La valorizzazione della fraternità nei luoghi di lavoro, proposta dal Ddl del CNEL, introduce nuovi principi e strumenti contrattuali per promuovere inclusione, partecipazione e buone pratiche.
Alla Camera dei Deputati è iniziato l'esame di una proposta volta a trasformare le dinamiche nei luoghi di lavoro italiani, mettendo al centro la valorizzazione della persona, l'inclusione, il benessere organizzativo e la coesione sociale. Il disegno di legge del CNEL rappresenta una direttrice nuova nei rapporti tra impresa e lavoratori, promuovendo la collaborazione attraverso strumenti quali la contrattazione collettiva e la partecipazione.
Non si tratta di una mera affermazione di principi astratti: la prospettiva è quella di effetti concreti e misurabili nella quotidianità dei lavoratori e nelle strategie delle aziende, rispecchiando le esigenze di un contesto sociale ed economico in rapida trasformazione.
L'iniziativa legislativa nasce da un percorso che intreccia storia costituzionale, esperienze valoriali e riflessione collettiva. Le radici affondano negli articoli 1, 2 e 4 della Costituzione Italiana, dove il lavoro è inteso non solo come diritto e dovere, ma anche come spazio armonico di relazioni umane. Il CNEL, con questa proposta, intende colmare il vuoto normativo rispetto al principio di fraternità, storicamente meno esplicitato rispetto a valori come libertà e uguaglianza.
Condizioni storiche e riflessioni maturate, ad esempio, nel Codice di Camaldoli del 1943, mettono in luce l'importanza per la comunità nazionale di riconoscere la persona come centro degli equilibri sociali e produttivi. Questo approccio trova oggi nuova attualità di fronte a sfide come la frammentazione delle relazioni, le disuguaglianze, la digitalizzazione e le transizioni tecnologiche.
Le finalità del disegno di legge si articolano su più piani:
La proposta legislativa individua nella contrattazione collettiva - sia a livello aziendale sia territoriale - il principale veicolo per rendere operativi i principi di fraternità. La partecipazione dei dipendenti all'organizzazione del lavoro viene così legittimata e rafforzata, estendendo gli strumenti già previsti dalla precedente normativa sulla partecipazione (Legge n. 76/2025). L'approccio è marcatamente partecipativo e multilivello: le parti sociali negoziano strumenti e iniziative che vanno dalla banca ore solidale a forme di mentorship intergenerazionale, dal welfare partecipativo alla promozione della parità di genere e dell'inclusione.
Le innovazioni evidenziate dal testo riguardano:
L'attuazione delle nuove disposizioni introdotte dal disegno di legge del CNEL sulla fraternità nel lavoro può incidere sulla quotidianità lavorativa. Il cambiamento principale è culturale, ma produce anche effetti pratici visibili:
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Aspetto |
Impatto previsto |
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Mentoring intergenerazionale |
Migliore trasmissione di competenze e clima aziendale più coeso |
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Welfare partecipativo |
Potenziamento delle tutele e maggiore soddisfazione lavorativa |
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Banca ore solidale |
Risposta efficace ai bisogni di colleghi in temporanea difficoltà |
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Inclusione |
Valorizzazione delle diversità e riduzione delle disparità intergenerazionali e di genere |
Queste misure favoriscono una maggiore responsabilizzazione collettiva, creando ambienti di lavoro più sostenibili sia dal punto di vista umano sia da quello organizzativo. Il lavoratore diventa così parte attiva nella costruzione di un clima relazionale positivo e produttivo.
Un elemento qualificante della riforma proposta risiede nell'istituzione di una Commissione nazionale incaricata di raccogliere, valutare e diffondere le buone pratiche a livello settoriale e territoriale. Costituita su iniziativa delle principali organizzazioni di rappresentanza, la Commissione elabora linee guida operative che orientano la contrattazione collettiva di secondo livello, garantendo coerenza e qualità nelle iniziative adottate da imprese e sindacati.
I compiti assegnati includono:
L'iter del disegno di legge prevede dapprima l'esame presso la Commissione Lavoro della Camera, con la partecipazione e le audizioni di associazioni sindacali, datori di lavoro e terzo settore. La natura quadro della proposta implica che il successo dipenderà in larga parte dalla qualità della successiva contrattazione collettiva e dalla capacità di recepire i contenuti della legge nei diversi settori produttivi.
Tra le criticità emergono: