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Come guadagnare davvero di più e migliorare la propria vita e posizione sociale? Il rapporto della Fondazione Migrantes

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Rapporto della Fondazione Migrantes

La crescente emigrazione italiana è un segnale chiaro delle difficoltà interne, ma anche del desiderio dei cittadini di migliorare la propria condizione.

La mobilità sociale in Italia, ovvero la possibilità di migliorare la propria posizione socioeconomica, è sempre più in crisi. Il Rapporto Italiani nel Mondo 2024 della Fondazione Migrantes mette in evidenza una realtà preoccupante: per molti italiani, soprattutto giovani, l'unico ascensore sociale ancora funzionante è l’emigrazione verso l’estero.

Questa scelta, un tempo motivata dalla ricerca di nuove esperienze e opportunità, si è trasformata negli ultimi anni in una necessità per coloro che aspirano a una migliore qualità di vita e a una crescita professionale:

  • Cosa rivela il rapporto della Fondazione Migrantes
  • Le conseguenze per il sistema economico e sociale italiano

Cosa rivela il rapporto della Fondazione Migrantes

In Italia, l’ascensore sociale risulta bloccato da una serie di fattori strutturali che rendono difficoltosa la possibilità di migliorare la propria posizione economica e sociale. Rispetto ad altri Paesi europei, l'Italia mostra infatti una maggiore rigidità nelle opportunità di avanzamento, con profonde disparità basate su fattori socioeconomici, territoriali ed educativi.

Secondo i dati della Fondazione Migrantes, il blocco della mobilità sociale si riflette in una migrazione costante e in aumento: nel 2024, il numero degli italiani residenti all’estero è cresciuto dell'11,8% rispetto al 2020, con circa 652.000 italiani che hanno lasciato il Paese negli ultimi quattro anni.

Sono diverse sono le ragioni alla base della stagnazione della mobilità sociale in Italia. Nonostante un aumento del livello di istruzione generale, l'Italia presenta un sistema scolastico che fatica a compensare le disparità di partenza. La qualità dell’istruzione varia tra le diverse aree geografiche, penalizzando in particolare le regioni meridionali e le famiglie con minori risorse economiche.

Il lavoro in Italia è caratterizzato da elevata precarietà, basse retribuzioni e limitate possibilità di carriera. Per molti giovani, anche laureati, l'accesso a posizioni lavorative stabili e ben remunerate è difficile, e spesso richiede anni di contratti a termine o stage poco retribuiti. Questo contesto ostacola la possibilità di accumulare ricchezza e progredire socialmente e rende sempre meno attrattiva la permanenza nel Paese.

L'Italia è segnata da marcate differenze regionali che incidono sulle opportunità di crescita economica. Le regioni del Sud, in particolare, soffrono di una carenza di infrastrutture, investimenti e servizi che ne limitano le potenzialità economiche. I giovani del Mezzogiorno sono spesso costretti a trasferirsi nelle regioni del Nord o all’estero per trovare opportunità di lavoro adeguate.

Alla luce di queste difficoltà, emigrare è diventata una scelta quasi obbligata per chi desidera migliorare la propria condizione. Il rapporto della Fondazione Migrantes evidenzia che sempre più italiani guardano all’estero come a un nuovo ascensore sociale, uno strumento attraverso cui ottenere migliori condizioni di lavoro, salari più alti e una qualità della vita superiore.

Per molti giovani, trasferirsi in Paesi come Germania, Regno Unito, Stati Uniti o altri Stati dell'Unione europea è una possibilità di avanzare socialmente. Gli italiani all'estero trovano spesso un mercato del lavoro più dinamico, dove le competenze vengono valorizzate e le possibilità di carriera sono più ampie. Questo fenomeno si traduce in una costante fuga di cervelli e di talenti, con una perdita significativa per il sistema produttivo italiano.

Le conseguenze per il sistema economico e sociale italiano

L'aumento dell'emigrazione ha ripercussioni dirette e indirette sull'economia italiana. La cosiddetta fuga di cervelli sottrae al Paese risorse umane qualificate, su cui lo Stato ha investito in termini di istruzione e formazione. La perdita di giovani talenti limita l'innovazione e la competitività del sistema produttivo italiano e contribuisce a una crescita economica più lenta rispetto ad altri Paesi europei.

Sul piano sociale, il fenomeno dell'emigrazione rappresenta un impoverimento del tessuto familiare e comunitario. Le famiglie vedono i propri membri allontanarsi, spesso senza prospettive di ritorno, il che può generare un senso di perdita e di sfiducia nelle possibilità offerte dal Paese. Il fenomeno dell'emigrazione porta inoltre a un invecchiamento della popolazione, con un aumento del carico sociale e pensionistico.

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