Il rinvio del collocamento delle azioni di Poste Italiane a novembre permette di capitalizzare sui risultati finanziari positivi e sulle condizioni di mercato favorevoli.
Il collocamento di una quota del 14% delle azioni di Poste Italiane da parte del Ministero dell’Economia, inizialmente previsto per ottobre 2024, è stato rimandato a novembre.
Il MEF ha scelto di attendere sia la pubblicazione dei risultati finanziari dei primi nove mesi dell’anno, che sono stati molto positivi, sia l’evolversi delle condizioni di mercato, in parte influenzate dall’esito delle elezioni statunitensi del 5 novembre. Questi elementi hanno spinto gli analisti a credere che il mese di novembre potrebbe rivelarsi favorevole per l’operazione di collocamento, vista anche la fiducia che il mercato continua a mostrare verso Poste Italiane. Ci interessa adesso capire
Il consiglio di amministrazione ha approvato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2025 di 0,33 euro per azione, che è un aumento del 39% rispetto all’anno precedente.
Guardando al 2025, Poste Italiane ha fornito indicazioni positive sugli obiettivi di crescita. La società prevede di chiudere l’anno con un utile netto di circa 2 miliardi di euro, sostenuto dalla continua espansione delle attività nei servizi finanziari, nei prodotti assicurativi e nei servizi di pagamento digitali.
L’azienda intende inoltre proseguire con la politica di dividendi generosi, mantenendo un pay-out ratio favorevole per gli azionisti. Questa politica di remunerazione è un elemento di attrattiva per gli investitori, soprattutto in un contesto in cui molti altri settori stanno affrontando margini più stretti e incertezze economiche.
Come spiegato dall'amministratore delegato Matteo Del Fante, i ricavi di 9,2 miliardi sono "il livello più alto mai registrato sui primi nove mesi di un anno". A suo dire, i risultati sono una buona notizia per gli azionisti: Poste pagherà un acconto sul dividendo di 33 centesimi per azione, per un totale di 427 milioni. In pratica, un aumento del 39% rispetto allo scorso anno.
Lo stesso Matteo Del Fante, annunciando "i migliori risultati di sempre sui primi nove mesi dell'anno", non ha fornito indicazioni sull'atteso collocamento di un'ulteriore quota da parte del Ministero dell'Economia, che ha sospeso la procedura di vendita a metà ottobre, dopo l'invio del prospetto alla Consob e l'avvio della campagna stampa.
Il rinvio del collocamento delle azioni a novembre è stato una decisione strategica che ha permesso di valorizzare i dati positivi di Poste Italiane. Oltre a fornire agli investitori una visione aggiornata delle performance finanziarie del gruppo, il posticipo consente anche di evitare la volatilità di mercato che solitamente accompagna gli eventi politici di rilevanza internazionale, come le elezioni presidenziali statunitensi. Non solo, ma i risultati finanziari positivi lasciano immaginare una migliore performance in sede di collocamento.
Secondo gli analisti, questa scelta potrebbe ottimizzare il prezzo delle azioni di Poste Italiane al momento del collocamento, massimizzando i ricavi per lo Stato. Attendere novembre potrebbe rivelarsi una mossa vincente, anche alla luce dell’interesse crescente degli investitori verso titoli con caratteristiche difensive, come quelli di Poste Italiane, che può contare su un modello di business diversificato e su una posizione di rilievo nel panorama economico italiano.
L’atteso collocamento del 14% delle azioni di Poste Italiane è un’occasione per il mercato, soprattutto per gli investitori interessati a titoli con un profilo di rischio moderato e una solida redditività. Gli analisti ritengono che il momento scelto sia favorevole, considerando sia i risultati positivi che il posizionamento strategico dell’azienda.