I 100 migliori brand al mondo secondo la classifica 2025 di Interbrand, con un focus sui marchi dei singoli settori, quelli italiani e i nuovi trend in ascesa
La classifica Best Global Brands 2025 stilata anno dopo anno da Interbrand rappresenta una delle valutazioni di riferimento a livello mondiale per definire la forza e l'influenza dei marchi.
Nel 2025, la somma del valore dei cento marchi in elenco ha raggiunto i 3,6 trilioni di dollari, registrando un incremento del 4,4% rispetto all'anno precedente. Questo dato non è soltanto un indicatore economico, ma esprime l'impatto dei brand nella società contemporanea, riflettendo trasformazioni nei consumi, innovazione tecnologica e dinamiche globali dei mercati.
Le aziende che figurano nella classifica incarnano simboli di riconoscibilità, affidabilità e unicità, elementi che accrescono il loro prestigio e il valore complessivo sia nel percepito dei consumatori sia in termini finanziari.
Tra le tendenze emerse nell’ultima edizione si osservano una crescita significativa del settore digitale, una maggiore attenzione alla sostenibilità e l'espansione di servizi guidati dalla tecnologia e dall'innovazione.
L’accesso alla classifica stilata da Interbrand richiede ai marchi di soddisfare criteri stringenti e multilivello. I principali parametri di selezione comprendono:
I primi tre posti della classifica vengono storicamente occupati dai colossi tecnologici: Apple, Microsoft e Amazon. La loro permanenza al vertice conferma la centralità dell’innovazione e dei servizi digitali nell’attuale panorama competitivo. Aziende come Nvidia, Instagram, YouTube, Uber e Netflix sono gli esempi più lampanti di una nuova ondata di brand guidati dall’innovazione e capaci di trasformare radicalmente interi settori grazie alle tecnologie abilitanti e all’intelligenza artificiale.
L’evoluzione della classifica 2025 mette in evidenza due fenomeni:
Tra le eccellenze nazionali, Ferrari, Prada e Gucci si confermano le principali realtà italiane presenti tra i 100 marchi a maggiore valore secondo Interbrand. La performance di Ferrari è particolarmente notevole: il marchio di Maranello, posizionato al 54° posto, si distingue per una crescita sostanziale in termini di valore. L’azienda automobilistica ha rafforzato la propria identità, espandendo il concetto di brand dal settore automotive a un ecosistema luxury che coinvolge moda, ospitalità e lifestyle, mantenendo intatta la sua aura di esclusività e desiderabilità nei mercati chiave.
Nel comparto fashion, Prada e Gucci rimangono ambasciatori dell’eccellenza italiana. Prada, nonostante le sfide del settore lusso, è cresciuta dell’8%, mentre Gucci continua a rappresentare un punto di riferimento globale, seppure con oscillazioni nella posizione di classifica dovute alle dinamiche post-pandemiche e ai mutamenti della domanda internazionale.
Questi marchi condividono alcune caratteristiche distintive:
L’ambito luxury ha vissuto un’evoluzione significativa negli ultimi anni, soprattutto a livello di percezione globale e margini di crescita. I marchi di alta gamma, tra cui diversi italiani, si sono contraddistinti non solo per la qualità del prodotto, ma anche per la capacità di trasferire valore attraverso storytelling, innovazione di design e una raffinata esperienza del cliente.
L’analisi delle performance settoriali evidenzia come l’automotive resti un comparto trainante, nonostante la complessa transizione verso l’elettrificazione e la crescente concorrenza globale. Marchi come Toyota, Mercedes-Benz, BMW e la stessa Ferrari hanno consolidato la loro posizione grazie a innovazione tecnologica, affidabilità e una continua spinta sulla sostenibilità.
Il settore tecnologia è il principale motore di espansione della classifica, trainato da aziende come Apple, Nvidia, Microsoft e Amazon. La capacità di rispondere ai cambiamenti del mercato — dalla digitalizzazione ai servizi basati sull’intelligenza artificiale — è una delle chiavi del successo in questo ambito.
Per il comparto retail, si osserva una situazione più eterogenea: realtà come Uniqlo sono riuscite a emergere investendo su presenza internazionale e coerenza di brand, mentre grandi catene globali hanno dovuto affrontare rallentamenti dovuti alle trasformazioni nei consumi e alla concorrenza omnicanale.
La luxury industry rimane uno degli assi portanti della reputazione globale del made in Italy, in cui i brand riescono a mantenere margini elevati e una forte percezione di esclusività grazie a innovazione, heritage e qualità senza compromessi.
Dall’analisi dei migliori marchi secondo Interbrand emergono alcuni principi comuni per generare valore e resilienza: