Nel 2025 i BOT a 12 mesi tornano protagonisti con l'asta del 12 novembre: caratteristiche, rendimento, rischi, vantaggi e confronto con le precedenti emissioni per capire a chi convengono.
I Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono strumenti di debito a breve termine emessi dallo Stato italiano, con durate tipiche di 3, 6 o 12 mesi. Si tratta di titoli zero-coupon, ossia privi di cedole, che offrono un rendimento determinato soltanto dalla differenza tra il prezzo di acquisto iniziale e il valore nominale rimborsato a scadenza. Il contesto macroeconomico rende i BOT annuali particolarmente adatti per chi desidera una soluzione di investimento semplice, trasparente e a basso rischio. La solidità dell’emittente (lo Stato) e la chiarezza del meccanismo di rendimento ne sostengono la rilevanza nell’allocazione del risparmio a breve termine.
L’asta di BOT annuali fissata per il 12 novembre 2025 si inserisce nel piano di emissioni ordinarie del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), destinato a coprire il fabbisogno finanziario del settore pubblico. Il calendario operativo è stato definito con rigore, consentendo ai partecipanti di pianificare con precisione le proprie strategie. Di seguito le principali scadenze da segnare:
I titoli annuali in emissione presentano una struttura molto semplice e accessibile. Riassumendo le principali caratteristiche tecniche:
| Durata | 364 giorni |
| Data di emissione | 14 novembre 2025 |
| Data di scadenza | 13 novembre 2026 |
| Importo in asta | 8,5 miliardi di euro |
| Commissione massima | 0,15% a carico del cliente |
| Importo minimo sottoscrivibile | 1.000 euro |
| Modalità di emissione | Asta competitiva sull’indicazione del rendimento |
I BOT sono titoli dematerializzati, registrati a livello contabile tramite la Banca d’Italia. L’acquisto da parte dei piccoli risparmiatori avviene attraverso la prenotazione presso il proprio intermediario (banca, posta, trading online), che partecipa all’asta per conto del cliente. Per gli investitori professionali, invece, la partecipazione è diretta, ma riservata agli “Specialisti in titoli di Stato” riconosciuti dal MEF. L’importo minimo richiesto ai partecipanti all’asta è pari a 1,5 milioni di euro per ogni richiesta, ma l’investitore retail può acquistare successivamente sul mercato secondario in tagli più piccoli.
I rendimenti vengono espressi in punti percentuali, con variabilità di almeno 0,001%, e la determinazione del rendimento finale è affidata al mercato, in base alla domanda manifestata in asta. Il prezzo di aggiudicazione riflette il rendimento medio ponderato dell’emissione. A livello normativo, il collocamento e la gestione seguono rigorose disposizioni vigenti (tra cui il Decreto Legislativo n. 213/1998 e successivi regolamenti MEF).
L’interesse per i BOT annuali si riflette direttamente nel rendimento, influenzato dal contesto dei tassi d’interesse di riferimento nell’Eurozona. Negli ultimi mesi, il rendimento lordo dei titoli analoghi si è attestato intorno al 2,05%-2,65%, con leggere variazioni dovute alle condizioni di mercato. Ad esempio:
| Data asta | Rendimento lordo | Prezzo medio | Importo assegnato |
| 10 settembre 2025 | 2,05% | 97,964 | 9 miliardi € |
| Ottobre 2024 | 2,86% | 97,34 | 7,5 miliardi € |
| Novembre 2024 | 2,70% | 97,40 | 7,5 miliardi € |
Le richieste all’asta continuano a essere superiori agli importi offerti, come dimostra un rapporto di copertura spesso superiore a 1,4. I confronti con le emissioni del 2024 evidenziano un lieve ribasso del rendimento, coerente con la graduale discesa dei tassi BCE rispetto ai massimi del biennio 2023-2024. Tuttavia, il livello rimane competitivo rispetto ad altri strumenti di liquidità a basso rischio. Ricordando che il rendimento netto, dopo l’applicazione dell’imposta sostitutiva del 12,5%, risulta inferiore ma comunque attrattivo per chi cerca protezione del capitale e rendimento certo su dodici mesi.
Queste obbligazioni a breve termine presentano alcuni punti di forza che continuano ad attirare interesse, ma anche fattori di rischio da valutare con attenzione. Tra i vantaggi principali si evidenziano:
Per l’investitore retail, l’acquisto dei BOT a 12 mesi può essere appropriato se inserito in una strategia più ampia di diversificazione. Non va invece considerato unico strumento di investimento, ma va affiancato a titoli di durata differente. Un approccio razionale consiste nel valutare l’investimento in base all’orizzonte temporale e alla propria propensione al rischio, considerando la probabilità di movimenti futuri dei tassi BCE e l’obiettivo di preservare il capitale.