In conformità con le informazioni fornite dall'Inps attraverso la guida dedicata sul cedolino pensionistico, nel mese di gennaio è stato eseguito il conguaglio.
Sulle pensioni di gennaio, con effetto non uniforme per tutti i beneficiari, sono previsti adeguamenti economici che potrebbero includere sia aumenti che - secondo quanto indicato dall'Inps - decurtazioni. Si tratta del cosiddetto conguaglio fiscale che potrebbe determinare una riduzione.
Andiamo alla ricerca dei motivi per cui, nonostante gli annunci di aumenti, la pensione di gennaio 2024 potrebbe risultare inferiore a quella di dicembre. Tra l'altro, oltre al conguaglio, occorre considerare le detrazioni per le addizionali regionali e comunali dal prossimo mese, che contribuiranno a rendere ancora più cervellotico l'adeguamento pensionistico.
L'Inps, considerando esclusivamente le prestazioni pensionistiche erogate, ha determinato l'importo totale pagato al pensionato. Quindi sono calcolate le imposte dovute e si procede come segue:
Ma è prevista un'eccezione per i pensionati con un importo annuo complessivo dei trattamenti fino a 18.000 euro, per i quali un conguaglio dell'Irpef ha comportato un debito superiore a 100 euro; in questo caso, le somme dovute vengono rateizzate in 11 mensilità, dal gennaio al novembre 2024.
Non bisogna confondere il conguaglio di gennaio con quello successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Nel primo caso, il ricalcolo delle imposte si applica solo ai trattamenti erogati dall'Inps: è possibile che, nonostante il conguaglio, possa ancora sorgere un debito di Irpef da versare per l'anno fiscale 2023.
La risposta definitiva arriverà con la dichiarazione dei redditi, quando il pensionato fornirà all'Agenzia delle entrate tutte le informazioni sui redditi percepiti, inclusi quelli derivanti dal lavoro o dall'assegno di mantenimento. In questa fase, è possibile beneficiare di detrazioni e deduzioni.
Oltre al conguaglio, viene applicata mensilmente la quota di Irpef sui trattamenti pensionistici. Il tutto va inquadrato nell'ambito dei cambiamenti introdotti con la legge di Bilancio 2024, che ha ridotto l'aliquota dovuta sull'importo compreso tra 15.000 e 28.000 euro dal 25% al 23%.