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Come rateizzare le cartelle con nuovo decreto? Può essere retroattivo? Requisiti, procedura, istruzioni Agenzia Entrate

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come rateizzare le cartelle

Per accedere alla rateizzazione, i contribuenti devono dimostrare una temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria.

Il decreto del 27 dicembre 2024, emanato dal Ministero dell’Economia, introduce una serie di misure per rendere più flessibile e accessibile la rateizzazione delle cartelle esattoriali. L’obiettivo è fornire un supporto concreto ai contribuenti che si trovano in difficoltà economica e semplificare le modalità di pagamento dei debiti fiscali e offrendo piani di dilazione più ampi rispetto al passato. Le nuove disposizioni, operative dal primo gennaio 2025, sono una svolta per milioni di cittadini e imprese. Ecco perché:

  • Estensione del numero di rate delle cartelle
  • Requisiti per accedere alla rateizzazione delle cartelle
  • Procedura e istruzioni dell’Agenzia delle entrate
  • Retroattività: cosa cambia per le domande presentate prima del 2025

Estensione del numero di rate delle cartelle

Una delle novità della rateizzazione delle cartelle riguarda l’estensione progressiva del numero massimo di rate concedibili. Dal 2025, i contribuenti possono beneficiare di un piano di pagamento dilazionato fino a 84 rate mensili, pari a sette anni. Questa soglia sarà ampliata negli anni successivi: nel 2027 salirà a 96 rate, mentre dal 2029 sarà possibile richiedere fino a 108 rate, equivalenti a nove anni di dilazione.

Questa gradualità permette di adattare il sistema alle esigenze dei contribuenti e garantire un accesso graduale ai piani di pagamento più lunghi. I nuovi termini sono una risposta alle difficoltà economiche di molte famiglie e imprese, offrendo loro la possibilità di programmare con maggiore precisione i propri impegni finanziari senza rischiare il default.

Requisiti per accedere alla rateizzazione delle cartelle

Per usufruire della rateizzazione, è necessario dimostrare una temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica. La valutazione delle condizioni finanziarie si basa su alcuni indicatori. Per le persone fisiche e le ditte individuali in regime fiscale semplificato, il parametro principale è l’Isee. Per le imprese, invece, vengono analizzati l’Indice di Liquidità e l’Indice Alfa, mentre per i condomini si utilizza l’Indice Beta.

Questi indicatori consentono di verificare la capacità del richiedente di sostenere un piano di pagamento dilazionato senza compromettere la propria stabilità finanziaria. La trasparenza nella determinazione dei requisiti rappresenta un passo avanti verso un sistema più equo e inclusivo, che garantisce l’accesso ai piani di rateizzazione solo a chi ne ha realmente bisogno.

Procedura e istruzioni dell’Agenzia delle entrate

L’Agenzia delle Entrate ha predisposto modelli aggiornati per la richiesta di rateizzazione, disponibili sul proprio portale online. I contribuenti interessati devono compilare il modulo specifico e allegare la documentazione necessaria a dimostrare la propria situazione economica. La domanda può essere presentata tramite i canali digitali dell’Agenzia o presso gli uffici territoriali competenti.

Una volta ricevuta la richiesta, l'Agenzia delle entrate esamina la documentazione e comunica al contribuente l’esito dell’istruttoria. In caso di approvazione, viene fornito il piano di pagamento dettagliato, con l’indicazione delle rate mensili e delle scadenze da rispettare. È importante sottolineare che il mancato pagamento di due rate consecutive comporta la decadenza dal beneficio della rateizzazione, con il conseguente obbligo di versare l’intero importo residuo in un’unica soluzione.

Retroattività: cosa cambia per le domande presentate prima del 2025

Il decreto non prevede retroattività per le nuove disposizioni. Le modifiche introdotte si applicano esclusivamente alle richieste di rateizzazione presentate a partire dal primo gennaio 2025. Per le domande inoltrate precedentemente, rimangono in vigore le regole stabilite al momento della loro presentazione.I contribuenti che hanno già avviato un piano di dilazione non potranno beneficiare delle condizioni più favorevoli previste dal nuovo decreto, salvo che non presentino una nuova richiesta conforme alle nuove disposizioni.

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