Nel corso degli anni, il ruolo del medico di base è stato oggetto di aggiornamenti normativi per adeguarlo alle nuove esigenze sanitarie della popolazione.
Il medico di base, conosciuto anche come medico di famiglia o medico di medicina generale, è una figura centrale nel Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta infatti del primo punto di riferimento per i cittadini e svolge un ruolo nella prevenzione, diagnosi e cura delle malattie con assistenza primaria e personalizzata. Approfondiamo in questo articolo:
Il medico di base ha il compito di fornire assistenza sanitaria primaria, prendendosi cura della salute dei pazienti attraverso la prevenzione, la diagnosi e la cura di patologie acute e croniche. Il suo ruolo prevede anche un'attività di educazione sanitaria per promuovere stili di vita sani e a ridurre i fattori di rischio per determinate malattie. Un aspetto del suo lavoro è la gestione delle malattie croniche, che coinvolge soprattutto i pazienti anziani e quelli con patologie multiple. Il medico monitora lo stato di salute di questi pazienti e prescrive terapie adeguate.
L'attività del medico di famiglia comprende anche l'esecuzione di esami di diagnostica di primo livello, tra cui elettrocardiogrammi, monitoraggio della pressione arteriosa e spirometrie. In alcuni casi, può somministrare vaccinazioni o aderire a programmi di screening promossi dalle autorità sanitarie. Un altro compito è la certificazione medico-legale, che include il rilascio di certificati di malattia per i lavoratori, attestati di idoneità per la pratica sportiva e certificazioni per l'invalidità.
Nel rispetto della deontologia medica, il medico di base ha l'obbligo di tutelare la salute del paziente senza prescrizioni inadeguate o potenzialmente dannose. Se ritiene che una determinata terapia o un esame diagnostico non siano necessari o possano comportare rischi, ha il diritto di rifiutarsi di prescriverli
Il nuovo modello organizzativo prevede la creazione di Aggregazioni Funzionali Territoriali che potenziano la collaborazione tra i medici di famiglia e altri professionisti sanitari, come infermieri e specialisti.
Un altro elemento della riforma riguarda la remunerazione dei medici di base, che è ora strutturata su due livelli. Una parte del compenso è calcolata in base al numero di pazienti assistiti mentre un'altra quota è legata al raggiungimento di obiettivi di salute pubblica, come la promozione della prevenzione e la riduzione delle ospedalizzazioni evitabili.
Un altro cambiamento riguarda la formazione continua dei medici di medicina generale, diventata un requisito per garantire l'aggiornamento professionale. I nuovi percorsi formativi prevedono periodi di tirocinio integrati tra ospedali e ambulatori territoriali per favorire un'interazione più stretta tra la medicina di base e le altre strutture sanitarie.
L'introduzione della telemedicina è un'altra innovazione impattante. Sempre più medici di famiglia stanno adottando strumenti digitali per gestire visite a distanza, monitorare i pazienti cronici e fornire consulenze rapide senza la necessità di accessi fisici in ambulatorio. Questo modello riduce i tempi di attesa e ottimizza le risorse del sistema sanitario.