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Chi e come può utilizzare l'opzione Dini o le deroghe Amato nel 2025 per ottenere la pensione anticipata

di Marianna Quatraro pubblicato il
pensione dini amato

Quali lavoratori possono andare in pensione anticipata con le possibilità dell’opzione Dini e delle diverse deroghe Amato: i chiarimenti

Chi può andare in pensione con l’opzione Dini o le deroghe Amato nel 2025? I requisiti per andare in pensione restano confermati nel 2025 secondo la normativa già vigente, senza alcun aumento dell’età pensionabile legata all’aspettativa di vita.

Ciò significa che per la pensione di vecchiaia serviranno ancora 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi e per la pensione anticipata ordinaria 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno (41 anni e 10 mesi di contributi) per le donne, indipendentemente dal requisito anagrafico.

Ci sono, però, alcuni lavoratori che si chiedono se sia possibile anticipare l’uscita dal lavoro ricorrendo a norme passate, come la Legge Dini per uscire con soli 15 anni di contributi. Cerchiamo di seguito fornire chiarimenti in merito. 

  • Chi può ricorrere all’opzione Dini per andare in pensione prima e come
  • Chi può accedere alla pensione anticipata ancora nel 2025 con le deroghe Amato e le condizioni previste

Chi può ricorrere all’opzione Dini per andare in pensione prima e come

La riforma delle pensioni Dini ha sostituito la pensione di anzianità con l'attuale pensione di vecchiaia e ha introdotto il passaggio dal calcolo retributivo al calcolo contributivo per il trattamento pensionistico, ma anche il meccanismo di rivalutazione dei contributi.

L’opzione Dini consente (o meglio consentiva) di andare in pensione con 15 anni di contributi avendo versato almeno un contributo prima del 1996, per non essere considerati contributivi puri, e almeno 5 anni successivi al 1996. 

Tale opzione non è, però, più in vigore. Per usufruire di tale sistema, vantaggio, sia i contributi che l’età di accesso dovevano essere raggiunti entro la fine del 2011.

Oggi, è possibile usufruire dell’opzione Dini solo per calcolare la pensione finale con il sistema contributivo o per anticipare la pensione con alcune regole specifiche del sistema, per esempio a 64 anni ma con 20 anni.

Si tratta, però, di una modalità di pensionamento riservata solo a poche persone, considerando i requisiti rigidi previsti che sono:

  • avere 64 anni di età;
  • aver maturato 20 anni di contributi versati e nessun contributo versato nel sistema retributivo (si può accedere con contributi versati prima del 1996 solo con computo in Gestione Separata);
avere un importo della pensione pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale Inps.

Considerando l’ultimo requisito, ben si evince che si tratta di una pensione valida solo per chi ha avuto carriere con retribuzioni molto alte, quindi risulta molto limitativa.

La Legge Dini prevede, inoltre, delle agevolazioni importanti per le donne lavoratrici, offrendo uno sconto sull’età per accedere alla pensione di vecchiaia di 4 mesi per ogni figlio avuto fino a un massimo di 12 mesi.

Le lavoratrici madri che rientrano solo nel sistema contributivo possono andare in pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi e a:

  • 66 anni e 8 mesi di età se hanno avuto un figlio;
  • 66 anni e 4 mesi di età se hanno avuto due figli;
  • 66 anni se hanno avuto tre o più figli.

Chi può accedere alla pensione anticipata ancora nel 2025 con le deroghe Amato e le condizioni previste

Ci sono dei lavoratori che possono esercitare il diritto alla pensione anticipata nel 2025 ricorrendo alle cosiddette deroghe Amato.

Il nostro ordinamento previdenziale ne prevede, in particolare, tre che permettono di andare in pensione con soli 15 anni di contribuzione ma solo se si soddisfano specifiche e stringenti condizioni e se comunque di raggiungono i 67 anni di età. 

Non si tratta, dunque, di una possibilità di pensione anticipata, ma di una riduzione del requisito contributivo per lasciare il lavoro.

Entrando più nello specifico:

  • la prima deroga Amato riguarda coloro che hanno maturato 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992;
  • la seconda si applica a chi, alla stessa data, era già stato autorizzato alla prosecuzione volontaria dei versamenti, anche se non ha mai versato i contributi volontari;
  • la terza interessa chi ha un’anzianità di servizio pari ad almeno 25 anni e almeno dieci anni di lavoro coperti da meno di 52 settimane di contributi all’anno.
Si tratta di deroghe che permettono sì di andare in pensione con 15 anni di contributi ma non prima dei 67 anni di età e solo a determinate persone.