Gli assegni familiari rappresentano una prestazione economica erogata dall'INPS a sostegno di nuclei familiari specifici. Nonostante l'introduzione dell'assegno unico per figli che ha sostituito molte misure precedenti, incluse le detrazioni in busta paga per figli a carico, esistono ancora categorie di persone che possono richiedere e beneficiare degli assegni familiari.
Questi contributi economici vengono concessi a determinate categorie di lavoratori, titolari di pensioni e prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente, oltre ai lavoratori assistiti dall'assicurazione contro la tubercolosi.
Vediamo nel dettaglio le informazioni fornite dall'INPS relative agli assegni familiari ancora in vigore.
Chi può ricevere gli assegni familiari, categorie beneficiarie
Come chiarito dall'INPS, possono ancora ricevere gli assegni familiari specifiche categorie di persone, come:
- Lavoratori dipendenti del settore privato
- Lavoratori dipendenti agricoli
- Lavoratori dipendenti di ditte cessate o fallite
- Titolari di prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente
- Lavoratori in altre situazioni di pagamento diretto (ad esempio: lavoratori in aspettativa sindacale, marittimi sbarcati per infortunio)
In particolare, per avere diritto agli assegni familiari, i lavoratori devono appartenere a nuclei familiari che rientrano in una delle seguenti tipologie:
- Nuclei familiari senza figli con un coniuge inabile
- Nuclei familiari senza figli e senza componenti inabili
- Nuclei familiari con entrambi i coniugi e senza figli, ma con almeno un fratello o una sorella
- Nuclei familiari composti solo da maggiorenni inabili al lavoro diversi dai figli
- Nuclei familiari senza figli e con un fratello o una sorella inabile
- Nuclei monoparentali di cui il richiedente è inabile, senza figli e con almeno un fratello, una sorella o un nipote
- Nuclei familiari monoparentali senza figli e senza componenti inabili
È importante sottolineare che, con l'introduzione dell'Assegno unico e universale, a partire dal 1° marzo 2025 non si possono più richiedere gli assegni familiari se nel nucleo è presente almeno un figlio di età inferiore ai 21 anni o un figlio con disabilità a carico (senza limiti di età), per i quali si ha diritto all'Assegno unico.
Importo degli assegni familiari e come calcolarli
Gli assegni familiari vengono erogati dall'INPS e spettano per ogni familiare vivente a carico. L'importo non è fisso ma varia in base a diverse condizioni:
- La tipologia del nucleo familiare
- Il numero dei componenti
- Il reddito complessivo del nucleo familiare
L'assegno viene concesso in importi decrescenti per scaglioni crescenti di reddito e si interrompe al raggiungimento di determinati limiti reddituali, diversi per ciascuna tipologia familiare. Sono previsti importi e fasce reddituali più favorevoli per situazioni particolari, come i nuclei monoparentali o quelli con componenti inabili.
Per il calcolo dell'importo, l'INPS prende in considerazione i redditi del nucleo familiare assoggettabili all'IRPEF, al lordo di:
- Detrazioni d'imposta
- Oneri deducibili
- Ritenute erariali
Vanno inoltre indicati i redditi esenti da imposta o soggetti alla ritenuta alla fonte a titolo di imposta o imposta sostitutiva, ma solo se superiori complessivamente a 1.032,91 euro.
Il reddito di riferimento è quello prodotto nell'anno solare precedente il 1° luglio di ogni anno, con validità fino al 30 giugno dell'anno successivo. Pertanto, se la richiesta riguarda periodi compresi nel primo semestre (da gennaio a giugno), i redditi da dichiarare sono quelli conseguiti due anni prima. Se invece i periodi sono compresi nel secondo semestre (da luglio a dicembre), i redditi da dichiarare sono quelli dell'anno precedente.
Un requisito fondamentale è che il reddito complessivo del nucleo familiare deve essere composto, per almeno il 70%, da reddito derivante da lavoro dipendente e assimilato.
Come presentare domanda per gli assegni familiari
Per ricevere gli assegni familiari è necessario presentare una domanda specifica. La richiesta deve essere rinnovata ogni anno e qualsiasi variazione nel reddito o nella composizione del nucleo familiare deve essere comunicata entro 30 giorni.
La domanda può essere presentata dal lavoratore direttamente all'INPS in via telematica, attraverso una delle seguenti modalità:
- Accedendo al sito dell'INPS e utilizzando l'apposito servizio online dedicato
- Rivolgendosi ai CAF (Centri di Assistenza Fiscale)
- Contattando il Contact Center INPS al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure al numero 06 164 164 (da rete mobile)
- Tramite gli enti di patronato e gli intermediari dell'Istituto, utilizzando i servizi telematici offerti dagli stessi
La domanda può essere presentata entro il limite prescrizionale dei cinque anni, consentendo quindi di recuperare anche eventuali arretrati.
Documentazione necessaria per la domanda
Per presentare correttamente la domanda per gli assegni familiari, è necessario allegare la seguente documentazione:
- Documento d'identità di tutti i componenti del nucleo familiare
- Certificato di stato di famiglia del dichiarante o relativa autocertificazione
- Codice fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare
- Eventuale carta di soggiorno e/o permesso di soggiorno di tutti i componenti del nucleo familiare (per cittadini stranieri)
- Dichiarazione dei redditi o Certificazione Unica di tutti i componenti del nucleo familiare
- Copia del certificato di morte, nel caso di coniuge deceduto
- Dati del datore di lavoro
Differenza tra assegni familiari e assegno unico universale
È importante comprendere la distinzione tra gli assegni familiari tradizionali e l'Assegno unico universale introdotto recentemente. L'Assegno unico e universale, istituito dal decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230, è un beneficio economico attribuito mensilmente ai nuclei familiari per ogni figlio a carico, fino al compimento dei 21 anni (senza limiti d'età per i figli disabili).
Dal 1° marzo 2025, con l'introduzione dell'Assegno unico figli, gli assegni familiari non vengono più riconosciuti per i nuclei con figli, ma restano in vigore esclusivamente per le categorie descritte precedentemente, ovvero nuclei senza figli o con particolari composizioni familiari.
L'Assegno unico ha quindi sostituito diverse misure precedenti:
- Le detrazioni fiscali per figli a carico fino a 21 anni
- L'assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori
- Gli assegni familiari ai nuclei con figli
- Il bonus bebè
- Il premio alla nascita (bonus mamma domani)
Casi particolari e situazioni speciali
In alcuni casi specifici, per l'inclusione di determinati familiari nel nucleo o per l'applicazione di maggiorazioni particolari, potrebbe essere necessaria un'autorizzazione ANF da parte dell'INPS. Questo può verificarsi, ad esempio, per:
- L'inclusione di fratelli, sorelle e nipoti del richiedente orfani di entrambi i genitori e non aventi diritto a pensione per i superstiti
- L'inclusione di familiari maggiorenni con inabilità assoluta e permanente a proficuo lavoro (se non sono in possesso di documenti attestanti l'inabilità al 100%). In questo caso, l'autorizzazione può essere rilasciata esclusivamente per soggetti diversi dai figli
Per i richiedenti extracomunitari, è possibile includere nel proprio nucleo i familiari che:
- Risiedono in Italia
- Non risiedono in Italia, se lo Stato di provenienza del richiedente ha stipulato una convenzione internazionale con l'Italia per gli ANF o se è un Paese UE
- Risiedono in un Paese terzo, se il richiedente è titolare di permesso di soggiorno di lungo periodo o di permesso unico di soggiorno
Compatibilità con altre prestazioni e agevolazioni
Gli assegni familiari sono compatibili con altre prestazioni sociali erogate a favore delle famiglie a livello locale o regionale. Inoltre, in presenza di tutti i requisiti di legge, possono spettare anche a specifiche categorie di lavoratori autonomi come:
- Coltivatori diretti
- Coloni
- Mezzadri
- Titolari di pensione da lavoro autonomo
Per questi soggetti, la normativa prevede condizioni particolari che devono essere verificate caso per caso presso gli uffici INPS o i patronati.
Rivalutazione degli importi e aggiornamenti
Gli importi degli assegni familiari vengono periodicamente rivalutati dall'INPS per adeguarli al costo della vita. L'istituto pubblica ogni anno apposite tabelle con i nuovi importi assegni unici figli per le diverse fasce Isee aggiornati, che hanno validità dal 1° luglio fino al 30 giugno dell'anno successivo.
Le tabelle aggiornate tengono conto delle diverse tipologie di nuclei familiari e delle rispettive soglie di reddito, garantendo così che il sostegno economico rimanga adeguato alle reali necessità delle famiglie italiane.
Per rimanere sempre informati sugli aggiornamenti relativi agli assegni familiari e alle altre prestazioni a sostegno del reddito, è consigliabile consultare periodicamente il sito ufficiale dell'INPS o rivolgersi ai patronati e ai CAF autorizzati. È importante ricordare che esistono anche aiuti per le famiglie senza reddito con o senza figli che possono integrare il sostegno economico già fornito dagli assegni familiari o dall'assegno unico.
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