Il regime forfettario con aliquota ridotta al 5% rappresenta un'importante opportunità fiscale per chi inizia una nuova attività professionale o imprenditoriale. Con le recenti disposizioni normative, è stata innalzata la soglia di fatturato annuo a 85mila euro, ampliando la platea dei potenziali beneficiari. Questa opzione fiscale agevolata permette di risparmiare considerevolmente sulle imposte nei primi anni di attività, rappresentando un incentivo concreto per i nuovi imprenditori e liberi professionisti.
Requisiti per accedere alla partita IVA forfettaria al 5%
L'accesso al regime forfettario agevolato con imposta sostitutiva al 5% è regolamentato da specifici requisiti stabiliti dalla normativa fiscale. Questo regime rappresenta un significativo vantaggio per i contribuenti che intraprendono un nuovo percorso professionale o imprenditoriale, con una tassazione notevolmente ridotta rispetto alla normale aliquota del 15%.
Per poter beneficiare dell'aliquota al 5%, è necessario soddisfare due condizioni fondamentali:
- Essere all'inizio dell'attività professionale - Il regime agevolato è applicabile esclusivamente ai contribuenti che avviano una nuova attività in forma autonoma
- Rientrare nel limite di fatturato annuo - I compensi percepiti non devono superare la soglia di 85mila euro nell'anno solare
È importante sottolineare che l'agevolazione ha una
durata limitata a 5 anni dall'apertura della partita IVA. Trascorso questo periodo, pur rimanendo nel regime forfettario, l'aliquota passerà automaticamente al 15%, mantenendo comunque gli altri vantaggi del regime stesso come la semplificazione degli adempimenti contabili e fiscali.
Questo beneficio fiscale è accessibile anche a chi avvia startup innovative o altre forme di impresa, purché si tratti effettivamente di una nuova attività professionale o imprenditoriale e vengano rispettati tutti i requisiti previsti dalla normativa.
Condizioni necessarie per richiedere il regime forfettario al 5% nel 2025
Per poter accedere al regime forfettario con tassazione agevolata al 5% nel 2025, è necessario rispettare una serie di condizioni precise, stabilite dalla legislazione fiscale in vigore. Queste condizioni sono state in parte modificate dalle recenti riforme fiscali, ampliando le possibilità di accesso al regime.
Ecco l'elenco completo dei requisiti da soddisfare:
- Residenza fiscale in Italia o, in alternativa, produzione di almeno il 75% del reddito complessivo in territorio italiano
- Fatturato annuo non superiore a 85mila euro, con verifica da effettuare al termine di ogni anno solare
- Non aver beneficiato in precedenza di altri regimi speciali IVA o di regimi forfettari per la determinazione del reddito
- Assenza di partecipazioni in società di persone, associazioni professionali o SRL trasparenti contemporaneamente all'esercizio dell'attività autonoma
- Non detenere partecipazioni di controllo in Società a Responsabilità Limitata la cui attività sia riconducibile, direttamente o indirettamente, all'attività svolta con la partita IVA individuale
- Non effettuare cessioni di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi
- Non fatturare prevalentemente a datori di lavoro con cui sono in corso rapporti di lavoro subordinato o lo sono stati nei due anni precedenti l'apertura della partita IVA
È fondamentale che tutte queste condizioni siano rispettate non solo al momento dell'apertura della partita IVA, ma per l'intero periodo in cui si intende beneficiare del regime agevolato. Il mancato rispetto anche di uno solo di questi requisiti comporterebbe il passaggio automatico al regime ordinario, con conseguente applicazione di aliquote fiscali più elevate e maggiori adempimenti burocratici.
Procedura per aprire una partita IVA forfettaria al 5% nel 2025
La procedura per richiedere l'apertura di una partita IVA con regime forfettario al 5% è relativamente semplice e può essere completata attraverso diversi canali. È essenziale seguire correttamente tutti i passaggi per assicurarsi che l'opzione per il regime agevolato sia effettivamente registrata dall'Agenzia delle Entrate.
Per avviare la procedura, è necessario presentare una dichiarazione di inizio attività all'Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall'avvio della propria attività professionale autonoma. Questa dichiarazione deve essere effettuata utilizzando:
- Il modello AA9/12 per le persone fisiche
- Il modello AA7/10 per soggetti diversi dalle persone fisiche
Esistono diverse modalità per presentare questa dichiarazione:
- Presentazione diretta presso gli uffici dell'Agenzia delle Entrate, con documento di riconoscimento valido
- Invio telematico tramite l'apposito software messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate
- Spedizione tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, allegando copia di un documento d'identità
- Presentazione tramite intermediari abilitati (commercialisti, consulenti del lavoro, CAF)
Nella dichiarazione di inizio attività, è importante
selezionare esplicitamente l'opzione per il regime forfettario e indicare che si tratta di una nuova attività per poter beneficiare dell'aliquota ridotta al 5%. Nel modulo sarà necessario specificare anche:
- Il codice ATECO corrispondente all'attività che si intende svolgere
- I dati anagrafici completi del contribuente
- La data di inizio dell'attività
- Il domicilio fiscale e la sede dell'attività
Una volta completata la procedura, l'Agenzia delle Entrate rilascerà il
numero di partita IVA che identificherà il contribuente in tutte le operazioni fiscali successive. È consigliabile conservare con cura tutta la documentazione relativa all'apertura della partita IVA, inclusa la ricevuta di presentazione della dichiarazione di inizio attività.
Vantaggi fiscali del regime forfettario al 5% rispetto all'aliquota standard del 15%
L'applicazione dell'aliquota ridotta al 5% invece del 15% rappresenta uno dei principali incentivi per i nuovi imprenditori e professionisti. Questo vantaggio fiscale si traduce in un risparmio significativo sulle imposte dovute, permettendo di reinvestire maggiori risorse nell'attività durante i cruciali primi anni.
Confrontando le due aliquote, possiamo osservare che:
- Con un fatturato di 50.000 euro e un coefficiente di redditività del 78% (tipico di molte attività professionali), il reddito imponibile sarebbe di 39.000 euro
- Con l'aliquota al 5%, l'imposta sostitutiva ammonterebbe a 1.950 euro
- Con l'aliquota al 15%, l'imposta sostitutiva sarebbe invece di 5.850 euro
Questo significa un
risparmio annuo di 3.900 euro, che nell'arco dei cinque anni di applicazione del regime agevolato può arrivare a 19.500 euro. Un importo considerevole che può fare la differenza per una attività nelle sue fasi iniziali.
Oltre alla riduzione dell'aliquota, il regime forfettario al 5% mantiene tutti gli altri vantaggi del regime forfettario standard, tra cui:
- Esonero dall'applicazione dell'IVA sulle fatture emesse
- Semplificazione degli adempimenti contabili (nessun obbligo di registrazione di fatture, corrispettivi e acquisti)
- Esenzione dagli studi di settore e dagli indici sintetici di affidabilità fiscale
- Riduzione del 35% dei contributi previdenziali per artigiani e commercianti iscritti alla gestione INPS
È importante considerare che, pur essendo estremamente vantaggioso, il regime forfettario presenta anche alcune limitazioni, come l'impossibilità di detrarre l'IVA sugli acquisti e di dedurre analiticamente i costi sostenuti per l'attività.
Durata e transizione dopo il periodo agevolato
Il regime forfettario con aliquota al 5% ha una durata ben definita di cinque anni dall'inizio dell'attività. Questo periodo rappresenta una finestra temporale in cui il legislatore ha voluto offrire un sostegno concreto alle nuove iniziative imprenditoriali e professionali, riducendo il carico fiscale nella fase più delicata di avvio.
Al termine dei cinque anni, si verificano due possibili scenari:
- Se il fatturato annuo si mantiene entro la soglia degli 85mila euro, il contribuente rimane nel regime forfettario ma l'aliquota dell'imposta sostitutiva passa automaticamente dal 5% al 15%
- Se il fatturato annuo supera la soglia degli 85mila euro, si verifica l'uscita dal regime forfettario e il passaggio obbligatorio al regime fiscale ordinario, con conseguente applicazione dell'IRPEF a scaglioni e dell'IVA
È importante pianificare con attenzione questa transizione, poiché comporta cambiamenti significativi non solo nelle aliquote fiscali applicate, ma anche negli adempimenti contabili e amministrativi richiesti. In particolare, il passaggio al regime ordinario implica:
- L'obbligo di applicare l'IVA sulle fatture emesse
- La tenuta della contabilità ordinaria o semplificata
- La possibilità di dedurre analiticamente i costi sostenuti per l'attività
- L'assoggettamento agli studi di settore o agli indici sintetici di affidabilità fiscale
Per chi prevede di mantenere un fatturato inferiore alla soglia degli 85mila euro anche dopo i primi cinque anni, può essere vantaggioso rimanere nel regime forfettario nonostante l'aumento dell'aliquota al 15%, continuando a beneficiare delle semplificazioni amministrative che questo regime comporta.
Casi particolari e situazioni di esclusione
Nonostante la relativa accessibilità del regime forfettario con aliquota al 5%, esistono alcune situazioni specifiche in cui questo beneficio non può essere applicato o viene revocato. È fondamentale conoscere queste casistiche per evitare spiacevoli sorprese fiscali.
Cause di esclusione dall'aliquota agevolata
Non possono accedere al regime forfettario con aliquota al 5% i contribuenti che:
- Hanno già svolto, nei tre anni precedenti, un'attività artistica, professionale o d'impresa, anche in forma associata o familiare
- Proseguono un'attività precedentemente svolta da altri soggetti e che presenta elementi di continuità con quella precedente
- Hanno già usufruito in passato del regime agevolato per una precedente attività
Queste limitazioni sono state introdotte per evitare comportamenti elusivi, come la chiusura e riapertura di attività al solo scopo di beneficiare nuovamente dell'aliquota ridotta.
Situazioni particolari di prosecuzione di attività
Un caso particolare riguarda la prosecuzione di attività d'impresa svolta da un familiare. In questo caso, il contribuente può comunque accedere al regime forfettario con aliquota al 5% se:
- L'ammontare dei ricavi/compensi dell'attività nel periodo precedente non supera la soglia di 85mila euro
- Viene effettivamente dimostrata la discontinuità rispetto all'attività precedentemente svolta
Per quanto riguarda i
professionisti iscritti ad ordini o collegi, questi possono accedere al regime forfettario con aliquota al 5% anche se in passato hanno svolto un periodo di praticantato obbligatorio, poiché questo non viene considerato come attività autonoma precedente.
Superamento della soglia di fatturato
Nel caso in cui durante uno dei cinque anni di applicazione dell'aliquota agevolata si verifichi un superamento della soglia di fatturato di 85mila euro, si distinguono due situazioni:
- Se il fatturato rimane entro i 100mila euro, il regime forfettario con aliquota al 5% resta valido per l'anno in corso, ma dall'anno successivo si dovrà passare al regime ordinario
- Se il fatturato supera i 100mila euro, l'uscita dal regime forfettario è immediata e si dovrà applicare l'IVA sulle operazioni effettuate successivamente al superamento della soglia
È importante monitorare costantemente il proprio volume d'affari per evitare situazioni di irregolarità fiscale che potrebbero comportare sanzioni.
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