Chi e quando potrebbe ricevere risarcimenti milionari se vive in zone considerate rumorose: le condizioni previste e la nuova sentenza della Cassazione
Chi potrebbe ricevere rimborsi milionari in base alla zona in cui vive? Scegliere o ritrovarsi a vivere in zone rumorose, vicino a ferrovie, autostrade o aeroporti e simili non è certo comodo per molti cittadini.
Risulta, d’altro canto, impossibile quando si vive in specifici posti, cambiarne lo status, se si vive, per esempio, vicino ad una autostrada, difficilmente si potrà cambiare la percorrenza per favorire il quieto vivere, ma una recente sentenza della Corte di Cassazione potrebbe cambiare il futuro di tanti. Vediamo il motivo.
La cifra stabilita è di più di un milione di euro, considerando che al deprezzamento della casa per 951mila euro si aggiungono anche decine di migliaia di euro per il riconoscimento del danno esistenziale in relazione al minore godimento dell’immobile.
La Cassazione ha riconosciuto l'indennizzo perchè le immissioni sonore e di gas di scarico provenienti dal tratto autostradale vicino casa della coppia sono state ritenute superiori alla normale tollerabilità e avrebbero causato alla coppia una lesione del diritto alla salute.
Il principio per il risarcimento non, dunque, è la mera condizione di vivere in zone rumorose o vicino autostrade, ferrovie o aeroporti, ma che la vita in tali zone espone a maggiori rischi di salute.
E di fronte ad un rischio esplicito e ben riconosciuto, il risarcimento del danno sussiste.
La nuova sentenza della Cassazione rappresenta un precedente e potrebbe aprire ad ulteriori rimborsi da riconoscere a chi si ritrova a vivere in condizioni simili a quelle della coppia ligure.
Del resto, alcuni studi condotti da ricercatori tedeschi hanno ben spiegato come l’eccessivo rumore può creare danni, fino alla compromissione dell’udito. Più l’ambiente è chiassoso, più si inizia a non sentire bene nel tempo.
Secondo gli studiosi, infatti, la relazione tra il livello di inquinamento acustico della città e la perdita dell’udito risulta positiva nel ben 64% dei casi.