Come cambiano gli importi delle pensioni di chi vive in Piemonte per il calcolo della nuova Irpef locale nel 2025: i chiarimenti e le spiegazioni
L’adeguamento dell’addizionale regionale Irpef in Piemonte porta a variazioni significative nell’importo netto delle pensioni a decorrere dal 2025. L’addizionale regionale rappresenta una quota percentuale che si applica sul reddito complessivo, calcolato al netto degli oneri deducibili. Le scelte in materia fiscale da parte della Regione incidono direttamente sul reddito disponibile dei pensionati residenti, con entità e modalità di prelievo differenziate per scaglioni, secondo il principio di progressività previsto dalla normativa statale.
In base alla legge regionale e alle recenti deliberazioni, nel 2025 la Regione Piemonte applica le seguenti aliquote cumulative per l’addizionale Irpef:
Per i pensionati, l’Istituto Previdenziale (INPS) agisce come sostituto d’imposta, applicando le addizionali direttamente sull’importo lordo della pensione. L’addizionale regionale viene trattenuta in undici rate da gennaio a novembre dell’anno successivo a quello di riferimento, mentre l’addizionale comunale prevede sia acconto che saldo, con modalità ripartite nell’arco dell’anno. Il computo avviene sul reddito imponibile di competenza, rispettando la distinzione tra trattamenti pensionistici soggetti a tassazione e quelli esclusi come l’assegno sociale o le prestazioni erogate per motivi di invalidità civile.
Per i pensionati piemontesi, le trattenute variano sensibilmente in rapporto allo scaglione di reddito nel quale si rientra. Ad esempio, su un lordo annuo di 31.200 euro, la somma prelevata per l’addizionale regionale può raggiungere circa 858 euro, incidendo sulla pensione mensile per oltre 60 euro, in aggiunta al carico Irpef nazionale. Nei casi di redditi superiori ai 28.000 euro, la pressione fiscale risulta più incisiva, come confermato da simulazioni effettuate da INPS e organizzazioni sindacali.
Per il 2025, sono previste specifiche detrazioni a favore di nuclei familiari numerosi e per la presenza di figli portatori di disabilità. La normativa piemontese conferma una detrazione di 100 euro per ogni figlio oltre il terzo e di 250 euro per ciascun figlio a carico con handicap riconosciuto ai sensi dell’articolo 3 della legge 104/1992 e con età inferiore ai 30 anni, secondo quanto previsto dal nuovo articolo 12 del TUIR. Tali misure rappresentano un importante sostegno economico per le famiglie, contribuendo a moderare l’impatto dell’addizionale regionale in presenza di oneri familiari rilevanti.
L’incidenza delle addizionali Irpef in Piemonte si manifesta soprattutto a carico dei pensionati con trattamenti di media e alta entità, collocando la regione tra quelle con la pressione fiscale più elevata per questa categoria di contribuenti. Secondo elaborazioni sulle principali città, la somma Irpef (nazionale più regionale e comunale) può ridurre sensibilmente il netto percepito, con differenze legate non solo agli scaglioni regionali, ma anche alle aliquote comunali.
Prendendo il caso di un pensionato piemontese con un imponibile pari a 2.400 euro mensili su tredici mensilità (pari a 31.200 euro annui), la componente di addizionale regionale (2,75%) si affianca all’aliquota comunale e a quella nazionale, determinando una riduzione del netto in corrispondenza di circa 1.500 euro mensili. Il prelievo può arrivare a mille euro l’anno tra tutte le voci Irpef, configurando un impatto tangibile, che risulta ancora più marcato per quanti superano i 50.000 euro di reddito annuo (aliquota regionale al 3,33%).
Per chi percepisce pensioni di importo contenuto, inferiori a 15.000 euro annui, il carico fiscale proporzionale resta più basso, ma il Piemonte si attesta comunque tra le regioni con le addizionali più elevate anche in questa fascia.