Se il volo subisce un ritardo prolungato, il passeggero ha diritto a un risarcimento economico in base alla normativa europea.
Il risarcimento per un volo aereo in ritardo è regolato dal Regolamento europeo che stabilisce i diritti dei passeggeri in caso di ritardo, cancellazione o overbooking. Gli indennizzi variano in base alla lunghezza della tratta e alla durata del ritardo all'arrivo. Vediamo nel dettaglio la tabella degli importi e come si calcolano le ore di ritardo, con esempi pratici:
La compagnia aerea non è tenuta a risarcire in caso di circostanze eccezionali come condizioni meteorologiche avverse, instabilità politica, o scioperi che non siano direttamente legati alla compagnia stessa. Per richiedere il risarcimento bisogna inviare una richiesta formale alla compagnia aerea. In caso di rifiuto, rivolgersi a un'autorità competente o a servizi specializzati in risarcimenti aerei.
Il calcolo del ritardo si basa sul momento in cui l’aereo arriva alla destinazione finale, ossia quando si aprono le porte e i passeggeri possono sbarcare. È questo l’orario che determina l’eventuale diritto all’indennizzo.
Immaginiamo di avere un volo da Milano a Roma, che copre circa 600 chilometri. Se si arriva a destinazione con un ritardo di 3 ore e 15 minuti, si ha diritto a un risarcimento di 250 euro. Per un volo da Parigi a New York, che copre circa 5.850 chilometri, un ritardo di 4 ore e 30 minuti si ha invece diritto a un risarcimento di 600 euro.
In ogni caso, se il ritardo è inferiore a 3 ore, come potrebbe accadere su un volo da Madrid a Londra con un ritardo di 2 ore e 50 minuti, non si ha diritto ad alcun risarcimento.
Le compagnie aeree, come abbiamo anticipato, non sono tenute a risarcire in situazioni eccezionali, come condizioni meteorologiche avverse o scioperi non direttamente legati alla compagnia. In questi casi, devono dimostrare che il ritardo era inevitabile, nonostante tutte le misure preventive adottate. Per ottenere il risarcimento, è necessario: