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Chi c'è dietro Shein? Quale è la sua reale affidabilità? Le 3 grandi inchieste sul colosso cinese

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Condizioni di lavoro nelle fabbriche

Il segreto del successo di Shein va cercato anche nella sua catena di approvvigionamento iper-reattiva.

Shein ha conquistato il mercato globale, fino a diventare uno degli attori del settore con un fatturato stimato di oltre 22,7 miliardi di dollari nel 2022. Dietro questo successo commerciale si celano ombre legate a condizioni di lavoro discutibili, pratiche commerciali aggressive e un impatto ambientale.

La crescita esponenziale di Shein è stata sostenuta da un modello di business basato sulla capacità di individuare le tendenze emergenti, produrre nuovi capi in tempi record e proporli ai clienti a prezzi competitivi. Questa strategia ha permesso all'azienda di accumulare una base di clienti fedeli e di dominare il mercato dell'ultra-fast fashion.

Il segreto del successo di Shein va cercato anche nella sua catena di approvvigionamento iper-reattiva. Collaborando con una rete capillare di fornitori locali in Cina, l'azienda riesce a produrre abiti a basso costo con cicli produttivi rapidissimi, a volte inferiori a due settimane dalla progettazione alla vendita. Questo modello operativo ha sollevato dubbi sulla sostenibilità sociale e ambientale dell'intero processo produttivo. Vogliamo approfondire:

  • Condizioni di lavoro nelle fabbriche
  • Impatto ambientale e sostanze chimiche
  • Violazioni della proprietà intellettuale

Condizioni di lavoro nelle fabbriche

Un'inchiesta realizzata dall'emittente britannica Channel 4 ha gettato luce sulle condizioni di lavoro nelle fabbriche che producono per Shein. Il reportage ha documentato pratiche di sfruttamento dei lavoratori con dipendenti costretti a lavorare fino a 18 ore al giorno, senza giorni di riposo e con salari mensili che raramente superavano i 550 euro.

Le immagini e le testimonianze raccolte hanno mostrato ambienti di lavoro angusti, con lavoratori costretti a dormire sui pavimenti delle fabbriche per rispettare i ritmi produttivi imposti dall'azienda. Ed è emerso che per ogni errore commesso nella realizzazione dei capi, ai lavoratori venivano sottratti due terzi della paga giornaliera, un sistema punitivo che ha suscitato forti critiche a livello internazionale.

Shein ha risposto alle accuse dichiarando di aver avviato un'indagine interna e di voler migliorare le condizioni di lavoro presso i suoi fornitori.

Impatto ambientale e sostanze chimiche

Oltre alle criticità sociali, Shein è stata anche al centro di polemiche riguardanti l'impatto ambientale della sua produzione. Un'indagine condotta da Greenpeace ha rivelato che acluni abiti venduti dall'azienda conterrebbero sostanze chimiche pericolose, oltre i limiti legali stabiliti dall'Unione europea.

In particolare, sono stati rilevati alti livelli di ftalati, formaldeide e nichel, sostanze che possono causare problemi di salute sia a chi indossa i capi sia a chi lavora nella loro produzione. Gli effetti sono preoccupanti: possono provocare irritazioni cutanee, allergie e, in alcuni casi, addirittura disturbi endocrini e tumori.

Il modello produttivo di Shein, basato sull'usa e getta e contribuisce al problema dell'inquinamento ambientale. La moda ultra-fast fashion produce una quantità enorme di rifiuti tessili, spesso realizzati con materiali sintetici che impiegano decenni per decomporsi. Le fasi di tintura e trattamento dei tessuti utilizzano grandi quantità di acqua e generano scarichi industriali altamente inquinanti.

Violazioni della proprietà intellettuale

Un altro aspetto controverso del modello di business di Shein riguarda le accuse di violazione della proprietà intellettuale. Nel 2023, tre designer indipendenti hanno intentato una causa contro l'azienda negli Stati Uniti, accusandola di praticare il furto sistematico di design. Secondo i legali dei designer, Shein avrebbe copiato numerosi modelli originali, mettendoli in vendita a prezzi stracciati senza il consenso degli autori.

La causa è stata presentata sotto il Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act, una legge federale solitamente utilizzata contro le organizzazioni criminali. Questo approccio indica la gravità delle accuse, sostenendo che Shein opererebbe con un sistema organizzato per appropriarsi delle idee altrui-

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