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Importo pensione per chi vive in Piemonte, come cambia con la nuova addizionale Irpef 2025 regionale

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
pensione addizionale piemonte

Come cambiano gli importi delle pensioni di chi vive in Piemonte per il calcolo della nuova Irpef locale nel 2025: i chiarimenti e le spiegazioni

L’adeguamento dell’addizionale regionale Irpef in Piemonte porta a variazioni significative nell’importo netto delle pensioni a decorrere dal 2025. L’addizionale regionale rappresenta una quota percentuale che si applica sul reddito complessivo, calcolato al netto degli oneri deducibili. Le scelte in materia fiscale da parte della Regione incidono direttamente sul reddito disponibile dei pensionati residenti, con entità e modalità di prelievo differenziate per scaglioni, secondo il principio di progressività previsto dalla normativa statale.

Struttura dell’addizionale Irpef regionale in Piemonte nel 2025

In base alla legge regionale e alle recenti deliberazioni, nel 2025 la Regione Piemonte applica le seguenti aliquote cumulative per l’addizionale Irpef:

  • Redditi fino a 15.000 euro: 1,62%
  • Oltre 15.000 e fino a 28.000 euro: 2,13%
  • Oltre 28.000 e fino a 50.000 euro: 2,75%
  • Oltre 50.000 euro: 3,33%
Queste aliquote si aggiungono a quelle fissate per l’addizionale comunale, che nel caso del Comune di Torino restano allo 0,8% per la maggior parte dei contribuenti e con un’esenzione fissata a 11.790 euro di imponibile Irpef. Per conoscere gli scaglioni applicati in altri Comuni piemontesi occorre fare riferimento al sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Meccanismo di calcolo e modalità di trattenuta per pensionati

Per i pensionati, l’Istituto Previdenziale (INPS) agisce come sostituto d’imposta, applicando le addizionali direttamente sull’importo lordo della pensione. L’addizionale regionale viene trattenuta in undici rate da gennaio a novembre dell’anno successivo a quello di riferimento, mentre l’addizionale comunale prevede sia acconto che saldo, con modalità ripartite nell’arco dell’anno. Il computo avviene sul reddito imponibile di competenza, rispettando la distinzione tra trattamenti pensionistici soggetti a tassazione e quelli esclusi come l’assegno sociale o le prestazioni erogate per motivi di invalidità civile.

Per i pensionati piemontesi, le trattenute variano sensibilmente in rapporto allo scaglione di reddito nel quale si rientra. Ad esempio, su un lordo annuo di 31.200 euro, la somma prelevata per l’addizionale regionale può raggiungere circa 858 euro, incidendo sulla pensione mensile per oltre 60 euro, in aggiunta al carico Irpef nazionale. Nei casi di redditi superiori ai 28.000 euro, la pressione fiscale risulta più incisiva, come confermato da simulazioni effettuate da INPS e organizzazioni sindacali.

Le detrazioni e le agevolazioni regionali 2025

Per il 2025, sono previste specifiche detrazioni a favore di nuclei familiari numerosi e per la presenza di figli portatori di disabilità. La normativa piemontese conferma una detrazione di 100 euro per ogni figlio oltre il terzo e di 250 euro per ciascun figlio a carico con handicap riconosciuto ai sensi dell’articolo 3 della legge 104/1992 e con età inferiore ai 30 anni, secondo quanto previsto dal nuovo articolo 12 del TUIR. Tali misure rappresentano un importante sostegno economico per le famiglie, contribuendo a moderare l’impatto dell’addizionale regionale in presenza di oneri familiari rilevanti.

Effetti reali sulle pensioni e confronto con le altre regioni

L’incidenza delle addizionali Irpef in Piemonte si manifesta soprattutto a carico dei pensionati con trattamenti di media e alta entità, collocando la regione tra quelle con la pressione fiscale più elevata per questa categoria di contribuenti. Secondo elaborazioni sulle principali città, la somma Irpef (nazionale più regionale e comunale) può ridurre sensibilmente il netto percepito, con differenze legate non solo agli scaglioni regionali, ma anche alle aliquote comunali.

  • Nei Comuni come Torino l’Irpef comunale aggiuntiva assorbe ulteriori 0,8% sul lordo pensionistico, mentre nella maggior parte dei capoluoghi italiani si registrano valori tra lo 0,7% e lo 0,9%.
  • Nel 2025 le regioni con aliquote simili al Piemonte restano Lazio, Liguria, Molise e Toscana per quanto riguarda le fasce medio-alte, mentre la Provincia di Bolzano si distingue per le aliquote più contenute.
Rispetto al passato, alcune regioni hanno operato lievi riduzioni in favore dei redditi compresi tra 0 e 28.000 euro – come il Lazio – mentre altre, tra cui il Piemonte, hanno mantenuto gli incrementi per garantire la tenuta dei bilanci pubblici e finanziare i servizi regionali, inclusi sanità e trasporti.

Esempi pratici e casi particolari

Prendendo il caso di un pensionato piemontese con un imponibile pari a 2.400 euro mensili su tredici mensilità (pari a 31.200 euro annui), la componente di addizionale regionale (2,75%) si affianca all’aliquota comunale e a quella nazionale, determinando una riduzione del netto in corrispondenza di circa 1.500 euro mensili. Il prelievo può arrivare a mille euro l’anno tra tutte le voci Irpef, configurando un impatto tangibile, che risulta ancora più marcato per quanti superano i 50.000 euro di reddito annuo (aliquota regionale al 3,33%).

Per chi percepisce pensioni di importo contenuto, inferiori a 15.000 euro annui, il carico fiscale proporzionale resta più basso, ma il Piemonte si attesta comunque tra le regioni con le addizionali più elevate anche in questa fascia.

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