Cosa significa la voce arretrato anticipo imposta A.C. nel cedolino della pensione e a chi spetta: i chiarimenti e le spiegazioni
Nel cedolino delle pensioni, molti beneficiari hanno notato una nuova voce che compare subito dopo l'importo della pensione mensile lorda: "arretrato anticipo imposta A.C.". Questa dicitura, apparentemente tecnica, nasconde in realtà un rimborso economico legato alle recenti modifiche della tassazione. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come influisce sull'importo della pensione.
L'arretrato anticipo imposta A.C., dove la sigla A.C. sta per "anno corrente", rappresenta un adeguamento fiscale che comporta un incremento del rateo mensile della pensione. Non si tratta di un bonus o di una nuova indennità, ma piuttosto di un conguaglio fiscale a favore del pensionato.
Questa voce è comparsa nei cedolini a seguito dell'applicazione delle nuove aliquote Irpef, con il riconoscimento degli arretrati relativi ai mesi precedenti. Il tutto è riportato nel cedolino sotto la specifica denominazione "Arretrato anticipo imposta A.C.".
Nel dettaglio tecnico, il cedolino contiene una nota esplicativa che conferma il ricalcolo della tassazione secondo i nuovi parametri fiscali. I pensionati con un reddito superiore a 15mila euro godono di un beneficio pari al 2% poiché l'aliquota per i redditi compresi tra 15mila e 28mila euro è stata ridotta dal 25% al 23%.
Questa voce sul cedolino non riguarda tutti i pensionati ma solamente coloro che hanno un reddito annuo compreso tra i 15mila e i 28mila euro. Sono infatti questi contribuenti che beneficiano della riduzione dell'aliquota fiscale dal 25% al 23%.
I pensionati con redditi inferiori ai 15mila euro non vedranno questa voce nei loro cedolini, poiché la loro fascia di reddito era già soggetta all'aliquota del 23%, rimasta invariata. Allo stesso modo, chi percepisce pensioni molto elevate noterà un beneficio limitato, poiché la riduzione dell'aliquota si applica solo alla porzione di reddito compresa nella fascia indicata.
È importante sottolineare che il beneficio massimo si ottiene per chi ha un reddito pensionistico non inferiore ai 28mila euro e non superiore ai 50mila euro, soglia oltre la quale si riducono progressivamente i vantaggi della nuova struttura Irpef.
L'importo massimo che un pensionato può ricevere a titolo di arretrato è di circa 43 euro, ma la cifra effettiva varia in base al reddito individuale. Ad esempio, un pensionato che percepisce una pensione lorda di 1.600 euro mensili riceverà approssimativamente 19 euro di arretrato.
Per determinare con precisione quanto spetta, è necessario eseguire un semplice calcolo:
Importo pensione mensile | Risparmio mensile Irpef | Arretrato (per 2 mesi) |
1.200 euro | 1 euro | 2 euro |
1.400 euro | 5,33 euro | 10,66 euro |
1.600 euro | 9,66 euro | 19,32 euro |
1.800 euro | 14 euro | 28 euro |
2.000 euro | 18,33 euro | 36,66 euro |
2.153+ euro | 21,66 euro | 43,32 euro |
Un aspetto particolarmente vantaggioso di questo rimborso è che non è soggetto a ulteriore tassazione. Trattandosi tecnicamente di un rimborso Irpef, l'arretrato anticipo imposta A.C. non viene tassato nuovamente, per cui si somma direttamente al normale importo di pensione percepito.
Questo significa che l'intero importo calcolato viene effettivamente accreditato al pensionato, senza ulteriori trattenute fiscali. Il beneficio, seppur modesto per molti pensionati, rappresenta quindi un guadagno netto che va ad aumentare l'importo disponibile.
Inizialmente, l'applicazione delle nuove aliquote Irpef era stata programmata per entrare in vigore nei cedolini in un momento successivo, ma l'INPS ha anticipato questa operazione per permettere ai pensionati di beneficiare quanto prima delle nuove disposizioni fiscali.
Il cedolino include la nota esplicativa: "da questa mensilità la tassazione viene applicata sulla base degli scaglioni IRPEF previsti dalla normativa vigente". Questo chiarimento conferma l'implementazione del nuovo sistema di tassazione.
È importante notare che per i pensionati questa modifica fiscale rappresenta un'operazione automatica che non richiede alcuna domanda o richiesta specifica. L'INPS provvede autonomamente ad adeguare gli importi e a corrispondere gli arretrati dovuti.