I dati piů recenti indicano che il guadagno medio annuo lordo di un ingegnere si attesta intorno ai 38.000 euro, equivalenti a circa 1.950 euro netti al mese.
La professione di ingegnere in Italia continua a essere tra le più richieste, ma il mercato del lavoro non è privo di difficoltà. I guadagni, le condizioni di lavoro e le prospettive di crescita professionale dipendono da molto fattori, tra cui la specializzazione, l'esperienza, la posizione geografica e la tipologia di impiego, che può essere come dipendente o come libero professionista:
Le specializzazioni influenzano il livello retributivo. Un ingegnere aerospaziale percepisce mediamente 43.800 euro lordi all'anno, mentre un ingegnere energetico si aggira attorno ai 38.000 euro. Gli ingegneri meccanici e gestionali hanno stipendi medi rispettivamente di 37.500 e 36.850 euro lordi annui, mentre gli ingegneri informatici, grazie alla crescente domanda di esperti in intelligenza artificiale e cybersecurity, possono superare i 50.000 euro annui dopo pochi anni di carriera.
Il settore tecnologico sta vivendo un'espansione senza precedenti, con una crescita della richiesta di professionisti specializzati in automazione industriale, intelligenza artificiale, robotica e green economy. La transizione ecologica e digitale, supportata dai fondi europei del PNRR, è una opportunità per gli ingegneri, con investimenti nei prossimi anni in infrastrutture sostenibili, efficienza energetica e mobilità intelligente.
Un fattore determinante nella retribuzione è anche la localizzazione geografica. Nel Nord Italia, dove il tessuto industriale è più sviluppato, uno stipendio iniziale per un ingegnere neolaureato varia tra 1.300 e 1.500 euro netti al mese, mentre nelle regioni del Centro-Sud si aggira intorno ai 1.100-1.300 euro netti. Le differenze salariali tra Nord e Sud sono più marcate per i ruoli di alto livello, dove in alcune regioni settentrionali un ingegnere senior può guadagnare anche il 30% in più rispetto a un collega del Mezzogiorno.
L'occupazione ingegneristica in Italia si divide tra lavoratori dipendenti e liberi professionisti. Gli ingegneri assunti all'interno di grandi aziende godono di maggiori garanzie contrattuali, con tutele come ferie retribuite, tredicesima e bonus di produttività. Mala competizione per accedere alle multinazionali dell'industria e alle aziende high-tech è elevata, e le selezioni sono più stringenti.
Il lavoro come libero professionista è un'alternativa per molti ingegneri in settori come l'edilizia, la progettazione e l'energia. Ma chi sceglie questa strada deve fare i conti con un mercato competitivo, con la necessità di costruire una rete di clienti solida per garantirsi entrate stabili. Gli onorari professionali possono variare: un ingegnere libero professionista esperto può arrivare a guadagnare oltre 80.000 euro annui, ma i primi anni di attività sono spesso caratterizzati da redditi più incerti.
Una delle problematiche per i liberi professionisti riguarda il peso fiscale e contributivo. La gestione della partita Iva comporta una tassazione che può superare il 50% degli incassi lordi, tra imposte dirette e contributi previdenziali. A cui si aggiunge la difficoltà nell'ottenere pagamenti puntuali da parte dei clienti, un problema particolarmente diffuso nel settore edilizio e infrastrutturale.