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Case a Bologna prezzi per acquisto e affitto: previsioni 2026 dei diversi quartieri e fuori città.

di Marianna Quatraro pubblicato il
prezzi case bologna 2026

Quote immobiliari e prezzi a Bologna cambiano tra centro, quartieri e periferia, influenzati da domanda, offerta e università. Previsioni 2026, crescita, sfide e opportunità per acquisto e affitto in città e fuori.

Bologna si conferma, secondo gli ultimi dati, una città di grande solidità per quanto riguarda il settore residenziale. I valori immobiliari mostrano una notevole tenuta nel tempo e una tendenza positiva, sia nei comparti delle compravendite che in quello degli affitti. Il contesto emiliano si distingue in Italia per la stabilità, grazie a una domanda costante che coinvolge residenti, lavoratori e studenti universitari. Le previsioni 2026 annunciano ulteriori rialzi sia per chi cerca di acquistare che per chi desidera affittare, con stime che vedono i prezzi di vendita e i canoni locativi continuare a salire. Tale scenario è sostenuto da fattori strutturali ed economici tipici dell’area felsinea: infrastrutture, un vivace tessuto lavorativo, progetti di rigenerazione urbana e, in primo piano, la presenza dell’Alma Mater e di centri di ricerca avanzati. 

Tendenze e prezzi attuali delle case a Bologna: centro, quartieri e aree periferiche

L’evoluzione delle quotazioni nel 2025 testimonia una città suddivisa in aree con dinamiche molto differenti tra loro. Secondo i dati più aggiornati, il prezzo medio degli immobili residenziali nel comune di Bologna ha raggiunto a settembre 2025 i 3.685 euro/m², con una crescita del 4,7% rispetto all’anno precedente. Nei quartieri centrali—quali Centro Storico, Santo Stefano, Colli—le quotazioni superano i 4.500 euro/m², mostrando un incremento ancora più marcato. Queste zone restano tra le più richieste e le prime per investimento, grazie anche alla presenza di immobili storici, servizi di alta qualità e collegamenti capillari.

La differenziazione dei prezzi nelle varie macroaree urbane prosegue: i Colli registrano quotazioni attorno a 4.492 euro/m², San Donato-Pilastro offre valori più accessibili, intorno a 2.978 euro/m², mentre quartieri come la Bolognina si caratterizzano per una domanda crescente, in particolare per immobili da mettere a reddito. Borgo Panigale – area oggetto di un profondo rinnovamento – vede un aumento del 9,8% nelle quotazioni, con punte del 14% nella zona di Casteldebole, grazie anche agli investimenti in mobilità, come la nuova tramvia.

Le aree periferiche, preziose per famiglie e investitori alla ricerca di prezzi contenuti senza rinunciare ai servizi, mostrano una vivace attività transazionale e una pressione crescente sulla domanda causata anche dal fenomeno degli affitti brevi e dalla spinta universitaria. La tabella seguente riepiloga alcune delle fasce di prezzo più significative osservate nel 2025:

Zona Prezzo medio €/m²
Centro storico / Santo Stefano / Colli 4.400 - 4.600
San Donato - Pilastro 2.950 - 3.000
Borgo Panigale - Casteldebole 2.750 - 3.250
Bolognina 3.100 - 3.600

La ricchezza e la varietà dell’offerta in città e nella cintura periurbana si riflette in un mercato in cui sia acquirenti che locatari possono trovare soluzioni adatte alle proprie esigenze e possibilità di spesa.

Domanda e offerta: fattori che influenzano l’acquisto e l’affitto a Bologna e cintura

A sostenere la dinamicità del mercato immobiliare bolognese concorrono diversi fattori strutturali e congiunturali. Primo tra tutti, la presenza di una domanda costantemente elevata, favorita dalla posizione strategica della città nel nord Italia e dal suo primo polo universitario, uno dei più attrattivi d’Europa.

L’offerta, sebbene ampia e diversificata, fatica spesso a seguire il ritmo della domanda, soprattutto nei segmenti destinati agli studenti e alle giovani coppie. Tra i principali elementi che determinano le scelte di chi vuole comprare o affittare si annoverano:

  • Andamento dei tassi di interesse: il mercato dei mutui ha evidenziato una ripresa delle erogazioni, sostenuto dal calo generale dei tassi e da politiche creditizie più favorevoli.
  • Occupazione e crescita economica locale: la presenza di poli industriali, start-up, servizi innovativi e investimenti nel settore tecnologico incrementa la capacità di acquisto e alimenta la domanda abitativa.
  • Rigenerazione urbana e infrastrutture: importanti progetti di rinnovamento, come il Passante e nuove linee di trasporto pubblico, contribuiscono ad aumentare l’attrattività dei quartieri periferici e della prima cintura.
  • Studenti e mobilità interna: la pressione generata dalla popolazione universitaria, insieme alla tendenza alla condivisione degli immobili, influenza notevolmente sia la domanda che le strategie degli investitori immobiliari.
Il rapporto fra domanda e offerta, dunque, spinge verso un mercato sempre reattivo e con tempi di vendita e locazione contenuti, confermando la solidità del capoluogo anche rispetto ad altre realtà nazionali.

Il ruolo dell’Università e degli student housing nell’aumento dei prezzi degli affitti

Il peso dell’Università di Bologna sulla domanda abitativa cittadina è ormai centrale. Con oltre 68.000 iscritti, l’ateneo bolognese genera pressioni elevate sul segmento locativo, contribuendo alla cosiddetta “studentification” in quartieri come San Donato e Bolognina.

Negli ultimi anni, la crescita degli student housing privati di fascia premium sta cambiando radicalmente il panorama degli affitti: strutture moderne e dotate di servizi, rivolte a studenti e giovani professionisti, hanno visto investimenti milionari (come il progetto Beyoo Laude Living o la nuova residenza Livensa Living con oltre 520 camere). Nel 2025 i posti letto privati hanno superato quota 2.200, superando l’offerta pubblica e spostando sempre più in alto i canoni medi.

Questo nuovo assetto ha generato:

  • Una crescita significativa dei canoni di locazione rispetto al mercato tradizionale, soprattutto nelle zone vicine ai poli universitari.
  • Una polarizzazione degli investimenti verso piccoli tagli e appartamenti da condividere.
  • Un impatto indiretto anche sui quartieri periferici e sulla cintura, interessati da flussi in uscita di studenti e giovani lavoratori in cerca di prezzi più accessibili.
Il fenomeno ha prodotto un rendimento superiore alla media per chi investe in locazione, ma ha anche aperto una discussione sul tema della disponibilità di alloggi e della sostenibilità del mercato per le fasce meno abbienti.

Previsioni di crescita 2026: compravendite e affitti nei diversi quartieri e fuori città

Sulla base delle proiezioni delle principali fonti e degli osservatori immobiliari, il 2026 si prospetta come un altro anno caratterizzato dalla crescita dei prezzi, sia per la vendita che per la locazione.

Secondo le stime di Immobiliare.it e Osservatorio Nomisma, i valori di vendita a Bologna sono attesi in aumento del 3-4%, mentre i canoni di affitto dovrebbero salire tra il 7% e l’8% a livello urbano. Il dato nazionale suggerisce una crescita media dell’1,5% sulle abitazioni, con una maggiore vivacità riscontrata nelle grandi città universitarie e nei quartieri oggetto di riqualificazione.

Le stime indicano:

  • Centro storico/colli: incremento dei valori, spinto da acquirenti ad alto reddito e stranieri, e offerta limitata di immobili di pregio.
  • San Donato, Bolognina: mantenimento di prezzi più accessibili, ma forte crescita dei canoni, con affitti per studenti che possono superare i 600-700 euro per stanza singola.
  • Borgo Panigale, Casteldebole: aumento sostenuto dai lavori infrastrutturali, incremento della domanda di famiglie e investitori, prezzi attesi in crescita superiore alla media cittadina.
  • Prima cintura (Casalecchio, San Lazzaro, Corticella): ampliamento del mercato dovuto a spostamenti di chi cerca soluzioni meno costose ma ben collegate alla città.
L’espansione della domanda di affitto, alimentata anche dalle difficoltà di accesso al credito per i più giovani, determinerà rendimenti medi costantemente superiori alla soglia del 7-8%. I tempi di assorbimento degli immobili restano tra i più bassi in Italia, con pochi mesi per le compravendite e poche settimane per le locazioni.

Rendimento e tempi di vendita: dove conviene comprare o affittare a Bologna

Il rendimento medio lordo degli immobili residenziali nel 2025 ha raggiunto il 7,7%, complice la crescita dei valori sia degli affitti che delle compravendite. Chi sta valutando l’acquisto per investimento può considerare zone come Borgo Panigale, Bolognina e le prime periferie, dove la domanda di case in locazione resta sostenuta e i prezzi d’acquisto sono ancora inferiori a quelli del centro.

I tempi medi di vendita si attestano sotto i cinque mesi, con sconti limitati sulle richieste grazie alla presenza di acquirenti informati e pronti ad agire. Per la locazione, la liquidabilità degli immobili si mantiene elevata: trovare un inquilino richiede spesso poche settimane, soprattutto per mono e bilocali in zone universitarie o ben servite dai mezzi pubblici.

  • Acquisti per investimento: aree periurbane e quartieri in riqualificazione offrono maggiore potenziale di crescita a medio termine e rendimenti interessanti.
  • Acquisto prima casa: quartieri residenziali tradizionali (San Ruffillo, Saragozza, Costa Saragozza) uniscono tranquillità, servizi e buona tenuta dei valori nel tempo.
  • Affitti: per ottenere il massimo rendimento, investire in piccoli tagli, preferibilmente nelle vicinanze dei poli universitari o delle nuove infrastrutture di trasporto.
Infine, la solidità delle prospettive si fonda su una domanda che non accenna a rallentare e che valorizza la rapidità nelle transazioni, fattore che distingue la piazza felsinea rispetto al panorama nazionale.

Nuove sfide e opportunità nel mercato immobiliare bolognese

L’orizzonte bolognese presenta sfide e opportunità che plasmeranno il settore nei prossimi anni. Da una parte, la crescente pressione dei prezzi rischia di penalizzare fasce di popolazione meno abbienti, sollevando questioni sull’accessibilità alle abitazioni e sulle strategie di housing sociale. L’impatto delle politiche ESG (Environmental, Social e Governance) stringe inoltre i margini per il patrimonio meno efficiente, spingendo verso riqualificazioni energetiche e nuovi concept abitativi.

Gli investimenti nei comparti innovativi – student housing, alloggi tecnologici e a basso impatto – così come la digitalizzazione delle pratiche, stanno offrendo nuovi spazi di intervento per investitori e operatori professionali. Al contempo, la sostenibilità e l’efficienza energetica delle nuove costruzioni vengono premiate sia dalla domanda sia dagli incentivi pubblici, favorendo il ricambio del patrimonio esistente.

La diversità delle opportunità di investimento e la capacità di adattamento ai cambiamenti sono i due tratti distintivi di un mercato che rimane tra i più liquidi e attrattivi a livello nazionale.



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