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Come fare ricorso e annullare la multa di un autovelox non omologato. A chi rivolgersi, procedura, tempi, costi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Autovelox non omologato, come fare ricor

La Corte di Cassazione ha annullato una multa per eccesso di velocità captata da un autovelox non regolarmente omologato, suscitando interesse e possibile sollievo per molti automobilisti.

La sentenza della Cassazione numero 10505, che ha annullato una multa per eccesso di velocità rilevata da un autovelox non omologato, invia onde di shock alle finanze di migliaia di Comuni italiani e potrebbe portare gioia a numerosi automobilisti. Il caso riguardava un conducente di Treviso, multato ingiustamente, aprendo così una possibile serie di contestazioni simili in tutto il paese.

  • Autovelox non omologato, come fare ricorso
  • Tempi e costi per fare ricorso per autovelox non omologato

Autovelox non omologato, come fare ricorso

La Corte di Cassazione ha annullato una multa per eccesso di velocità captata da un autovelox non regolarmente omologato, suscitando interesse e possibile sollievo per molti automobilisti. L'episodio riguarda un conducente di Treviso sanzionato da uno strumento non conforme agli standard richiesti. Questo verdetto solleva potenziali dubbi sulla validità di molte altre sanzioni simili, aprendo la porta a contestazioni in diverse città italiane.

Non bisogna perdere di vista la distinzione tra approvazione e omologazione degli strumenti di misurazione, come sottolineato dalla Cassazione. L'omologazione comporta una serie di verifiche che conferiscono l'autorità di funzionamento a questi dispositivi, mentre l'approvazione non segue il medesimo rigore.

Il secondo passo per chi si trova in una situazione simile consiste nel richiedere l'accesso agli atti al Comune per verificare le specifiche dell'autovelox incriminato. La decisione della Cassazione non equivale a un annullamento automatico delle multe né a un invito a ignorare i limiti di velocità, vista la persistente preoccupazione per la sicurezza stradale.

La sentenza implica una riflessione più ampia sull'uso degli autovelox, spesso criticato per essere uno strumento più repressivo che preventivo, volto a incrementare le entrate dei comuni piuttosto che a migliorare la sicurezza stradale. Questo dibattito si incrocia con l'interpretazione fornita dal Ministero dei Trasporti, che in passato ha trattato i termini omologazione e approvazione come intercambiabili, un punto di vista ora messo in discussione.

Questa vicenda non solo incide sugli automobilisti coinvolti ma solleva questioni più vaste sulla trasparenza e sull'efficacia delle normative che regolano il traffico e la sicurezza stradale in Italia.

Tempi e costi per fare ricorso per autovelox non omologato

Contestare una multa da autovelox non omologato non richiede il pagamento anticipato della marca da bollo, ma porta con sé il rischio di raddoppio della sanzione in caso di perdita del ricorso. Se la contestazione risulta vittoriosa, il Comune è tenuto a coprire le spese legali e il rimborso delle marche da bollo.

Nonostante la procedura di ricorso sia esente da costi iniziali, il mancato pagamento della multa non elimina automaticamente il problema. Infatti, ignorare la sanzione può portare a penalità aggiuntive. Presentare un ricorso è una prassi necessaria per far valere i propri diritti, ma deve essere effettuato entro limiti temporali specifici: 60 giorni dalla notifica della multa per presentare documenti al Prefetto, e solo 30 giorni se si sceglie di rivolgersi al giudice di pace.

Davanti al giudice di pace, è possibile richiedere ulteriori accertamenti tecnici che potrebbero rivelare non solo la mancanza di omologazione, ma anche eventuali difetti del dispositivo. In questo contesto, è obbligatorio il pagamento della marca da bollo.

Il Codice della strada, riconoscendo la possibilità di errori minimi nella misurazione della velocità da parte degli autovelox, stabilisce margini di tolleranza: 5 km/h per velocità inferiori ai 100 km/h e 5% per quelle superiori, con un arrotondamento al ribasso per i decimali oltre alla tolleranza già prevista. Queste misure di sicurezza sono volte a garantire equità nel trattamento delle infrazioni di velocità, mitigando il rischio di sanzioni ingiuste.

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