Il Bonus Prima Casa un insieme di agevolazioni fiscali destinate all'acquisto della prima abitazione, che consentono di beneficiare di imposte ridotte.
Il Bonus Prima Casa ordinario, destinato a tutti i cittadini e non solo agli under 36, è stato attivo già dal 2023, e sono state introdotte modifiche che potrebbero essere confermate anche per il 2024.
L'Agenzia delle entrate ha anche fornito chiarimenti su alcuni casi particolari. In questo articolo spieghiamo cos'è e come funziona il Bonus Prima Casa esteso a tutti, compresi coloro con più di 36 anni, chi ha diritto alle agevolazioni e quali sono le novità previste per il 2024:
A differenza del Bonus Prima Casa rivolto agli under 36, questo beneficio è esteso a tutti i contribuenti, indipendentemente dall'età e dal reddito, a condizione che siano rispettate determinate condizioni.
Il Bonus Prima Casa è disponibile per tutti i contribuenti che acquistano immobili con specifici requisiti catastali e di ubicazione. Le agevolazioni si applicano alle abitazioni che rientrano nelle seguenti categorie catastali: A/2 (abitazioni civili), A/3 (abitazioni economiche), A/4 (abitazioni popolari), A/5 (abitazioni ultrapopolari), A/6 (abitazioni rurali), A/7 (abitazioni in villini), A/11 (abitazioni tipiche dei luoghi).
Le agevolazioni si estendono alle pertinenze, classificate nelle categorie catastali C/2 (magazzini e depositi), C/6 (rimesse e autorimesse) e C/7 (tettoie chiuse o aperte), limitatamente a una pertinenza per ciascuna categoria.
Le pertinenze sono destinate in modo durevole a servizio dell'abitazione principale, che deve essere acquistata beneficiando delle agevolazioni prima casa. L'acquirente deve trasferire la propria residenza nel Comune in cui si trova l'immobile entro 18 mesi dall'acquisto, pena la decadenza delle agevolazioni.
L'ordinanza della Cassazione 27528 del 28 settembre 2023 ha ampliato le agevolazioni anche agli acquirenti di immobili in fase di costruzione, a patto che tali immobili non siano destinati a fini di lusso.
Il trasferimento della residenza nell'immobile acquistato come prima casa può avvenire entro un massimo di 37 mesi, come previsto dal decreto Milleproroghe convertito in legge. L'acquirente deve dichiarare esplicitamente di possedere i requisiti prima casa tramite una dichiarazione sostitutiva allegata all'atto di compravendita o tramite atto successivo che integra l'originario atto di compravendita.
Il cambio di residenza si considera avvenuto dalla data in cui l'interessato presenta la dichiarazione di trasferimento al Comune.
Le agevolazioni previste nel Bonus Prima Casa si concretizzano attraverso imposte ridotte quando l'acquisto soddisfa i requisiti previsti per la prima casa. Per l'acquisto di un'abitazione, le imposte agevolate versate all'Agenzia delle entrate sono le seguenti:
Se il venditore è un privato o un'impresa che vende in esenzione Iva: imposta di registro proporzionale al 2% (anziché al 9%); imposta ipotecaria fissa di 50 euro; imposta catastale fissa di 50 euro. Se si acquista da un'impresa, con vendita soggetta a Iva: Iva ridotta al 4%; imposta di registro fissa di 200 euro; imposta ipotecaria fissa di 200 euro; imposta catastale fissa di 200 euro.
Gli atti soggetti all'imposta di registro proporzionale e tutte le formalità necessarie per i registri catastali e immobiliari sono esenti da imposta di bollo; tributi speciali catastali; tasse ipotecarie. Queste stesse agevolazioni si applicano anche per le pertinenze, anche se acquistate con un atto separato da quello di compravendita della prima casa. Dal 2023, sono state introdotte nuove agevolazioni in caso di trasferimenti di italiani dall'estero.
Con il Bonus Prima Casa, anche in caso di acquisto con riserva di proprietà, l'acquirente può beneficiare della riduzione dell'imposta di registro, con un'aliquota che scende dal 9% al 2%. Questo tipo di vendita, quindi, non preclude ai soggetti che soddisfano tutti i requisiti di usufruire dell'agevolazione prevista per la prima casa.