Anche l’assegno di mantenimento per i figli č soggetto a rivalutazione nel 2025: ecco di quanto aumenta per tutti
Di quanto aumenta l'assegno di mantenimento per i figli nel 2025 per effetto della rivalutazione ufficiale? La normativa vigente prevede l'adeguamento annuale del contributo economico per i figli che, analogamente a pensioni e altre prestazioni assistenziali come l'assegno unico universale, viene aggiornato ogni anno secondo specifici parametri di rivalutazione.
La rivalutazione del contributo di mantenimento avviene, secondo le disposizioni legislative, per adeguare la somma dovuta al costo effettivo della vita, in base all'andamento dei prezzi al consumo, che possono subire incrementi o decrementi, garantendo così una tutela economica adeguata per i beneficiari, principalmente i figli.
Secondo quanto stabilito dalla normativa italiana, il contributo economico per il sostentamento dei figli viene rivalutato automaticamente con cadenza annuale, con un meccanismo simile a quello applicato per i trattamenti pensionistici. La rivalutazione si basa sull'indice dei prezzi al consumo FOI (Famiglie di Operai e Impiegati) pubblicato mensilmente dall'ISTAT e riportato in Gazzetta Ufficiale il mese successivo a quello di riferimento.
A differenza di altre prestazioni economiche, come le pensioni che vengono adeguate a gennaio di ogni anno, la rivalutazione dell'assegno di mantenimento per i figli avviene nell'anniversario del mese in cui è stata emessa la sentenza che lo ha stabilito. Questo dettaglio procedurale è fondamentale per calcolare correttamente l'adeguamento dell'importo.
Per procedere alla rivalutazione annuale del contributo di mantenimento, è necessario applicare all'importo mensile stabilito dal giudice la percentuale FOI riferita al mese indicato nella sentenza per il pagamento dell'assegno.
Ad esempio, se una sentenza di separazione o divorzio emessa a settembre 2024 prevede che un genitore debba corrispondere ai figli un assegno di mantenimento di 400 euro mensili, a settembre 2025 si dovrà rivalutare l'importo sulla base dell'indice FOI. L'importo fissato dal tribunale resta quindi invariato solo per il primo anno, mentre subirà un incremento a partire dal secondo anno di pagamento per effetto della rivalutazione annuale.
Per il 2025, la rivalutazione ufficiale dell'assegno di mantenimento per i figli avverrà con un indice (provvisorio) del 5,4% in più rispetto all'anno precedente. Questo parametro consente di calcolare con precisione l'incremento dell'importo che il genitore non collocatario dovrà versare.
Ecco alcuni esempi concreti di come verranno rivalutati gli importi degli assegni di mantenimento nel 2025:
La rivalutazione dell'assegno di mantenimento non è facoltativa ma rappresenta un obbligo giuridico stabilito dall'articolo 155 del Codice Civile. Questo meccanismo di adeguamento automatico è stato concepito per garantire che il contributo economico destinato ai figli mantenga il suo potere d'acquisto nel tempo, proteggendolo dagli effetti dell'inflazione.
In caso di mancata applicazione della rivalutazione da parte del genitore obbligato, il genitore affidatario può richiedere gli arretrati e, se necessario, rivolgersi al giudice per far rispettare questo diritto. La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha ripetutamente confermato l'importanza di questo adeguamento per tutelare l'interesse dei minori.
Per calcolare con precisione la rivalutazione dell'assegno di mantenimento, è necessario consultare l'indice FOI pubblicato dall'ISTAT. Questo dato può essere verificato sul sito ufficiale dell'ISTAT o sulla Gazzetta Ufficiale.
È consigliabile conservare sempre la documentazione relativa ai calcoli effettuati per la rivalutazione, comprendente:
Esistono situazioni in cui il meccanismo standard di rivalutazione dell'assegno di mantenimento può essere modificato o sospeso:
In un contesto economico caratterizzato da aumenti generalizzati dei prezzi dei beni di consumo e dei servizi essenziali, la rivalutazione automatica dell'assegno di mantenimento costituisce un meccanismo di protezione fondamentale per garantire che le risorse destinate al sostentamento dei figli non perdano valore nel tempo.