Come fare ad avere fino a 2mila di rimborso per il pagamento del mutuo di casa: le norme in vigore e i chiarimenti delle Entrate
Cosa si deve fare per ottenere il fringe benefit di 1000 o 2000 euro per il mutuo di casa? Ancora per quest’anno 2025 (e fino al prossimo 2027 secondo quanto stabilito) i fringe benefit per i lavoratori dipendenti sono fissati a mille euro che salgono a 2mila per chi ha figli a carico, compresi quelli nati fuori dal matrimonio e riconosciuti, i figli adottivi o affidati.
E’ stata, dunque, confermata la maggiore soglia di esenzione da imposte e contributi del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, pari a 258,23 euro (ma aumentata fino a 2mila euro, che rappresenta il valore massimo di esclusione dal reddito di lavoro dipendente.
La normativa ha incluso tra i fringe benefit per i lavoratori anche le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di luce, acqua e gas, delle spese per l’affitto della prima casa e di quelle per gli interessi passivi sul mutuo della prima casa.
Si tratta di servizi che possono, però, essere riconosciuti a discrezione dai datori di lavoro ai propri dipendenti e che non sono, dunque, obbligatori.
I fringe benefit vengono generalmente riconosciuti ai dipendenti per pagare i buoni pasto, o i buoni carburante, o le visite mediche, o gli abbonamenti ai trasporti locali, o anche con le auto aziendali, i pc e i computer aziendali, e da due anni vengono erogati anche per il pagamento delle bollette di gas, luce e acqua.
Il contributo è stato esteso anche per aiutare a sostenere i costi per la casa, da quelli per l’affitto a quelli per il mutuo. In questo caso, il beneficio vale solo per le prime case adibite ad abitazioni principali.
Il beneficio si può ottenere tramite rimborso che, a sua volta può avvenire o tramite pagamento diretto alla banca degli interessi passivi del mutuo ipotecario contratto per l’abitazione principale; o con rimborso al lavoratore delle somme già pagate per gli interessi passivi del mutuo.
L’Agenzia delle Entrate con la sua recente circolare ha chiarito che il rimborso spetta anche se il contratto di mutuo è intestato al coniuge o a un familiare, a condizione che comunque l’immobile risulti la residenza principale del dipendente.
Per ottenere il rimborso, il lavoratore deve rilasciare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà dove attesta che le somme percepite non sono già state oggetto di richiesta di rimborso presso altri datori di lavoro.
Precisiamo che il fringe benefit che permette di ricevere il rimborso totale o parziale degli interessi passivi del mutuo non è cumulabile con altre agevolazioni, per cui, per esempio, non si possono portare in detrazione gli stessi dalla dichiarazione dei redditi.