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Cerbero, milioni di multe auto nei Comuni italiani: quando e come si può fare ricorso, procedura e tempi contro nuovo sistema

di Marcello Tansini pubblicato il
Multe auto nei Comuni italiani

Il sistema Cerbero ha rivoluzionato la gestione delle multe nei Comuni italiani, combinando tecnologia, AI e telecamere. Funzionamento, impatti, criticità e modalità di ricorso per automobilisti.

Tra questi, spicca il dispositivo Cerbero, che rappresenta una nuova frontiera nella sorveglianza stradale e nella gestione delle violazioni al Codice della Strada. Caratterizzato da una rapida diffusione, soprattutto nelle grandi città come Firenze, ha segnato un netto aumento nell'emissione di sanzioni amministrative, generando un vero e proprio boom di multe per gli automobilisti. Tale fenomeno, se da un lato risponde alla domanda di legalità e decoro urbano, dall'altro fa discutere per l'entità degli incassi e per i possibili effetti sulla quotidianità dei cittadini, spesso costretti a confrontarsi con regole rigide e controlli capillari. Questa combinazione di sorveglianza automatizzata e tolleranza zero sta cambiando il panorama urbano.

Per comprendere i motivi dell'accelerazione nelle verbalizzazioni, è necessario analizzare non solo come funziona questa soluzione tecnologica, ma anche le ricadute sul bilancio degli enti locali, sui servizi resi agli utenti e sulle modalità di contestazione delle sanzioni, alla luce dell'attuale normativa e delle più recenti sentenze dei giudici di pace.

Come funziona il sistema Cerbero: tecnologia, telecamere e intelligenza artificiale contro la sosta selvaggia

Il funzionamento di Cerbero si basa su una complessa integrazione di tecnologie avanzate, pensate per garantire un controllo capillare del territorio. Il sistema è installato a bordo di veicoli della polizia locale o su strutture mobili, e impiega una rete di telecamere ad alta risoluzione abbinate a soluzioni di intelligenza artificiale per il riconoscimento automatico delle targhe. Tali dispositivi non si limitano a registrare l'immagine dell'infrazione, ma accedono in tempo reale a banche dati che incrociano informazioni su permessi di sosta, assicurazione, revisione, e autorizzazioni varie. In pochi istanti, Cerbero determina se un veicolo è autorizzato alla sosta in una determinata area o se rappresenta una violazione.

Le principali funzionalità del sistema includono:

  • Rilevamento automatico delle infrazioni nelle Zone a Controllo Sosta (ZCS), alle fermate bus e lungo i viali più trafficati.
  • Emissione istantanea dei verbali, con invio diretto a domicilio dell'automobilista, eliminando la necessità del classico avviso cartaceo sul parabrezza.
  • Capacità di operare anche in condizioni di traffico intenso, rilevando numerose infrazioni al minuto senza intervento diretto dell'operatore.
Questa modalità "contactless" di accertamento migliora l'efficienza della pubblica amministrazione, ma può generare perplessità tra i cittadini, specie in contesti urbani dove la presenza di cantieri, strade ridotte e carenza di parcheggi rendono più difficile rispettare tutte le regole. L'approccio tecnologico introduce una sorveglianza "chirurgica", finalizzata a colpire anche le soste brevi o apparentemente innocue, ampliando potenzialmente la platea dei soggetti sanzionati.

L'impatto sulle città: sanzioni, incassi e (dis)servizi per cittadini e automobilisti

L'adozione di Cerbero ha prodotto un incremento delle sanzioni per sosta irregolare, con effetti tangibili sia sulle casse comunali sia sulla percezione dei servizi pubblici da parte dei cittadini. Prendendo il caso di Firenze, si registrano oltre 1.700 verbali in soli tre mesi, e circa 20 multe giornaliere solo sui principali viali. Nel 2024, gli incassi dalle multe stradali nella città toscana hanno superato i 61 milioni di euro, collocandola ai vertici della classifica nazionale sia per importo complessivo che pro capite. Simili dinamiche si osservano in altri centri urbani, con aumenti rilevanti anche su scala regionale:

  • Incremento degli incassi comunali, spesso considerati risorsa per il bilancio, ma soggetti a critiche quando non vengono reinvestiti in sicurezza, manutenzione stradale o servizi pubblici più efficienti.
  • Maggiore pressione sugli automobilisti, che in molti casi lamentano controlli eccessivamente severi, soprattutto in aree dove la sosta regolare è ostacolata da lavori in corso, segnaletica poco chiara o spazi insufficienti.
  • Discussione sull'effettiva efficacia deterrente del sistema: le multe, infatti, possono essere percepite più come un mezzo per "fare cassa" che come uno strumento di reale miglioramento della mobilità urbana e della qualità della vita.
Restano frequenti le segnalazioni di disagi, come i casi in cui veicoli regolarmente parcheggiati si trovano oggetto di sanzioni per cambiamenti improvvisi nella segnaletica (ad esempio, la trasformazione di aree di sosta bianca in blu) o per spazi troppo ristretti:

Comune

Introiti da multe (2024)

Importo pro capite

Firenze

61 milioni €

168 €

Comuni toscani

112 milioni €

-

A fronte di queste cifre, i cittadini si interrogano sulla destinazione dei proventi e sulla reale priorità attribuita alla mobilità sostenibile e alla sicurezza.

Quando e come si può fare ricorso: sentenze, esempi e procedure

Ricevere una sanzione rilevata da Cerbero non significa che l'automobilista sia privo di strumenti di tutela. Sono diversi i casi, anche recenti, in cui il ricorso è stato accettato dai giudici di pace. Significativo l'orientamento secondo cui le multe comminate da dispositivi non regolarmente omologati possono essere annullate (come sancito dalla Cassazione in relazione all'obbligo di omologazione, distinto dalla mera approvazione tecnica). Esempi pratici riguardano anche situazioni specifiche, come nel caso di Modena, dove un cittadino ha visto accogliere il proprio ricorso perché il parcheggio era particolarmente stretto, al punto da rendere impossibile il rispetto delle linee:

  • Motivi di ricorso più frequenti: mancata omologazione del dispositivo, errori nella segnaletica, modifiche improvvise delle regole (es. cambio delle strisce di sosta durante l'assenza), o condizioni oggettive che impediscono una sosta regolare.
  • Iter procedurale: la contestazione può essere presentata online o presso il Giudice di Pace entro i termini di legge (normalmente 30 giorni dalla notifica). È necessario allegare prove fotografiche, copia del verbale e, se possibile, riferimenti normativi a sostegno della propria posizione.
  • Documentazione utile: fotografie del luogo e del veicolo, ricevute di eventuali pagamenti, testimonianze o documenti che attestino la non regolarità del sistema di rilevamento.
La procedura standard può essere riassunta nelle seguenti fasi:

Fase

Descrizione

Preavviso e notifica

Il verbale viene inviato a casa, di norma entro 40 giorni dall'infrazione.

Presentazione ricorso

Entro 30 giorni al Giudice di Pace o al Prefetto, con possibilità di allegare prove e memorie difensive.

Decisione

Il giudice valuta la regolarità formale e sostanziale dell'accertamento.

Trasparenza, omologazione e diritti dell'automobilista: tra legittimità e contestazioni

L'affidabilità e la trasparenza dei dispositivi di rilevazione automatica costituiscono uno dei temi più dibattuti. Come ricordato anche da professionisti esperti e giuristi, l'assenza di omologazione ministeriale rappresenta una causa di nullità delle multe (art. 45 del Codice della Strada). D'altro canto, la richiesta di accesso agli atti e alla documentazione tecnica è legittima e doverosa: ogni cittadino ha il diritto di conoscere le certificazioni e le caratteristiche del sistema di rilevamento utilizzato:

  • Le condizioni minime di trasparenza prevedono la messa a disposizione degli atti di omologazione, i rapporti di taratura periodica e la documentazione sugli aggiornamenti software.
  • In presenza di contestazioni sulla forma, posizione o sicurezza degli apparecchi, è possibile presentare domanda di accesso agli atti presso il Comune o ente accertatore.
  • La legittimità delle sanzioni passa necessariamente attraverso la verifica della regolare omologazione e della corretta notifica, tematiche sempre più oggetto di pronunce giurisprudenziali e di richieste di chiarimento da parte delle associazioni degli automobilisti.
La trasparenza nelle procedure e la chiarezza informativa costituiscono garanzia di affidabilità per l'intero sistema di controllo, evitando abusi e rafforzando la fiducia dei cittadini verso le istituzioni.
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