Il concordato preventivo biennale è un'opportunità per regolarizzare la propria posizione fiscale e ridurre il rischio di controlli per gli anni precedenti.
Il concordato preventivo biennale permette ai titolari di partita Iva di concordare anticipatamente con l'Agenzia delle entrate il reddito imponibile per due anni e ottenere la riduzione del rischio di controlli fiscali così come di sanare irregolarità del passato.
Questa forma di concordato mira a garantire una maggiore stabilità per i contribuenti e offre anche l'opportunità di sanare eventuali debiti tributari relativi agli anni precedenti con un regime di tassazione agevolato. Il concordato preventivo biennale è in pratica una sanatoria fiscale applicabile a un ampio spettro di soggetti, principalmente autonomi e piccole imprese, ed è parte di una serie di misure volte ad aumentare la compliance fiscale. Ecco cosa c'è da sapere:
Per poter accedere al concordato preventivo biennale, i contribuenti devono soddisfare una serie di requisiti. Prima di tutto, il concordato è riservato ai titolari di partita Iva che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità o che operano nel regime forfettario. I contribuenti devono essere in regola con il fisco ovvero non devono avere debiti tributari superiori a 5.000 euro per imposte o contributi previdenziali accertati in via definitiva, a meno che tali debiti non siano già stati rateizzati o sospesi. Dopodiché non devono esserci violazioni fiscali né condanne per reati tributari.
Sono esclusi dall'accesso al concordato coloro che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi per uno dei tre anni d'imposta precedenti, nonostante l'obbligo di farlo, e coloro che sono stati condannati per reati fiscali negli ultimi tre periodi d'imposta antecedenti al biennio di applicazione del concordato.
Il concordato preventivo biennale si applica ai redditi relativi agli anni 2024 e 2025, ma prevede una sanatoria che copre gli anni d'imposta precedenti, nello specifico il periodo 2018-2022, con particolare attenzione agli anni 2020-2021. Questo periodo è di particolare interesse per il Fisco, che ha concesso una riduzione delle imposte dovute del 30%.
Il calcolo della base imponibile per la sanatoria si basa sulla differenza tra il reddito dichiarato dal contribuente e il reddito che avrebbe dovuto essere dichiarato, in funzione del proprio ISA. A seconda del punteggio, il contribuente può usufruire di un'aliquota d’imposta sostitutiva variabile tra il 10% e il 15%.
Contribuenti con un punteggio ISA più alto (superiore a 8) pagheranno aliquote ridotte, mentre chi ha un punteggio più basso dovrà affrontare aliquote più elevate. Ad esempio, chi ha un punteggio ISA pari a 10 pagherà un'aliquota del 5%, mentre chi ha un punteggio inferiore a 6 dovrà pagare un'aliquota del 15%.
La procedura per aderire al concordato preventivo prevede la presentazione di una proposta di concordato entro il 31 ottobre 2024, insieme alla dichiarazione dei redditi. La proposta deve indicare il reddito che si intende concordare per il biennio successivo (2024-2025) ed essere accettata dall'Agenzia delle entrate. L'attrazione di questa misura è la possibilità di evitare controlli fiscali per gli anni precedenti (2018-2022), a condizione che il contribuente si impegni a versare un’imposta sostitutiva sull’incremento di reddito concordato.
Il concordato preventivo biennale consente ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale anche in relazione a eventuali cartelle esattoriali e multe pregresse, purché i debiti siano correlati a dichiarazioni dei redditi non corrette. In pratica, aderendo al concordato, il contribuente può sanare le pendenze fiscali e evitare ulteriori sanzioni o azioni di recupero da parte dell'Agenzia delle Entrate.
I contribuenti che aderiscono al concordato dovranno pagare un'imposta sostitutiva sul reddito concordato per il biennio. Il pagamento dell'imposta può essere effettuato in un'unica soluzione entro il 31 marzo 2025 o in 24 rate mensili. I pagamenti vanno effettuati con regolarità poiché il mancato pagamento comporta la decadenza dal concordato, con conseguente riattivazione del rischio di controlli fiscali e sanzioni.
L’adesione al concordato preventivo biennale è una soluzione per quei contribuenti che desiderano regolarizzare la propria posizione fiscale e ridurre il rischio di controlli, ma richiede una pianificazione e il rispetto di scadenze e pagamenti, pena la perdita dei benefici fiscali associati.