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Che cos'è la retribuzione variabile? Come viene tassata e quando viene pagata? Calcolo lordo e netto ed esempi

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa indica la retribuzione variabile, cosa comprende e qual è la tassazione applicata: i chiarimenti, i calcoli e gli esempi

Che cos'è la retribuzione variabile e come viene tassata? Sono diverse le voci che compongono la retribuzione di un lavoratore dipendente, comprese quelle che vengono definite variabili. E spesso ci si chiede a cosa ci si riferisce. Cerchiamo di dare di seguito una spiegazione.

  • Retribuzione variabile, significato e spiegazione e calcolo degli importi lordi e netti e la tassazione  
  • Oltre la retribuzione variabile, quali sono gli emolumenti variabili dello stipendio 

Retribuzione variabile, significato e spiegazione e calcolo degli importi lordi e netti e la tassazione  

La retribuzione variabile indica la parte della retribuzione che, in aggiunta allo stipendio fisso, viene corrisposta al raggiungimento di obiettivi concordati a lavoro.


Si tratta del cosiddetto premio che viene erogato come incentivo e gratifica per i lavoratori dipendenti.


I premi legati ad un aumento della produttività incoraggiano, infatti, i dipendenti a migliorare la produttività e la competitività, garantendo maggiore efficienza.

La tassazione sui premi nel 2024 prevede nel 2024 il pagamento di un’imposta sostitutiva del 5% invece che del 10%, su un importo di 3.000 euro lordi annui e un limite del reddito da lavoro dipendente dell’anno precedente di 80mila euro. 

Per esempio, se un dipendente ha un premio di 2mila euro, paga 100 euro di tasse (il 5%).

In alternativa, se il premio può essere convertito in welfare, vige una detassazione totale, sempre nel limite di 3.000 euro lordi annui e con un reddito da lavoro dipendente dell’anno precedente di 80.000 euro.

Il premio di produzione può essere pagato con diverse cadenze e può essere:

  • o erogato ogni mese, insieme allo stipendio, per premiare il raggiungimento degli obiettivi nel breve periodo;
  • o trimestrale o semestrale, per valutare le performance nel medio termine e avere una visione più ampia dei risultati ottenuti;
  • o annuale, come accade nella quasi totalità dei casi, con il pagamento una volta all’anno, solitamente alla fine dell’anno fiscale.

Oltre la retribuzione variabile, quali sono gli emolumenti variabili dello stipendio 

Insieme alla retribuzione variabile intesa come premio di produttività, contribuiscono ad aumentare il valore di quanto percepito dal lavoratore anche altri emolumenti come:
  • gli straordinari;
  • il lavoro notturno;
  • le diverse indennità previste dai singoli contratti nazionali di lavoro Ccnl in base ai comparti e ai settori di impiego;
  • le ferie e i permessi;
  • la tredicesima.
Si tratta di elementi comunque sottoposti a tassazione, che però è del tutto diversa da quella che grava sui premi.

Per esempio, per le ore di lavoro straordinario vengono riconosciute delle maggiorazioni e gli importi percepiti in più concorrono al calcolo del reddito annuo del lavoratore e di conseguenza del suo reddito imponibile.

Su tale importo viene applicata la relativa aliquota per il pagamento dell’Irpef. Non è, dunque, prevista una tassazione diversa come per i premi.

Per fare un esempio pratico, prendiamo il caso di un dipendente che percepisce lo stipendio lordo mensile di 1.600 euro e che nel mese maggio ha fatto straordinari per una cifra pari a 120 euro raggiungendo uno stipendio lordo di 1.720 euro. 

Da questa somma di devono dedurre i contributi previdenziale, la cui quota a carico del lavoratore è pari al 9,19% (in questo caso quindi di 147,04 euro): 1.720 euro-147,04 euro = 1572,96 euro.

Considerando lo stipendio, il dipendente in questione rientra nel primo scaglione, che prevede un’aliquota del 23% fino a 28mila euro (1572,96 euro per 23%= 361,78 euro.

Per il risultato finale dello stipendio per il mese di maggio bisogna eseguire i seguenti passaggi: 1.600 euro (che è lo stipendio base)+ 120 euro (per il lavoro straordinario)- 147,04 euro (i contributi Inps)- 361,78 euro (per l’Irpef)= 1.211,18 euro.