Le nuove sanzioni si applicheranno solo alle violazioni commesse dal primo settembre mentre per le infrazioni antecedenti continueranno a valere le vecchie sanzioni.
Il primo settembre entrano in vigore le nuove disposizioni in materia di sanzioni tributarie introdotte dal decreto legislativo 87 del 2024. Le modifiche riguardano vari aspetti del sistema sanzionatorio, con interventi in caso di omessi versamenti, mancata presentazione della dichiarazione dei redditi e nel contesto del ravvedimento operoso. Entriamo nei dettagli ufficiali:
Il decreto introduce un'altra forma di depenalizzazione per quelle violazioni fiscali che possono essere considerate involontarie ossia derivanti da interpretazioni normative difformi rispetto a quelle fornite dall'Agenzia delle entrate. La legge prevede che non ci sia sanzione se la violazione è dovuta a obiettive condizioni di incertezza sulla normativa tributaria. Solo dopo la pubblicazione di un documento di prassi, come una circolare, che chiarisce l'interpretazione corretta, il comportamento del contribuente può essere considerato scorretto.
Le nuove sanzioni si applicheranno solo alle violazioni commesse dal primo settembre in poi. Per le infrazioni precedenti, continueranno ad applicarsi le vecchie tariffe sanzionatorie, generalmente meno favorevoli. Questo periodo di transizione, che durerà circa cinque anni, segna una fase di adattamento sia per i contribuenti che per l’amministrazione fiscale.
Infine si conclude la tregua estiva dell'Agenzia delle entrate, durante la quale si era interrotto l’invio di comunicazioni e cartelle.
Dal primo settembre i contribuenti avranno dunque 60 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione fiscale dopo la pubblicazione di un documento ufficiale da parte dell’Agenzia delle entrate. Questo periodo di tolleranza è una delle principali novità introdotte con il decreto legislativo 87 del 2024, che applica la delega fiscale stabilita dalla legge 111 del 2023.
Il decreto porta anche una rimodulazione delle sanzioni tributarie che diventeranno più leggere per chi commette violazioni a partire da settembre. In particolare, si introduce uno scudo anti-sanzioni che permette di ridurre o addirittura annullare le multe per i contribuenti che si allineano rapidamente alle indicazioni delle circolari dell'Agenzia delle entrate, presentando una dichiarazione integrativa e versando l’imposta dovuta entro sessanta giorni dalla pubblicazione del documento.
Tra le modifiche più rilevanti, le sanzioni amministrative saranno ridotte, passando da un quinto a un terzo. Per esempio, la multa per la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi, dell'Irap o del sostituto d'imposta sarà fissata al 120% dell'imposta dovuta, contro il range attuale che varia dal 120% al 240%. Per quanto riguarda la dichiarazione infedele, la sanzione scenderà dal 90-180% attuale al 70%.
Nonostante il taglio delle sanzioni, che ridurrà complessivamente le entrate fiscali derivanti da queste multe di circa il 10%, si prevede che questo cambiamento possa incentivare una maggiore adesione alle verifiche fiscali, grazie a multe più proporzionate.
Per quanti riguarda i commercianti, per l'omessa o tardiva trasmissione dei corrispettivi giornalieri, la sanzione massima sarà limitata a 1.000 euro, mentre per la mancata comunicazione delle minusvalenze la sanzione massima scenderà a 30.000 euro dai precedenti 50.000.