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I 100 marchi e barnd migliori al mondo secondo Interbrand. Quali sono gli italiani e i nuovi trend emergenti

di Marcello Tansini pubblicato il
migliori brand e marchi al mondo

I 100 migliori brand al mondo secondo la classifica 2025 di Interbrand, con un focus sui marchi dei singoli settori, quelli italiani e i nuovi trend in ascesa

La classifica Best Global Brands 2025 stilata anno dopo anno da Interbrand rappresenta una delle valutazioni di riferimento a livello mondiale per definire la forza e l'influenza dei marchi.

Nel 2025, la somma del valore dei cento marchi in elenco ha raggiunto i 3,6 trilioni di dollari, registrando un incremento del 4,4% rispetto all'anno precedente. Questo dato non è soltanto un indicatore economico, ma esprime l'impatto dei brand nella società contemporanea, riflettendo trasformazioni nei consumi, innovazione tecnologica e dinamiche globali dei mercati.

Le aziende che figurano nella classifica incarnano simboli di riconoscibilità, affidabilità e unicità, elementi che accrescono il loro prestigio e il valore complessivo sia nel percepito dei consumatori sia in termini finanziari.

Tra le tendenze emerse nell’ultima edizione si osservano una crescita significativa del settore digitale, una maggiore attenzione alla sostenibilità e l'espansione di servizi guidati dalla tecnologia e dall'innovazione.

I criteri di selezione e la metodologia Interbrand per la classifica dei 100 top brand

L’accesso alla classifica stilata da Interbrand richiede ai marchi di soddisfare criteri stringenti e multilivello. I principali parametri di selezione comprendono:

  • disponibilità di dati pubblici sulla performance finanziaria;
  • una quota rilevante di fatturato generata fuori dal Paese d’origine;
  • presenza nei principali mercati globali e penetrazione significativa in aree emergenti;
  • aspettativa di ritorni economici positivi e sostenibili nel tempo;
  • visibilità pubblica e notorietà in tutti i principali mercati;
  • superamento di una soglia minima nel “Brand Strength Score”.
La complessa metodologia di brand valuation di Interbrand si basa su tre pilastri fondamentali:
  • Performance finanziaria dei prodotti e servizi coperti dal brand;
  • Ruolo del marchio nelle decisioni di acquisto da parte dei clienti;
  • Forza competitiva e capacità di mantenere domanda e margini nel tempo.
Nel processo valutativo sono sempre più rilevanti temi di responsabilità sociale, ambientale e di governance. L'integrazione delle tematiche ESG riflette un’evoluzione strutturale: i brand valutati non solo per la loro capacità di generare valore, ma anche per il loro impatto positivo su persone e pianeta. Un marchio, oggi, deve quindi saper coniugare risultati economici con etica e sostenibilità, competendo non solo sui prodotti ma anche sui valori che rappresenta.

I leader mondiali: Apple, Microsoft, Amazon e le nuove tendenze della classifica 2025

I primi tre posti della classifica vengono storicamente occupati dai colossi tecnologici: Apple, Microsoft e Amazon. La loro permanenza al vertice conferma la centralità dell’innovazione e dei servizi digitali nell’attuale panorama competitivo. Aziende come Nvidia, Instagram, YouTube, Uber e Netflix sono gli esempi più lampanti di una nuova ondata di brand guidati dall’innovazione e capaci di trasformare radicalmente interi settori grazie alle tecnologie abilitanti e all’intelligenza artificiale.

L’evoluzione della classifica 2025 mette in evidenza due fenomeni:

  • un notevole dinamismo, con 12 nuove aziende inserite, il dato più alto da 25 anni, segno che l’ingresso di nuove realtà può avvenire rapidamente se supportato dalla giusta strategia di prodotto e branding;
  • l’ascesa di marchi come Nvidia, che ha segnato una crescita record, e l’ingresso di Uniqlo e Booking.com grazie a una strategia di forte espansione internazionale.
L’adozione di tecnologie avanzate e la centralità della customer experience favoriscono la generazione di valore. Le crescenti attenzioni di Apple e Microsoft verso l’integrazione tra software, hardware e servizi sono esempi di come la leadership innovativa sia premiata anche a livello di percezione globale.

La presenza italiana: Ferrari, Prada, Gucci. Analisi dei brand made in Italy riconosciuti a livello globale

Tra le eccellenze nazionali, Ferrari, Prada e Gucci si confermano le principali realtà italiane presenti tra i 100 marchi a maggiore valore secondo Interbrand. La performance di Ferrari è particolarmente notevole: il marchio di Maranello, posizionato al 54° posto, si distingue per una crescita sostanziale in termini di valore. L’azienda automobilistica ha rafforzato la propria identità, espandendo il concetto di brand dal settore automotive a un ecosistema luxury che coinvolge moda, ospitalità e lifestyle, mantenendo intatta la sua aura di esclusività e desiderabilità nei mercati chiave.

Nel comparto fashion, Prada e Gucci rimangono ambasciatori dell’eccellenza italiana. Prada, nonostante le sfide del settore lusso, è cresciuta dell’8%, mentre Gucci continua a rappresentare un punto di riferimento globale, seppure con oscillazioni nella posizione di classifica dovute alle dinamiche post-pandemiche e ai mutamenti della domanda internazionale.

Questi marchi condividono alcune caratteristiche distintive:

  • un forte radicamento nella tradizione artigianale;
  • la capacità di innovare senza perdere autenticità;
  • una narrazione di brand coerente su scala globale.
Il valore dei brand italiani in questa classifica testimonia la forza competitiva del made in Italy nei segmenti di fascia alta. Ferrari, in particolare, beneficia del legame con la Formula 1, delle produzioni limitate e di una strategia di estensione coerente in nuovi settori come moda e hospitality, alimentando un appeal trasversale fra appassionati di auto, collezionisti e amanti del lusso.

L’ascesa dei brand luxury e il ruolo strategico dei marchi italiani

L’ambito luxury ha vissuto un’evoluzione significativa negli ultimi anni, soprattutto a livello di percezione globale e margini di crescita. I marchi di alta gamma, tra cui diversi italiani, si sono contraddistinti non solo per la qualità del prodotto, ma anche per la capacità di trasferire valore attraverso storytelling, innovazione di design e una raffinata esperienza del cliente.

  • Marchi come Prada, Gucci e soprattutto Ferrari sono diventati simboli mondiali di status, eleganza e savoir-faire italiano.
  • L’identità forte, la gestione della rarità e le strategie di apertura verso nuovi mercati rendono questi brand tra i più ambiti dalle nuove generazioni e dai consumatori emergenti, in particolare nell’area Asia-Pacifico.
Nel segmento luxury, si sono rafforzate pratiche di sostenibilità a livello ambientale e un’elevata attenzione all’inclusività, elementi sempre più richiesti da un’audience globale sensibile ai valori etici oltre che al prodotto.

Le performance dei principali settori: automotive, tecnologia, retail e luxury

L’analisi delle performance settoriali evidenzia come l’automotive resti un comparto trainante, nonostante la complessa transizione verso l’elettrificazione e la crescente concorrenza globale. Marchi come Toyota, Mercedes-Benz, BMW e la stessa Ferrari hanno consolidato la loro posizione grazie a innovazione tecnologica, affidabilità e una continua spinta sulla sostenibilità.

Il settore tecnologia è il principale motore di espansione della classifica, trainato da aziende come Apple, Nvidia, Microsoft e Amazon. La capacità di rispondere ai cambiamenti del mercato — dalla digitalizzazione ai servizi basati sull’intelligenza artificiale — è una delle chiavi del successo in questo ambito.

Per il comparto retail, si osserva una situazione più eterogenea: realtà come Uniqlo sono riuscite a emergere investendo su presenza internazionale e coerenza di brand, mentre grandi catene globali hanno dovuto affrontare rallentamenti dovuti alle trasformazioni nei consumi e alla concorrenza omnicanale.

La luxury industry rimane uno degli assi portanti della reputazione globale del made in Italy, in cui i brand riescono a mantenere margini elevati e una forte percezione di esclusività grazie a innovazione, heritage e qualità senza compromessi.

Lezioni dai migliori brand globali: innovazione, sostenibilità e nuova leadership

Dall’analisi dei migliori marchi secondo Interbrand emergono alcuni principi comuni per generare valore e resilienza:

  • Innovazione costante: l’adozione di tecnologie avanzate, dall’intelligenza artificiale al digitale, trasforma il rapporto con i clienti e favorisce la crescita sostenuta.
  • Sostenibilità integrata: la presenza di strategie ESG rafforza la brand reputation e genera vantaggio competitivo; la sostenibilità è vista non più come accessorio, ma come prerequisito per l’apprezzamento globale.
  • Leadership trasformativa: i CEO delle aziende best-in-class sanno ispirare cambiamenti reali, comprendendo sia le esigenze dei dipendenti sia quelle di un pubblico sempre più esigente in termini di valori e impatto sociale.
  • Centralità del cliente: la capacità di personalizzare esperienze e prodotti rappresenta una leva decisiva, soprattutto nell’era dell’omnicanalità.
L’esperienza diretta, la credibilità e l’investimento nello sviluppo di nuovi canali e modelli di business sono i fattori che distinguono le storie di successo nel panorama dei migliori marchi globali. I dati della classifica e della Brand Guardianship evidenziano che la vera sfida per i brand è mantenere una crescita sostenibile e continuare ad anticipare – e non solo seguire – i cambiamenti del mercato internazionale.