiutare quei genitori che, a causa delle difficoltà economiche legate alla pandemia, non erano riusciti a versare o ricevere l'assegno di mantenimento per i figli. Inizialmente previsto all'interno del Decreto Sostegni, il bonus si è rivelato fin da subito problematico nella sua applicazione. La prima versione del testo è stata infatti giudicata inapplicabile dai tecnici, in quanto discriminava le coppie di fatto rispetto ai genitori separati o divorziati e non garantiva che il contributo arrivasse ai figli.

A fine 2021, con il Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio, la norma viene riscritta e il meccanismo di erogazione riformulato. Ma la sua attuazione viene bloccata dall'assenza del decreto attuativo necessario per avviare le procedure di pagamento. Questo ritardo ha creato un lungo confronto tra il Dipartimento della Famiglia della Presidenza del Consiglio e l'Inps, con numerose verifiche per stabilire i requisiti dei potenziali beneficiari. Solo nel febbraio 2024 l'Inps ha pubblicato le istruzioni per la presentazione delle domande, sbloccando finalmente l'iter per l'erogazione del contributo.

I criteri di accesso al Bonus per genitori separati sono molto specifici e restringono la platea dei potenziali beneficiari. Per poter presentare domanda, il richiedente deve essere un genitore in stato di bisogno, con un reddito annuo inferiore o uguale a 8.174 euro nel periodo di riferimento. Quindi convivere con figli minori o con figli maggiorenni portatori di handicap grave e aver subito una mancata o parziale corresponsione dell'assegno di mantenimento nel periodo compreso tra l'8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022.

Infine deve dimostrare che l'altro genitore obbligato al pagamento dell'assegno ha ridotto o sospeso la propria attività lavorativa per almeno 90 giorni a partire dall'8 marzo 2020 o ha subito una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto al 2019.

L'importo massimo del bonus è di 800 euro al mese, per un totale di 9.600 euro in un anno, e viene erogato in un'unica soluzione.

Risorse stanziate e limiti del contributo

Il governo ha stanziato 10 milioni di euro con l'Inps erogherà i fondi fino a esaurimento delle risorse disponibili, quindi è fondamentale presentare la domanda il prima possibile per aumentare le possibilità di ottenere il contributo.

Un altro limite riguarda l'arco temporale coperto dal bonus. Il periodo di riferimento è infatti legato agli anni della pandemia, il che esclude quei genitori che oggi si trovano ancora in difficoltà economica per altre ragioni, come la crisi del costo della vita o la perdita del lavoro successiva alla pandemia.

La complessità delle verifiche reddituali e lavorative dell'altro genitore è un altro ostacolo per molte richieste. Dimostrare che l'ex partner ha subito una perdita di reddito di almeno il 30% rispetto al 2019 può non essere semplice se nel frattempo ha cambiato lavoro o ha una situazione fiscale non facilmente tracciabile.

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