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Come va il mercato dei videogiochi in Italia? Dati e statistiche su chi gioca, a cosa, imprese e fatturato

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Industria italiana fra crescita e occupa

Il mercato dei videogiochi in Italia ha raggiunto un valore complessivo di 2,4 miliardi di euro, con un incremento del 3% rispetto all'anno precedente.

Il numero dei videogiocatori italiani nel 2024 ha raggiunto i 14 milioni, pari al 33% della popolazione compresa tra i 6 e i 64 anni. L'età media dei gamer italiani si attesta sui 31 anni, e circa 7 videogiocatori su 10 sono adulti. Le fasce d'età più rappresentate sono quelle dei 15-24 anni e dei 45-64 anni, a dimostrazione che il videogioco ha assunto il ruolo di media trasversale e intergenerazionale.

La componente femminile mostra un'espansione del 14% co i 5,7 milioni di giocatrici. Anche il pubblico maschile continua a salire, con un +2,5% e 8,2 milioni di utenti. I dispositivi mobili si confermano come il canale più amato: oltre 10,4 milioni di italiani utilizzano smartphone e tablet per giocare, con un incremento del 12%. Le console registrano 6,2 milioni di utilizzatori, in crescita dell'11,5%, mentre i PC coinvolgono 4,8 milioni di utenti (+5%). Questi numeri delineano un ecosistema sempre più complesso e multicanale, dove la distinzione tra casual e hardcore gamer si fa via via più sfumata. Vediamo nei dettagli:

  • Il giro d'affari del settore dei videogiochi tra digitale, fisico e hardware
  • L'industria italiana fra crescita e occupazione

Il giro d'affari del settore dei videogiochi tra digitale, fisico e hardware

Il mercato dei videogiochi in Italia ha raggiunto nel 2024 un valore complessivo di 2,4 miliardi di euro, con un incremento del 3% rispetto al 2023. A trainare questa espansione è il segmento software, che rappresenta oltre tre quarti del totale, attestandosi a 1,8 miliardi di euro, +11% su base annua. All'interno di questa fetta, le app mobili generano da sole ben 903 milioni di euro, segnando una crescita del 16%, mentre le vendite digitali di giochi per console e PC salgono a 715 milioni (+20%).

In controtendenza, il mercato dei videogiochi in formato fisico ha subito un ridimensionamento del 24%, fermandosi a 201 milioni di euro. Sebbene la distribuzione digitale sia ormai dominante, molti utenti continuano a preferire l'acquisto di copie fisiche, complici collezionismo, affezione al supporto materiale e rivendibilità. Sul fronte hardware, il 2024 ha registrato una flessione del 18%, con un valore pari a 548 milioni di euro. Tale calo va letto alla luce del confronto con un 2023 particolarmente florido, caratterizzato da uscite di rilievo e dalla fine delle difficoltà di approvvigionamento di console post-pandemia.

Il dato più interessante resta la progressiva transizione al digitale, che sta trasformando non solo le modalità di acquisto, ma anche le strategie di marketing, i modelli di business e la struttura stessa dell'interazione tra produttore e consumatore.

L'industria italiana fra crescita e occupazione

Sul fronte industriale, il settore videoludico italiano si mostra in piena espansione. Nel 2024 sono oltre 200 le imprese attive, segnando un aumento del 25% rispetto a due anni fa. Gli addetti del comparto hanno raggiunto le 2.800 unità, con una crescita del 17%, e il fatturato aggregato degli studi di sviluppo ha superato i 200 milioni di euro, in aumento del 36% rispetto al 2022. Una trasformazione impressionante, se si considera che nel 2012 le aziende erano appena 48, con un giro d'affari di 20 milioni.

La maggior parte delle imprese italiane resta autofinanziata (88%), ma cresce il supporto dei publisher internazionali (38%) e delle misure pubbliche nazionali (32%). Il venture capital, tuttavia, rimane ancora poco presente, e rappresenta uno dei nodi da sciogliere per lo sviluppo competitivo del settore. I titoli italiani vengono venduti soprattutto all'estero: solo il 12% del fatturato proviene dal mercato interno, mentre l'Europa assorbe il 42% delle vendite e il Nord America il 37%.

Il settore è giovane non solo nel target ma anche nei suoi protagonisti: l'80% della forza lavoro ha meno di 36 anni, e l'età media degli occupati si colloca tra i 25 e i 35. Le donne rappresentano il 23% degli addetti, con punte fino al 36% nei ruoli di supporto e management. Le piattaforme più usate dagli sviluppatori italiani sono i PC (86%), seguiti da console (44%) e mobile (37%). Entro il 2026 è previsto il lancio di 80 nuovi titoli, di cui 62 sono nuove IP, un dato che mostra un'evidente vocazione creativa e innovativa.

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