Riaprono le trattative per il rinnovo del CCNL Telecomunicazioni 2025: previsti aumenti salariali e importanti novità contrattuali per i lavoratori del settore. Ecco cosa cambia
Dopo mesi di tensioni e scioperi, il settore delle telecomunicazioni torna finalmente al tavolo negoziale. Il contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto dal 31 dicembre 2022, rappresenta una priorità assoluta per oltre 130.000 lavoratori che da anni attendono adeguamenti salariali e tutele contrattuali.
Il tavolo negoziale è cominciato lo scorso 31 luglio 2025, con l'obiettivo di dare finalmente risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto. Questa data rappresenta un punto di svolta dopo le forti mobilitazioni che hanno caratterizzato i primi mesi del 2025. Le organizzazioni sindacali SLC CGIL, Fistel CISL e Uilcom UIL hanno confermato la volontà di proseguire il confronto per raggiungere un accordo in quanto da troppo tempo attendono un adeguamento salariale, una valorizzazione professionale e il riconoscimento del loro ruolo strategico.
I prossimi appuntamenti sono pianificati per il 10 e il 22 settembre, per gli incontri del Gruppo di Lavoro Tecnico “Trasformazione Lavoro” e il 29 settembre per una nuova sessione di confronto a delegazioni plenarie.
La questione economica rimane il nodo centrale della trattativa. La rivendicazione nella piattaforma sindacale è chiara: 260 euro di aumento per il livello medio, una cifra che i sindacati considerano necessaria per recuperare il potere d'acquisto eroso dall'inflazione.
La questione principale da risolvere riguarda ovviamente l'aumento salariale: la richiesta è di 260 euro, per il livello medio, insieme alla non assorbibilità degli aumenti contrattuali. La proposta include anche il passaggio dell'elemento garanzia retributiva (Egr), l'elemento sostitutivo per quelle aziende che necessitano di adeguamenti specifici.
I lavoratori del settore telecomunicazioni stanno vivendo una significativa perdita del potere d'acquisto. La proposta di rivendicazione economica di 260 euro lordi, per il livello medio (5 full time), equivale a una ulteriore perdita di salario, considerato che tale cifra non tiene conto dell'inflazione certificata dall'ISTAT a oltre il 16%.
Questo dato evidenzia come la battaglia salariale non sia solo una rivendicazione, ma una necessità per mantenere il tenore di vita dei lavoratori del comparto.
La forza della mobilitazione sindacale si è manifestata chiaramente negli scioperi organizzati nei primi mesi del 2025. Da oltre 20 piazze italiane, lungo tutta la nazione, è emersa con forza la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori del settore delle Telecomunicazioni per il fortissimo ritardo per il rinnovo del CCNL.
Il contratto, scaduto dal 31 dicembre 2022, riguarda oltre 130.000 addetti, secondo i dati ASSTEL, che lo scorso 31 marzo sono scesi in piazza in uno sciopero che ha raccolto oltre il 70% di adesioni. Questi numeri testimoniano l'unità del fronte sindacale e la determinazione dei lavoratori.
Il contratto collettivo delle telecomunicazioni disciplina attualmente diverse aree: