Quali sono le agevolazioni fiscali che vengono riconosciute a chi decide di trasferirsi in Sicilia tra persone fisiche e aziende: cosa prevedono le novità approvate
Le recenti modifiche al sistema fiscale siciliano rappresentano un punto di svolta nell’attrattività del territorio e la regione si prepara ad accogliere nuovi residenti e investitori offrendo diverse agevolazioni e vantaggi. La novità segue l’esempio del cosiddetto “modello Portogallo”, noto per aver attratto popolazione e investimenti grazie a forti incentivi fiscali.
La novità si basa sull’attuazione dell'accordo siglato nel 2021 tra lo Stato italiano e la Regione Sicilia, volto a rilanciare il territorio attraverso leve fiscali regionali. L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un nuovo decreto legislativo ha autorizzato l’isola a modulare le imposte locali di propria competenza, come previsto dallo Statuto speciale. La normativa permette, in particolare, l’introduzione di esenzioni, riduzioni e detrazioni su tasse locali quali addizionale regionale IRPEF e IRAP.
La riforma prevede diverse agevolazioni fiscali per chi si trasferisce in Sicilia, come:
Le principali imposte coinvolte riguardano l’addizionale regionale IRPEF, che in Sicilia si attesta a livelli tra i più contenuti in Italia (attualmente 1,23%), e l’IRAP, con aliquote che oscillano tra il 4,82% e il 4,97% a seconda dell’attività.
Imposta | Ordinaria | Prevista riduzione |
Addizionale regionale IRPEF | 1,23% | Fino all’azzeramento |
IRAP | 4,82%-4,97% | Riduzione o esenzione mirata |
Altri tributi locali (IMU, TARI) | Variabile | Esenzioni parziali/temporanee |
I beneficiari delle nuove agevolazioni fiscali in Sicilia sono:
Le imprese e le nuove start-up possono ottenere sgravi fiscali e compensazioni, in un’ottica di sostegno sia alle iniziative locali che a quelle esterne, con la finalità di generare nuova occupazione e rivitalizzare il tessuto economico
Attualmente il provvedimento è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, si attende però la firma del presidente della Repubblica e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Solo dopo questi passaggi si procederà con l’adozione dei decreti attuativi regionali.
Le tempistiche indicative sono così articolate: