Quali sono i casi e le situazioni in cui il ricalcolo contributivo della pensione permette di aumentare l’importo finale: i chiarimenti e gli esempi
Come fare ad aumentare l'importo della pensione con il ricalcolo contributivo? Il ricalcolo contributivo della pensione implica la determinazione dell’importo finale unicamente con il sistema contributivo puro, vale a dire basato esclusivamente sui contributi versati dai lavoratori, e si applica generalmente a coloro che hanno iniziato ad effettuare i versamenti dal primo gennaio 1996.
Ci sono, però, dei casi in cui tale metodo si può applicare anche a chi calcola la pensione con sistema misto, cioè una quota con il sistema retributivo fino al 31 dicembre 1995 e una quota con il sistema il contributivo, per chi ha iniziato a versare contributi dal primo gennaio 1996.
Ciò significa che spesso il calcolo contributivo implica trattamenti pensionistici finali più bassi.
Ma ci sono anche casi in cui il ricalcolo contributivo permette di aumentare la pensione finale di alcuni soggetti.
Può aumentare, per esempio, la pensione di un lavoratore che presenta anni di vuoti contributivi o che ha percepito un reddito negli ultimi anni della carriera lavorativa più basso rispetto a quello degli anni precedenti.
Per fare qualche esempio pratico di come il calcolo contributivo può aumentare le pensioni finali, prendiamo il caso di un lavoratore che ha visto il suo reddito ridursi di molto a fine carriera.
Considerando una prima iscrizione all’Inps e poi alla gestione Inps commercianti, calcolando la pensione con il sistema contributivo, risulterebbe pari a 3.550,36 euro mensili lordi.
Applicando, invece, il calcolo misto, la quota di pensione mensile di competenza Inps risulterebbe pari a 3.501 euro mensili, circa 50 euro al mese in meno.
Ipotizzando poi una forte riduzione degli imponibili previdenziali dal 2024 e prevedendo successivi versamenti contributivi relativamente bassi, con il ricalcolo contributivo, la pensione risulterebbe pari a 2.531,60 euro lordi al mese, mentre con il calcolo misto sarebbe di 2.426,29 euro, ben 105,31 euro al mese in meno.
Un altro esempio di quando il ricalcolo contributivo può aumentare l’importo della pensione finale è quello in cui emerge un vuoto contributivo per il lavoratore.
Se prendiamo il caso di un ex dipendente, poi iscritto alla gestione Inps commercianti, con un vuoto contributivo dal 1987 al 1997, periodo in cui cioè non ha versato contributi, con il ricalcolo contributivo, la pensione di competenza teoricamente maturata sarebbe di 1.702,33 euro lordi al mese, mentre con il calcolo misto sarebbe di 1.689,96 euro al mese.